Da tempo è stato provato che il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) invade le cellule immunitarie umane inducendole a produrre nuove copie del virus, che a loro volta vanno ad infettare nuove cellule.
Ma l’ordine degli eventi, la cinetica e le azioni dei singoli componenti alla gemmazione dell’HIV rimangono ancora poco chiari. Tuttavia, un team internazionale di ricercatori si è proposto di studiare il ruolo dell’enzima VPS4A, rivelando che esso svolge un ruolo più attivo in tutto il processo di quanto si pensasse finora.
VPS4A era già noto per la sua azione dopo il completamento della gemmazione del virus, ma grazie a una tecnica di microscopia avanzata, i ricercatori sono riusciti a dimostrare che i complessi contenenti circa una dozzina di molecole VPS4A formano i punti nella membrana dove in seguito appaiono i nuovi virioni.
Il professor Lamb, uno dei principali ricercatori della Ludwig-Maximilians-Universität (LMU) di Monaco di Baviera, in Germania, ha detto: “Siamo ora in grado di dimostrare in dettaglio, per la prima volta, come le proteine ospite interagiscono con i componenti dell’HIV per consentire loro di nascere dalle cellule infette. Con i metodi a nostra disposizione possiamo anche studiare gli effetti farmacologici sulle cellule infette, il che può consentirci di migliorare la loro efficacia o addirittura condurre allo sviluppo di nuove classi di composti attivi.”
I virus alterano il corso delle cellule a seconda del proprio scopo; una volta che il materiale genetico di un virus è entrato in una cellula ospite, la cellula ospite viene riprogrammata e produce nuove particelle virali. Per rilasciare questi nuovi virus, l’HIV sfrutta le proteine cellulari coinvolte nel caricamento, la cernita e l’esordio delle vescicole cellulare conosciute come proteine ESCRT. Durante l’esordio, l’HIV usa le ESCRT per tagliare l’ultima connessione fra il rivestimento virionale e la superficie cellulare, permettendogli di lasciare la cellula. L’enzima VPS4A fa parte del meccanismo ESCRT ed è necessario per lo scioglimento del complesso dopo l’uso, permettendo il riciclaggio dei suoi componenti.