A mezzogiorno in punto del 17 febbraio, in trenta capitali di cinque continenti, è scesa in piazza la società civile che vuole una finanza più giusta e più vicina ai cittadini. Obiettivo della manifestazione è l’introduzione di una tassa globale sulle transazioni finanziarie (Financial Transaction Tax o FTT) per ridistribuire la ricchezza dagli “speculatori” ai “poveri” o semplicemente ai cittadini onesti. Quelli che pagano le tasse e hanno sborsato oltre 13 mila miliardi di dollari per il salvataggio delle banche. A Roma la Campagna 005, nata per promuovere la tassa FTT, si è data appuntamento di fronte a Montecitorio e ha inscenato un simbolico tiro alla fune tra speculatori in giacca e cravatta, da una parte, e società civile dall’altra. A tirare la corda, per la società civile, c’era un panda, a rappresentare l’ambiente, un medico e una maestra, una bambina e un operaio, simboli di un tessuto sociale sempre più colpito dai tagli alla spesa pubblica.
“Chiediamo ai leader europei di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie, capace di moderare gli eccessi delle speculazioni e di generare un gettito rilevante da utilizzare per finanziare le politiche sociali, il welfare, la cooperazione internazionale e la tutela dell’ambiente”, ha dichiarato Andrea Baranes, portavoce della campagna, alla quale aderiscono una quarantina di associazioni, dalla Cisl a Banca Etica, da Cgil a Legambiente, Crbm, Oxfam e Azione Cattolica