DI MIKE WHITNEY (counterpunch.org) – L’agenda economica della Casa Bianca
Secondo un sondaggio condotto da Gallup il 15 agosto 2013, il consenso di Obama in campo economico è scivolato al 35%. Due terzi buoni degli americani, ora, sono insoddisfatti delle prestazioni di Obama, in materia economica. L’indagine rispecchia i risultati di un sondaggio preceden…Visualizza altro
Alessia Lai – “Le informazioni sull’uso di armi chimiche da parte di Assad sono state costruite” dagli Usa come “le bugie sulle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein”.
In poche righe, in un tweet, la risposta di Mosca al tentativo Usa di rovesciare il tavolo e mandare all’aria Ginevra 2 è netta. Nella tarda serata di giovedì la Casa Bianc…Visualizza altro
Fabrizio Casari – Non trova pace la Casa Bianca. Cuba gli scappa dalle mani. Alla ricerca frenetica di un consenso più ampio di quello di Israele e delle Isole di Palau per trovare legittimità internazionale all’odio anacronistico verso l’isola socialista, incappa in figuracce continue, che aumentano la già scarsa considerazione internazionale sulla legittimi…Visualizza altro
– I tagli automatici alla spesa Usa entrano ufficialmente in vigore. Il presidente americano Barack Obama ha firmato il decreto che fa scattare gli 85 miliardi di dollari di tagli alla spesa solo fino a settembre.
Con la firma entrano in vigore i tagli che erano stati previsti dall’accordo per l’aumento del tetto del debito del 2011. I tagli automatici saranno 85 miliardi di dollari fino a settembre e 1.200 miliardi di dollari in dieci anni.
Ai tagli Obama si e’ piu’ volte opposto ma in mancanza di un accordo in Congresso non li ha potuti evitare. Oggi era stato tentato un accordo dell’ultima ora ma senza esito: i leader del Congresso hanno lasciato la Casa Bianca senza un nulla di fatto. ”Sono stupidi e non necessari” ha detto Obama al termine dell’incontro. E anche se non causeranno una nuova crisi finanziaria si faranno sentire sulla ripresa – ha avvertito – e sul mercato del lavoro. ”Avranno un effetto domino e ci costeranno 750.000 posti di lavoro” ha aggiunto Obama. Standard & Poor’s ha stemperato i timori di una brusca frenata: i tagli avranno un impatto limitato sull’economia a condizione che non si prolunghino nel tempo. Standard & Poor’s infatti ritiene che saranno sostituti nel secondo trimestre da un piano di lungo termine.
Cosa ci fa, con 40 dollari al mese, un americano medio? La domanda è stata posta, via Facebook e Twitter, direttamente dalla Casa Bianca ai 160 milioni di cittadini statunitensi che nel 2012 rischiavano di veder finire gli sgravi fiscali sul welfare da applicare alla busta paga. Uno sconto, che permette a buona parte dei dipendenti d’Oltreoceano di risparmiare una media di 40 dollari ogni mese.
La campagna, pubblicata con grande risalto anche sul sito della Casa Bianca, è stata lanciata nel bel mezzo dell’impasse in cui si è trovato il presidente degli Usa Barack Obama sull’estensione, per i primi due mesi del 2012, del decreto sugli sgravi fiscali. Un prolungamento che, approvato al Senato, ha incontrato, almeno inizialmente, il veto dei Repubblicani alla Camera dei rappresentanti. DUEMILA RISPOSTE SUL WEB OGNI ORA. Per rendere ancora più forte la pressione sugli avversari, lo staff presidenziale ha così lanciato l’iniziativa trovando la pronta risposta degli elettori: 2 mila utenti all’ora hanno spiegato come, in tempi di crisi, quei 40 dollari siano un capitale prezioso, uno strumento irrinunciabile per pagare il riscaldamento, il pranzo del bambino a scuola o le prescrizioni mediche.
E alla fine per Obama, la campagna si è rivelata una strategia vincente: nella serata del 22 dicembre, è infatti arrivato il via libera dei Repubblicani per l’estensione bimestrale dei payroll tax cuts in attesa di un accordo definitivo. E 160 milioni di statunitensi, hanno così potuto tirare un sospiro di sollievo.
Meno di 24 ore dopo le prime dure, ma prudenti parole del presidente Usa Barack Obama sulla Libia, la Casa Bianca, di concerto con i gli alleati europei britannici e francesi, indurisce i toni, dicendosi pronta ad agire in fretta e ribadendo che nessuna opzione verrà esclusa per risolvere la situazione e proteggere i cittadini americani. Obama ha parlato oggi con il premier britannico David Cameron e il presidente francese Nicolas Sarkozy. Secondo l’Eliseo, Sarkozy ha chiesto una nuova riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dopo quella dei giorni scorsi che ha visto l’ approvazione all’unanimità di una prima dichiarazione di ferma condanna delle violenze.
I pannelli solari torneranno sul tetto della Casa Bianca. L’amministrazione Obama ha annunciato oggi che entro la primavera del 2011 una serie di pannelli solari forniranno acqua calda e un po’ di corrente elettrica alla residenza più famosa d’America. Il presidente Barack Obama è un paladino della energia pulita. Ma i gruppi ambientalisti lo avevano sfidato a passare dalle parole ai fatti e l’inquilino dello Studio Ovale ha raccolto la sfida. “La Casa Bianca è un simbolo di libertà e di democrazia nel mondo – ha detto oggi il ministro dell’energia Steven Chu annunciando l’iniziativa – Dovrebbe anche essere un simbolo dell’impegno dell’America per un futuro basato sull’energia pulita”. Per la Casa Bianca si tratta di un ritorno. I primi pannelli solari erano stati installati per la prima volta sul suo tetto nel 1979 dal presidente Jimmy Carter.
“L’11 settembre bruciamo il Corano”, la becera iniziativa di un pastore evangelico preoccupa la Casa Bianca. Rasmussen: “Conseguenze nefaste per la sicurezza delle truppe in Afghanistan”. La situazione potrebbe degenerare in un’altra missione di pace.