Maggio 29, 2012
Circa 2 milioni di italiani convivono con problemi cardiovascolari conclamati e si sono lasciati alle spalle già un infarto o altri incidenti a cuore e vasi. Ma almeno altri 4 milioni di connazionali sono ad alto o altissimo rischio di incappare in eventi cardiaci potenzialmente mortali.

Nella patria della dieta mediterranea, dunque, si contano circa 6 milioni di abitanti con le arterie malate, spiega l’Adnkronos Salute Alberico Catapano, presidente eletto della Società europea per lo studio dell’aterosclerosi (Eas), in Congresso a Milano da domani a lunedì 28 maggio.
E a intasare le autostrade del sangue è soprattutto il pranzo, che rischia di ‘avvelenarle’ alzando i livelli di trigliceridi fino a triplicarli. L”ingorgo’ si crea già nell’ora successiva al pasto; può sfociare in attacchi ischemici e, alla lunga, può causare anche il diabete. Ma la buona notizia è che lo sport, purché aerobico, può neutralizzare questo effetto. L’insidia del break di mezzogiorno e dintorni è uno dei temi che torneranno alla ribalta dell’80esimo meeting Eas, presieduto da Catapano che dal 1 gennaio 2013 sarà il primo italiano alla guida della Società europea dell’aterosclerosi.
“L’elevato livello di trigliceridi è dovuto agli acidi grassi liberi che vengono rilasciati dal tessuto adiposo – ricorda l’esperto, ordinario di farmacologia all’università degli Studi di Milano – contribuendo così a un maggiore rischio di malattie cardiache e problemi coronarici, un effetto che è più evidente nei soggetti anziani”. Ma la fase più critica è proprio quella post-prandiale, segnalata come la più pericolosa già da uno studio pubblicato 2 anni fa sulla rivista ‘Atherosclerosis’.
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novembre 3, 2011
Il resveratrolo, una delle molecole che rendono il vino rosso un prezioso alleato del benessere, protegge la salute di chi ha un alto rischio di soffrire di disturbi cardiaci e diabete.

La notizia, pubblicata da Cell Metabolism, arriva dai laboratori dell’Universita’ di Maastricht (Paesi Bassi) dove e’ stato scoperto che 150 mg al giorno permettono ai soggetti obesi di ridurre nell’arco di un solo mese il consumo energetico, l’accumulo di grassi nel fegato, i livelli di zuccheri nel sangue e il valore della pressione massima. Esagerare con il vino, pero’, non porta a ottenere l’effetto benefico dovuto al resveratrolo: infatti il principio attivo, ottenibile dalla buccia degli acini d’uva nera, e’ presente nel vino rosso in quantita’ troppo basse – circa 1 mg per bicchiere – per poter pensare di sfruttarne le proprieta’ semplicemente brindando qualche volta in piu’.
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luglio 1, 2011
La meditazione trascendentale, la tecnica di rilassamento resa famosa negli anni Sessanta dai Beatles, puo’ ridurre la frequenza degli attacchi cardiaci di circa la meta’.

La pratica che consiste nella ripetizione continua per una ventina di minuti, due volte al giorno, di una parola o di una frase (mantra), sembrerebbe ridurre la pressione sanguigna, il colesterolo e l’ispessimento delle coronarie. ”Si tratta di uno studio agli inizi – ha spiegato Norma Roenthal del National Institute of Mental Health – ma per ora i risultati sono incoraggianti. Se la meditazione trascendentale dovesse confermarsi un metodo per prevenire attacchi di cuore, potrebbe diventare un affare anche da miliardi di dollari”. Questa tecnica alternativa funzionerebbe soprattutto perche’ aiuta a controllare lo stress, uno dei piu’ importanti fattori di rischio nelle malattie cardiache. I ricercatori del Medical College of Wisconsin hanno seguito per 9 anni l’andamento delle condizioni di salute di 201 pazienti, fra uomini e donne, con un’eta’ media di 59 anni, che soffrivano di restringimento delle arterie.
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gennaio 28, 2011
Se adeguatamente ‘istruite’, le cellule staminali adulte possono riparare i danni provocati al cuore dagli infarti. Lo afferma uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology, secondo cui questa tecnica e’ sicura e puo’ essere testata sull’uomo. Le staminali adulte isolate dai pazienti normalmente hanno una limitata capacita’ di riparare il cuore.
I ricercatori della Mayo Clinic di Rochester, nel Minnesota, hanno sviluppato pero’ un cocktail di fattori di crescita cardiaci che riescono a ‘programmare’ le staminali ottenute dal midollo osseo dei pazienti. Applicate a un modello animale queste cellule hanno mostrato una grande capacita’ di riparare i tessuti cardiaci senza nessun effetto collaterale. Nello specifico, i ricercatori hanno trovato che il tessuto cardiaco danneggiato guariva piu’ efficacemente, grazie all’apporto delle staminali, e le cicatrici lasciate dall’infarto erano scomparse dopo qualche mese dal trattamento.
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novembre 21, 2010
L’infezione provocata dal ceppo piu’ pericoloso di Escherichia Coli raddoppia il rischio di attacco cardiaco. Lo ha scoperto uno studio pubblicato dal British Medical Journal, secondo cui gli effetti cardiaci possono emergere molto tempo dopo la perfetta guarigione. I ricercatori canadesi del Vixtoria Hospital, nell’Ontario, hanno seguito le quasi duemila vittime di un’epidemia di E. Coli del ceppo O157 che si e’ sviluppata a seguito di una contaminazione delle acque nella citta’ di Walkerton.
Lo studio si e’ concentrato sui pazienti che avevano avuto i peggiori sintomi gastrointestinali, trovando che anni dopo questi avevano una probabilita’ tripla di sviluppare problemi ai reni, e doppia di avere un attacco cardiaco. “Le tossine rilasciate dal batterio durante l’infezione sono molto potenti – hanno scritto i ricercatori – e possono aumentare le infiammazioni che colpiscono i vasi sanguigni. Chi viene colpito da questo ceppo del batterio dovrebbe fare dei controlli annuali, anche dopo essere guarito dai sintomi principali dell’infezione”.
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agosto 18, 2010
Se adeguatamente ‘istruite’, le cellule staminali adulte possono riparare i danni provocati al cuore dagli infarti. Lo afferma uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology, secondo cui questa tecnica e’ sicura e puo’ essere testata sull’uomo. Le staminali adulte isolate dai pazienti normalmente hanno una limitata capacita’ di riparare il cuore. ricercatori della Mayo Clinic di Rochester, nel Minnesota, hanno sviluppato pero’ un cocktail di fattori di crescita cardiaci che riescono a ‘programmare’ le staminali ottenute dal midollo osseo dei pazienti. Applicate a un modello animale queste cellule hanno mostrato una grande capacita’ di riparare i tessuti cardiaci senza nessun effetto collaterale. Nello specifico, i ricercatori hanno trovato che il tessuto cardiaco danneggiato guariva piu’ efficacemente, grazie all’apporto delle staminali, e le cicatrici lasciate dall’infarto erano scomparse dopo qualche mese dal trattamento.(liquidarea)
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