2016, fine della democrazia: il privilegio sarà legge.
La troika impone altri tagli agli statali greci.
Traballa il governo Samaras sotto la richiesta di ridurre ancora il pubblico impiego
La crisi greca non sembra finire mai. Mentre si avvicina la scadenza del versamento di una nuova tranche di prestiti alla Grecia, paese che resta sotto tutela, la troika (Fmi, Ue, Bce) minaccia il traballante governo Samaras di chiudere i cordoni della borsa se non verra…Visualizza altro
Grecia, eterno ritorno della crisi.
Carlo Musilli – Lo aspettavano tutti, ed è tornato puntuale. L’allarme dei mercati per la crisi greca è ormai un’abitudine e l’inadeguatezza delle soluzioni adottate rende inevitabile che il problema si ripresenti ciclicamente. L’ultimo caso è scoppiato lunedì, quando l’agenzia Reuters ha battuto la notizia di un presunto “ultimatum” da parte della Troika: Bce,…Visualizza altro
Il lato devastante del land grabbing.
Si chiama land grabbing, ovvero saccheggio del territorio. Un fenomeno crescente in Africa ma anche in altre zone svantaggiate del mondo in cui le popolazioni non riescono a fermare la posizione straniera delle proprie risorse.
Adesso però sta nascendo una nuova consapevolezza e persino i popoli indigeni di Panama cercano di ribellarsi.
Violazione dei diritti unami, mancanza di assenso libero e preventivo e poi contratti iniqui, affitti irrisori, vendita di terreni in cambio di promesse di posti di lavoro e nuove infrastrutture ma anche assenza di studi adeguati sull’impatto ambientale. Dietro al “land grabbing“, l’accaparramento di terre nei paesi a sud del mondo c’è tutto questo. La corsa all’acquisto senza regole sale nel biennio 2007-2008 per la crisi dei prezzi, ma le multinazionali, solamente in Africa, dal 2000 ad oggi si sono aggiudicate una superficie pari a 8 volte la Gran Bretagna.
Il land grabbing fa male a tutti ed è un esempio di un egoismo anche economico. Sono soprattutto Cina ed alcuni paesi arabi che hanno petrolio ma non hanno terra agricola, e ultimamente anche il Brasile, che ha esigenza di complemento delle sue colture, vanno in paesi poveri, comperano o affittano grandi estensioni di terreno e si mettono a produrre lì quello che per diversi motivi non possono produrre a casa loro.
‘Sindrome da frigo vuoto’: Un milione di anziani si nutre poco e male.
Basta aprire il frigorifero di un anziano per capire se la sua salute è a rischio: secondo dati presentati durante il Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, appena concluso a Firenze, tra gli anziani circa un milione ha carenze nutrizionali gravi per colpa di un’alimentazione insufficiente.
CIBO: NO ALLE DIETE DRASTICHE, MANGIARE MENO E SPESSO AIUTA A NON SENTIRE LA FAME
Attenzione alle diete che fanno fare la fame, il cervello potrebbe reagire buttandosi su torte e pasticcini. Lo dicono i ricercatori di Yale e della University of Southern California (Stati Uniti) che hanno confermato la regola biologica: se i livelli di zucchero calano troppo, alcune aree del cervello perdono il controllo e non riescono a frenare lo stimolo della fame.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Investigation, si è basato su immagini del cervello di alcuni volontari, ai quali i ricercatori hanno condizionato e misurato i livelli di glucosio in circolo nel sangue. Quando lo zucchero va giù, l’ipotalamo, cabina di regia delle emozioni, rivela il cambiamento. A ruota, altre due aree cerebrali, l’insula e il corpo striato, legate al circuito della ricompensa, si allarmano e inducono il desiderio di cibo. Infine, la reazione più evidente è quella della corteccia prefrontale, che in mancanza di zucchero non riesce a contrastare i segnali di appetito che arrivano dalle “retrovie”.
Saltare i pasti o mettersi a stecchetto può produrre, quindi, l’effetto opposto a quello sperato: meglio mangiare poco e spesso, spiegano i ricercatori. “La nostra corteccia prefrontale è una spugna per il glucosio”, spiega Rajita Sinha, tra gli autori dello studio.
Carenza di vitamina D in eta’ pediatrica: implicazioni e complicazioni.
Una carenza di vitamina D collegata all’aumento di peso nei bambini. Lo studio
Se il bambino ingrassa potrebbe non essere dovuto al cibo spazzatura, al poco movimento o perché mangia troppo. Dietro all’accumulo di grasso, specialmente intorno alla vita, pare infatti ci sia un deficit di vitamina D.
A sostenere la tesi che vi sia un collegamento tra una carenza di questa vitamina e l’accumulo di grasso al girovita sono i ricercatori dell’Università del Michigan (Usa). Gli scienziati ricordano che il grasso accumulato in questa parte del corpo è quello più temibile.
Una variante genica aumenta il rischio di obesità.
Un team internazionale di ricercatori ha scoperto l’esistenza di una correlazione tra una variazione in un gene attivo del sistema nervoso centrale e un aumentato rischio di obesità. Lo studio, pubblicato nella rivista Public Library of Science (PLoS) Genetic, avvalora i risultati ottenuti in passato dai quali emergeva che i nostri geni determinano in modo significativo le nostre scelte rispetto agli alimenti e alla quantità di cibo che assumiamo e alla nostra predisposizione all’obesità. La ricerca fa parte del progetto EUROSPAN (“European special populations research network: quantifying and harnessing genetic variation for gene discovery”) che ha ricevuto dall’Unione europea un finanziamento pari a 2,4 milioni di euro nell’ambito del Sesto programma quadro (6° PQ). In questo ultimo studio, 34 istituti di ricerca statunitensi e europei hanno scoperto che le persone che hanno ereditato la variante genica denominata neurexin 3 (NRXN3) hanno dal 10 al 15% di possibilità in più di soffrire di obesità rispetto ai soggetti che non presentano tale variante. “L’obesità, sotto il profilo della salute, è un problema di dimensioni planetarie. Nel corso degli ultimi due anni, gli studi di associazione relativi all’intero genoma svolti sui marker del DNA (acido deossiribonucleico), denominati SNP (polimorfismi a singolo nucleotide) hanno individuato due fattori genetici che potrebbero essere d’ausilio agli scienziati per meglio comprendere perché alcune