Posts tagged ‘cardiache’

giugno 2, 2012

Cellule staminali: in arrivo una ‘cura’ per la remissione dopo un infarto.

Nuovi farmaci, frutto della ricerca sulle   , per stimolare la proliferazione delle  .

 

E’ l’obiettivo di Mark Mercola, del Burnham Institute di San Diego che, durante il congresso ”Frontiers in Cardiac and Vascular Regeneration”, organizzato dall’(International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology) a Trieste, ha fatto il punto sulle sue ricerche.

Mercola, esperto di embriologia del cuore, ovvero lo studio dei meccanismi con cui il cuore si forma durante lo sviluppo embrionale, sta cercando nuovi farmaci per stimolare una rigenerazione cardiaca. Una ricerca eseguita con dei metodi robotizzati ad alta processivita’ in grado di fare lo screening di milioni di composti chimici. Il suo laboratorio, infatti, e’ uno dei centri riconosciuti dall’NIH americano per la ricerca di nuovi farmaci utilizzando queste tecnologie robotizzate.

 

”Mi sono interessato della rigenerazione del cuore dell’adulto – ha spiegato Mercola – ma per studiare questo processo e’ importante capire come si forma il cuorenell’embrione.L’idea e’ di riattivare le   per stimolare di nuovo i dopo un  ma visto che non si sa come far proliferare le  nel cuore di una persona adulta studiamo le   nell’embrione oppure quelle derivate dal tessuto di persone adulte e riprogrammate per ricreare le come quelle  ”.

aprile 12, 2011

Danno al tessuto cardiaco: potrebbe essere riparato da ‘iniezioni’ di staminali potenziate

Infuso a base di prelevate dal paziente e poi reintrodotte per riparare il danneggiato dall’ischemia, dopo averle coltivate in laboratorio e “rinforzate”: secondo Roberto Bolli, Direttore della Divisione di Medicina Cardiovascolare dell’Università di Louisville (Kentucky, Usa), è questo il futuro della cardiologia.

Lo studioso ha presentato la ricerca statunitense “Infusione di in pazienti con cardiomiopatia ischemica” condotta in collaborazione con il Jewish Hospital dell’Università di Louisville e con il team di Piero Anversa del Brigham and Women’s Hospital di Boston al meeting Experimental Biology 2011, in corso a Washington DC (Usa) fino a mercoledì 13.

Le del paziente, ha spiegato il ricercatore, vengono prelevate e poi coltivate in laboratorio: procedimento che esclude quindi le problematiche legate al rigetto perché le riutilizzate per riparare il danno cardiaco sono del paziente stesso

. Durante la crescita in vitro le vengono sottoposte a un trattamento “rinvigorente” a base di due enzimi, () e sintasi ossido nitrica (NOS), i cui sottoprodotti sono due gas – CO, monossido di carbonio e NO; ossido nitrico – che avrebbero la capacità di aiutare le a sopportare lo stress ossidativo e la carenza di ossigeno: “Quando il muscolo cardiaco muore a causa di un attacco di questi due gas (CO e NO) sono estremamente cardioprotettivi e aiutano il tessuto a sopravvivere – spiega -. Stiamo applicando queste stesse alle , utilizzando le conoscenze che abbiamo acquisito in 20 anni di ricerca nella cardioprotezione”. Dopo quattro mesi di trattamento in laboratorio le così “potenziate” vengono quindi rinfuse nel tessuto cardiaco danneggiato attraverso l’arteria femorale. (ASCA)

gennaio 28, 2011

Con le staminali e’ possibile costruire cuore di un bambino.

Le cellule staminali potrebbero essere in futuro la soluzione migliore per riparare il cuore danneggiato di un bambino. Un gruppo di ricercatori statunitensi e’ riuscito a dimostrare che con le staminali cardiache di bambini affetti da cardiopatie congenite e’ possibile ricostruire il cuore in laboratorio. I risultati sono stati riportati sulla rivista ‘Circulation’. Sunjay Kaushal, chirurgo del Children’s Memorial Hospital e docente alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, che ha guidato lo studio, ritiene che i risultati accendono una speranza importante per il crescente numero di bambini con problemi cardiaci congeniti.

Con questa terapia i bambini potrebbero fare a meno del trapianto di cuore. “Grazie ai progressi nelle terapie mediche e chirurgiche, molti bambini che nascono con cardiomiopatia o altri difetti cardiaci congeniti vivono piu’ a lungo ma alla fine potrebbero cedere all’insufficienza cardiaca”, ha detto Kaushal. “Questo progetto ha prodotto importanti dati di laboratorio pre-clinici”, ha spiegato l’esperto, “che dimostrano che possiamo essere in grado di usare le cellule staminali cardiache del paziente per ricostruire il suo cuore, permettendo a questi bambini di vivere piu’ a lungo”.

gennaio 13, 2011

Reazioni di rigetto: a Padova si e’ trovato il gene responsabile.

Un gruppo di ricercatori dell’Universita’ di Padova diretto dal professor Gino Gerosa, direttore della cardiochirurgia, ha messo a punto il primo test al mondo per riconoscere sui tessuti molli degli animali la presenza dell’antigene alfa-gal che, se presente nei tessuti o negli organi trapiantati nell’uomo, e’ responsabile di reazione iperacute di rigetto.

 

La ricerca e’ stata pubblicata sull’ultimo numero di ”Acta Biomaterialia”. Una volta individuata la presenza dell’antigene alfa-gal, i ricercatori hanno messo a punto una tecnica che permette l’eliminazione dell’antigene da diversi tessuti animali, quali il pericardio o le valvole di maiale, rendendoli cosi’ utilizzabili nell’uomo ed evitando il rigetto iperacuto.

ottobre 16, 2010

Cocomero: protegge da preipertensione, anticamera di disturbi cardiaci.

Mangiare il cocomero abbassa la pressione sanguigna e protegge dalla preipertensione, che puo’ portare a malattie cardiache. Almeno questo e’ quanto emerso da uno studio della Florida State University pubblicato sull’American Journal of Hypertension. Gli aminoacidi trovati nella frutta migliorano le prestazioni delle arterie e abbassano la pressione sanguigna nei soggetti affetti preipertensione. L’assunzione di L-arginina, l’aminoacido essenziale per mantenere sana la pressione del sangue, come supplemento non e’ un’opzione per molti adulti ipertesi perche’ i suoi effetti secondari possono includere nausea, dolori di stomaco e diarrea. Al contrario lo studio sull’anguria non ha rivelato effetti negativi.

Il cocomero e’ ricco di L-citrullina, un aminoacido che viene convertito in L-arginina una volta all’interno del corpo. Gli scienziati hanno concluso che questo tipo di frutta “potrebbe prevenire la preipertensione e impedire che progredisca in ipertensione in piena regola, un fattore di rischio per infarti e ictus”. Secondo i ricercatori, tuttavia, anche l’assunzione di supplementi di L-citrullina puo’ ridurre la quantita’ di farmaci antipertensivi necessari per controllare la pressione sanguigna.