Posts tagged ‘cerebrale’

settembre 13, 2012

Il nucleo cerebrale che stabilisce l’attenzione della vista.

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02:45 am | Isolare gli oggetti su cui si è fissata la nostra attenzione dagli elementi che potrebbero distrarci è il compito di una regione cerebrale che fa parte del talamo:…

13 settembre 2012 / Leggi tutto

agosto 31, 2012

Fumare triplica il rischio di emorragie cerebrali.

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| Uno studio mette in luce i pericoli per il cervello: smettere comporta nel tempo una diminuzione del fattore di rischio Che fumare nuoccia gravemente alla salute è un…

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luglio 4, 2012

Chirurgia al laser per interventi che riguardano cervello o midollo spinale.

Gli interventi chirurgici sono diventati quasi prassi comune, ma la delicatezza delle procedure mediche che riguardano il e il spinale spingono medici e pazienti a prendere in considerazione altre alternative. La situazione potrebbe tuttavia cambiare, grazie ad alcuni ricercatori europei che hanno sviluppato un per la mini-invasiva del . Si tratta del risultato di un progetto interdisciplinare dell’UE in cui sono stati coinvolti partner provenienti da sette paesi europei, creando un sistema a stato solido da tavolo che riesce a tagliare il tessuto con una precisione senza precedenti. Il progetto in questione, chiamato MIRSURG (“Mid-infrared solid-state systems for minimally invasive surgery”), ha ottenuto quasi 2,8 milioni di euro di finanziamenti nell’ambito del tema “Tecnologie dell’informazione e della comunicazione” (TIC) del Settimo programma quadro dell’UE (7° PQ).

L’ispirazione per il progetto arrivò nel 1999, quando gli scienziati della Vanderbilt University negli Stati Uniti rimossero un tumore al di un paziente con un a elettroni liberi a una lunghezza d’onda di 6,45 micron. La lunghezza d’onda è importante, in quanto questa lunghezza d’onda nella regione spettrale del medio infrarosso era stata riconosciuta essere la più adatta per tali operazioni chirurgiche in una serie di primi esperimenti con differenti tessuti molli. Nonostante questo riscontro, tale know-how tecnologico non è stato trasferito nella sala operatoria, in quanto le dimensioni dell’attrezzatura necessaria non andavano bene; i ad elettroni liberi, per esempio, sono impianti enormi e gli impianti basati su acceleratore sono costosi e in genere non adatti per l’uso di routine in ambiente clinico.

giugno 23, 2012

Demenza: la teoria dei Prioni alle sue origini biologiche.

Stanley Prusiner, che nel 1997 vinse il Nobel per la medicina grazie alla scoperta dei , propone una nuova spiegazione sull’origine di , Parkinson, e altre malattie degenerative del sistema nervoso. I diversi gruppi di aggregati proteici che si evidenziano nel sistema nervoso dei soggetti colpiti da queste patologie sarebbero da imputare tutti ai , le proteine ripiegate in modo anomalo già note per causare la malattia di Kreutzfeld-Jakob e il morbo della mucca pazza .

Le prove accumulate negli ultimi anni sono sufficienti per ipotizzare un ruolo unificante dei nelle malattie degenerative del sistema nervoso: lo afferma sulle pagine di “Science” Stanley Prusiner, dell’Istituto per le malattie degenerative e del Dipartimento di neurologia dell’Università della California, che nel 1997 fu insignito del premio Nobel per la medicina appunto per la sua scoperta dei .

Secondo Prusiner, molte malattie degenerative, tra cui , Parkinson, la SLA e la malattia di Kreutzfeld-Jakob, hanno in comune due caratteristiche importanti: la prima è che nell’ottanta per cento dei casi si presentano in modo sporadico (ossia non legato a familiarità); la seconda è che le rispettive forme ereditarie mostrano un’insorgenza tardiva, benché le proteine mutate che le caratterizzano siano espresse già nella fase embrionale, il che fa ipotizzare che esista qualche tipo di evento che le rende patogene con l’avanzare dell’età.

Maggio 2, 2012

Bilinguismo: migliora la concentrazione e affina l’udito.

Uno studio della Northwestern University (Usa) che sarà pubblicato su Pnas fornisce la prima prova biologica che il giova al uditivo e porta a destreggiarsi fra i vari suoni in un modo che migliora l’attenzione e la memoria.

 
L’esperta in Viorica Marian e la neuroscienziata Nina Kraus hanno collaborato per studiare come il influenzi il cervello. In particolare, hanno osservato le uditive. Nello studio, i ricercatori hanno registrato le risposte del a suoni complessi in 23 adolescenti bilingue e 25 che parlavano solo inglese in due diverse condizioni.
In una situazione tranquilla, i gruppi hanno risposto in modo simile. Ma in presenza di rumore di fondo, la performance del cervello dei bilingue è risultata significativamente migliore nel codificare i suoni, cosa che è stata collegata con un vantaggio a livello di attenzione uditiva. “La gente fa le parole crociate e altre attività per mantenere la mente brillante – commenta Marian – ma i vantaggi che abbiamo scoperto in questo studio derivano semplicemente dal conoscere e usare due lingue”.(ADNKRONOS)

Maggio 2, 2012

Impulsività e uso di droghe: scoperto il network cerebrale responsabile.

Scoperto un collegamento tra un associato all’impulsivita’ e l’ di . I teenager che hanno una ridotta attivita’ in una zona frontale del cervello hanno infatti piu’ probabilita’ di aver sperimentato con , alcool e , come rivela un nuovo studio pubblicato su Nature Neuroscience. “La ridotta attivita’ di questa zona e’ da tempo associata all’impulsitivita’.

Stranamente, non si tratta della stessa area associata ai deficit d’attenzione ()” ha spiegato Hugh Garavan dell’ University of Vermont negli Stati Uniti, neuroscienziato a capo dello studio che e’ stato effettuato su un campione di 1896 quattordicenni. “Questo ci suggerisce che l’ potrebbe non essere un fattore di rischio per l’ di sostanze stupefacenti come si sospettava in precedenza. Questo studio ci mostra quindi come l’impulsivita’ possa derivare dall’insieme di piu’ elementi combinati in diverse zone del cervello” ha concluso Garavan.

marzo 25, 2012

Bambini idrocefali: nuova tecnica per aiutare il deflusso del liquido che si accumula nel cranio

La tecnica (utilizzata su 87 prematuri) favorisce il del che si accumula nel e comprime il

 

Una minivite per favorire il del che si accumula nel e comprime il , da applicare quando occorre ripulire la dei di peso inferiore al chilo e mezzo, particolarmente a rischio di legato ad emorragie . E’ l’innovativa strategia di approccio a questa condizione proposta dall’Unità Operativa di Neurochirurgia dell’Ospedale Gaslini di Genova, presentata in occasione del Congresso internazionale sulla diagnosi e le cure all’avanguardia in Europa per i bambini prematuri (One day on intraventricular haemorrhage of preterm babies) tenutosi presso il Centro Internazionale Studi e Formazione (Cisef) dello stesso nosocomio.
LA TECNICA – Il sistema presentato oggi, già utilizzato con successo su 87 pazienti, ha richiesto diversi anni di progressivi accorgimenti per ottimizzare tecnica, materiali e dimensioni. La tecnica messa a punto dall’equipe diretta da Armando Cama, si basa su un sistema miniaturizzato composto da una mini vite (di 15 millimetri) detta “newborn skull miniscrew” applicabile al in maniera transitoria ma per lunghi periodi, che ha la caratteristica di essere a perfetta tenuta stagna.

febbraio 28, 2012

Dieta povera di Omega-3 comporta invecchiamento precoce del cervello e calo facoltà mnemoniche.

Si trovano nel , dalle alici alle sardine fino agli sgombri e sono un salutare ‘elisir’. Sono gli acidi grassi insaturi del tipo omega-3.

 

Una dieta priva di questi fondamentali mattoni della nutrizione può accelerare l’invecchiamento del e mettere a repentaglio le capacità cognitive come la . A svelarlo è un studio dell”University of California’ (Los Angeles), pubblicato sulla rivista ‘Neurology’.

febbraio 18, 2012

Autismo, a sei mesi già visibile con la brain imaging.

Da un nuovo studio basato su tecniche di condotto dalla University of North Carolina, Chapel Hill, emergono delle differenze significative nello del nei ad alto rischio di gia’ dall’eta’ di 6 mesi.

 

“Si tratta di una scoperta molto importante – ha detto Jason J. Wolff, ricercatore presso il Carolina Institute for Developmental Disabilities (CIDD) e primo autore dello studio pubblicato sul Journal of Psychiatry – perche’ rappresenta un primo passo verso lo di un per il rischio di , uno strumento molto piu’ precoce rispetto agli attuali mezzi diagnostici”. Lo studio suggerisce, inoltre, che l’ non appare improvvisamente nei piccoli, ma si sviluppa nel tempo durante l’infanzia.

febbraio 11, 2012

Obesità: si associano disfunzioni cognitive.

 

I ricercatori dell’Universita’ di Turku e Aalto hanno individuato nuove evidenze circa l’alterazione delle funzioni del nei .

 

Nella maggior parte dei paesi occidentali, la crescita del tasso di obesita’ rappresenta uno dei fattori di sanita’ pubblica piu’ preoccupanti. Da tempo e’ noto che alcune persone sono inclini al sovrappeso e aumento di peso a causa di disfunzioni del sistema nervoso. Il sistema nervoso centrale, infatti, e’ intimamente coinvolto nella elaborazione dei segnali della fame. Ora i ricercatori dell’Universita’ di Turku e Aalto hanno trovato nuove prove circa il ruolo del nell’obesita’.