“Non c’è altra organizzazione o paese che ha un interesse affinché tali gruppi prosperino”
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Con circa cento milioni di dollari è possibile monitorare l’intera rete di un gestore nazionale di alto livello, tipo la nostra Telecom. Poi si può decidere di individuare ed estrapolare qualsiasi tipo…Visualizza altro
Vicino al cimitero scoperti almeno 200 corpi di palestinesi massacrati durante la guerra del 1948: “Si tratta di combattenti e civili uccisi dalle milizie sioniste”.
Sei fosse comuni sono state ritrovate due giorni fa intorno al cimitero di Jaffa. Secondo la Al-Aqsa Foundation for Endowment and Heritage, si tratta dei cadaveri – ormai scheletro – di pal…Visualizza altro
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha evocato la prospettiva di nuovi raid israeliani in Siria, impegnandosi ad agire per evitare che armi sofisticate arrivino nelle mani di Hezbollah o di altri gruppi. La CIA opera per interposta persona.
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È lo sfondamento della linea gotica del conflitto nel mondo del lavoro. Una breccia, due brecce, nel muro che divide sindacati e imprese e che la tempesta della più profonda crisi dal Dopoguerra ad oggi ha finito per assottigliare progressivamente. A Bologna e Treviso domani le imprese saranno per la prima volta su un palco, quello del primo maggio, che è storicamente simbolo di uno solo dei due volti del mondo del lavoro.
L’unità sindacale. Troppo presto, prestissimo, per parlare di primi segnali verso quel “Patto della fabbrica” auspicato due settimane fa da Vincenzo Boccia e Giorgio Squinzi, ma episodi che la particolare, e unica, congiuntura storico-politica rende impossibile archiviare come semplici coincidenze. Mentre a Roma viene battezzato il primo governo della storia repubblicana composto da ministri, politici, di entrambi gli schieramenti, il mondo del lavoro continua a tessere la complessa tela del dialogo che oggi, peraltro, ha registrato un altro storico passo avanti: la riunione unitaria dei direttivi di Cgil, Cisl e Uil, il primo via libera all’accordo sulla rappresentanza e l’annuncio della mobilitazione unitaria per il prossimo 22 giugno.
Il tentativo di rovesciare Fidel Castro finì malissimo per gli americani e Kennedy venne screditato
Il 17 aprile 1961 ha inizio l’invasione della Baia dei porci. Esuli cubani e mercenari addestrati dalla Cia cercano di conquistare la parte sud-ovest di Cuba, per invadere il Paese e rovesciare il governo cubano di Fidel Castro. L’operazione è conosciuta in inglese come Bay of Pigs Invasion e a Cuba come La Batalla de Girón.
L’operazione, programmata dal direttore della Cia, Allen Welsh Dulles, durante l’amministrazione Eisenhower, venne lanciata nell’aprile 1961, neanche tre mesi dopo l’insediamento di John Fitzgerald Kennedy alla presidenza. Le forze armate cubane, equipaggiate ed addestrate dalle nazioni filo-sovietiche del blocco orientale, sconfissero la forza d’invasione in tre giorni di combattimenti.
Il documetario cubano sulla Baia dei Porci:
http://www.youtube.com/watch?v=-7dTJJwg_lU&feature=player_embedded
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=qOHgVlkz8Qs
“Un minuto di storia” di Gianni Bisiach
http://www.youtube.com/watch?v=377u3PKRLtA&feature=player_embedded
La disoccupazione incalza? E i giovani tornano alla terra, poco importa se laureati in marketing e economia aziendale. Lo rivela CIA che fotografa così il fenomeno di ripopolazione delle terre agricole:
Questi nuovi “dottori dell’agricoltura” oggi sono quasi il 35 per cento degli “under 40” del comparto, che a loro volta rappresentano l’8 per cento del totale dei conduttori agricoli italiani. Si tratta ancora di piccoli numeri, ma in grado di fotografare un fenomeno nuovo e in continua crescita che sta rivoluzionando il settore primario.
Il dato nuovo riguarda le new entry diciamo così, ossia quei giovani che pur non avendo alle spalle famiglie e tradizioni agricole decidono comunque di iniziare l’attività dell’imprenditore agricolo magari sfruttando le competenze della loro preparazione universitaria. Nel complesso CIA valuta molto positivamente l’apporto dei giovani:
I giovani non si fermano solo agli agriturismi ma creano vere e proprie fattorie didattiche: in Italia le conducono il 4,7 per cento degli “under 40” contro l’1,2 per cento degli “over 40”.