Posts tagged ‘carboidrati’

aprile 10, 2013

I 10 alimenti che fanno più dimagrire

Tra i cibi protagonisti delle diete ipocaloriche, ce ne sono alcuni che hanno un elevato potere disintossicante e che, al di là di chi segue un programma dimagrante, non dovrebbero mai mancare nell’alimentazione quotidiana

alimenti per dimagrire

Tra i cibi protagonisti delle diete ipocaloriche, ce ne sono alcuni che hanno un elevato potere disintossicante e che, al di là di chi segue un programma dimagrante, non dovrebbero mai mancare nell’alimentazione quotidiana. L’ideale, come sempre, è dimagrire con una dieta leggera ed equilibrata, come quella mediterranea, ricordando che limitare o privarsi di interi gruppi alimentari, come ad esempio i carboidrati, può, a lungo andare, portare a gravi carenze nutritive.

L’organismo ha bisogno di mangiare di tutto. Quello che conta è rispettare i 5 pasti principali, bere molta acqua, fare esercizio fisico e, quando possibile, introdurre alimenti preziosi per il benessere quotidiano, che hanno poche calorie, stimolano l’intestino e aiutano a “mantenere pulito l’organismo. Tra questi:

1. La mela: aiuta la digestione , ricca di calcio, ferro, fosforo e potassio e aiuta la diuresi
2. Il kiwi: ottima fonte di vitamina C e dall’azione protettiva sul capillari, è un frutto che stimola l’intestino.
3. La carota: regolarizza le funzioni intestinali ed è diuretica
4. Il carciofo: facilita la digestione dei grassi
5. Lo yogurt: tra le innumerevoli proprietà, anche quella di riequilibrare la flora batterica intestinale
6. Il Finocchio: pochissime calorie e quanto di meglio per disintossicare l’organismo attraverso la diuresi
7. I cereali integrali: parliamo di pasta, pane, ma anche farro. Le fibre aiutano le normali funzioni intestinali e, in più, hanno un elevato potere saziante.
8. L’ananas: favorisce la digestione delle proteine
9. Il Pomodoro: aiuta a combattere la ritenzione idrica
10. L’arancia. Ricchissima di vitamine, stimola le funzioni del fegato.

Non sono alimenti che “fanno dimagrire” in senso stretto ma che, se introdotti, possono aiutare a far scendere l’ago della bilancia, rallentando l’assimilazione dei grassi o ripulendo l’organismo dalle scorie.
Và da sé, che chi soffre di intolleranze o allergie alimentari non li può sempre mangiare, così come non sono sempre indicati se, ad esempio, si soffre di intestino irritabile. Introdurli, di tanto in tanto, nell’alimentazione quotidiana.
Ma sempre senza esagerare.

gennaio 2, 2012

Prevenire l’aerofagia.

prevenzione aerofagia cibi riso La prevenzione dell’aerofagia può essere portata avanti avendo la consapevolezza che il problema spesso è causato da abitudini alimentari sbagliate, come il mangiare in fretta, il non masticare bene il cibo o il bere in modo eccessivo bevande gassate. È bene tenere presente che sono soprattutto i carboidrati che possono determinare la formazione di gas nel nostro intestino. In modo specifico i gas sono dovuti all’azione di alcuni zuccheri. Per questo è molto importante scegliere i cibi con attenzione per evitare di incorrere nei fastidi tipici dell’aerofagia. Da evitare fagioli.Tra gli altri zuccheri da evitare c’è anche il fruttosio, che è presente nelle pere, nei carciofi, nelle cipolle e nel frumento.

Per quanto riguarda invece il sorbitolo bisogna ricordarsi che si trova nella frutta e in particolare nelle mele, nelle pere, nelle pesche, nelle prugne secche.Tra gli alimenti il riso è l’unico cibo che, anche contenendo dell’amido, non provoca alcun problema di aerofagia.

dicembre 5, 2011

Una dieta ipocalorica per mantenere le ossa sane.

La ricetta per una buona delle e’ piu’ e meno . Una nuova ricerca, pubblicata sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, ha evidenziato che una dieta ipocalorica con un piu’ alto contenuto di – per lo piu’ derivanti dall’assunzione di – unita all’esercizio quotidiano, ha un impatto significativo sulla delle nelle donne giovani in sovrappeso e in quelle obese.

 

Lo studio e’ stato condotto per 16 settimane su tre gruppi di donne obese e in sovrappeso, ma senza altre patologie e in , combinando un’alimentazione a base di e un esercizio fisico aerobico abbinato a due cicli di sollevamento pesi. “I nostri risultati dimostrano l’importanza della composizione della dieta per mantenere la delle ed evitare danni accelerati durante la perdita di peso – ha spiegato l’autore dello studio Andrea Josse, del Dipartimento di Kinesiology della McMaster University – grazie all’assunzione di da ”.

giugno 17, 2011

Una dieta anti-tumore.

Le conclusioni dello studio sui benefici della dieta proteica forniscono nuove conoscenze biologoche che dovrebbero essere approfondite anche nell’essere umano

Una dieta a basso tenore di e ad alto contenuto proteico consente di rallentare l’evoluzione di un tumore già presente: è questo il sorprendente risultato pubblicato in un articolo apparso sulla rivista Cancer Research, organo dell’American Association for Cancer Research.

Lo studio, condotto sui topi, ha permesso di ottenere importanti indicazioni biologiche che dovrebbero essere attentamente valutate anche nell’essere umano.

“Il risultato mostra che un cambiamento così semplice come il passaggio a una dieta differente abbia un impatto sul rischio di tumore”, ha spiegato Gerald Krystal, ricercatore del British Columbia Cancer Research Centre e coautore dell’articolo.

dicembre 4, 2010

Perdere peso con dieta ricca di proteine. Quali.

Alcuni ricercatori finanziati dall’UE hanno fatto una scoperta interessante su quel che serve per perdere peso. Bisognerebbe mantenere una dieta ad alto contenuto di proteine con molta carne magra, latticini magri e fagioli e mangiare meno calorie provenienti da amidi finemente raffinati, come pane bianco e riso bianco; è quanto affermano i ricercatori dell’Università di Copenaghen, in Danimarca. Lo studio, il più ampio al mondo condotto sulla dieta, è stato in parte finanziato dall’UE con 15 Mio EUR. I risultati sono pubblicati nel New England Journal of Medicine.

I ricercatori dello studio randomizzato su larga scala, chiamato Diogenes, hanno studiato la dieta ottimale per prevenire e curare l’obesità. Gli scienziati, coordinati dalla Facoltà di Scienze della vita (LIFE) dell’Università di Copenaghen, hanno confrontato le raccomandazioni dietetiche ufficiali in Europa con una dieta basata sulle più recenti conoscenze riguardo l’importanza delle proteine e dei carboidrati per la regolazione dell’appetito.

Quasi 800 famiglie europee hanno partecipato allo studio, tra cui 938 adulti e 827 bambini. Gli adulti sovrappeso hanno inizialmente seguito una dieta di 800 kilocalorie (kcal) al giorno per 8 settimane e hanno perso in media 11 chilogrammi (kg). I ricercatori hanno quindi assegnato casualmente i partecipanti a uno dei cinque tipi di diete diverse a basso contenuto di grassi per sei mesi per testare il tipo di dieta più efficace per evitare di riprendere i chili persi.

dicembre 2, 2010

Infiammazione silente presente nel sangue la causa scatenante l’obesita’.

Sarebbe una infiammazione silente rilevabile nel sangue, una ‘tempesta’ che agisce in maniera cronica, una delle cause che sta alla base delle malattie cronico degenerative come l’obesita’. Lo afferma il professor Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Institute e Centro Trapianti Cellulari dell’universita’ di Miami che ha parlato al Forum su alimentazione e nutrizione in corso a Milano.
”Conosciamo l’infiammazione che deriva da traumi o infezioni virali o parassitarie – ha spiegato lo scienziato – ma crediamo che ne esista una silente, subdola, una tempesta perfetta conseguente ad una dieta sbagliata e sbilanciata.

novembre 30, 2010

Ecco la dieta perfetta.

Proteine, frutta e legumi la dieta perfetta, buona per tutti

 SI FREGIA del nome di “dieta perfetta” perché è quella che è stata testata sul più alto numero di persone. E come spesso avviene, contiene una notizia buona e una cattiva. Quella buona è che si può mangiare a volontà: non c’è bisogno di pesare le mini-porzioni sulla bilancia. Quella cattiva è che pasta e pane sono ammessi solo in forma integrale, mentre carne e formaggi devono rigorosamente essere magri. I carboidrati raffinati sono i veri nemici della linea, è la conclusione dell’università di Copenaghen, che insieme ad altri otto centri di ricerca europei ha coinvolto in uno sforzo di dimagrimento collettivo 772 famiglie con problemi di linea in tutta Europa: il campione più vasto mai arruolato in uno studio per la lotta all’obesità.
Al centro della “dieta perfetta” ci sono le proteine: carni magre e prodotti caseari purché poveri di grassi, uova, pesce e ovviamente i legumi. Alcuni tipi di frutta sono contingentati (banane, uva, kiwi, ananas e melone), ma per il resto si può andare a ruota libera. “Con questi cibi, si ha il permesso di mangiare fino alla sazietà, senza bisogno di fare il calcolo delle calorie e senza guadagnare peso” è l’affermazione più stupefacente dello studio appena pubblicato sul New England Journal of Medicine. (Repubblica.it)

settembre 18, 2010

Dieta povera di carboidrati e rischi cardiovascolari

Rinunciare a pasta e pane per poter vantare una linea invidiabile può mettere a rischio la salute delle arterie e, alla fine, anche del cuore. Secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center (Usa), infatti, questi regimi alimentari sono efficaci nell’aiutare a perdere rapidamente peso, ma a lungo andare possono avere un effetto negativo per la salute vascolare. Aumentando il pericolo di aterosclerosi, prima causa di ictus e infarto. Non solo. La dieta povera di calorie altera la capacità di formare nuovi vasi sanguigni nei tessuti colpiti da un limitato afflusso di sangue, fenomeno che può verificarsi nel caso di un infarto. Complicando in questo modo il recupero.

Lo studio, condotto sui topolini e pubblicato dal team di Anthony Rosenzweig su ‘Pnas’, ha anche scoperto che – nonostante chiare evidenze di una patologia vascolare – i classici marker che rivelano il pericolo cardiovascolare (come il colesterolo) non risultavano alterati negli animali messi a dieta. Come dire: il pericolo c’è, ma non è semplice scoprirlo. “Il nostro studio suggerisce che, almeno negli animali – spiega lo studioso – questo tipo di dieta potrebbe avere effetti avversi dal punto di vista cardiovascolare, che non si riflettono in semplici esami dei valori del sangue”.

Maggio 21, 2010

Dimagrire per l’estate: sì, ma con giudizio.

Mangiare e sprecare meno, saper scegliere alimenti sani e ‘sicuri’, usare nuovi strumenti e tecniche di cottura ‘leggera’, muoversi di piu’. E’ questa la strategia suggerita dal congresso nazionale dell’Associazione nazionale dietisti (Andid), in corso a Milano. “Quando si vuole dimagrire”, ha spiegato la presidente Andid, Giovanna Cecchetto, “ci si sente in obbligo di eliminare non solo i cibi particolarmente sfiziosi, ma anche grandi gruppi di alimenti necessari (quali pane, pasta, ecc.) ed evitare occasioni e inviti. Imprese di questo tipo non possono che avere breve durata, pur dando nell’immediato risultati soddisfacenti, soprattutto in vista della prova costume.. La sfida, suggerisce l’Andid, e’ invece riuscire a mantenere o perdere peso “in modo duraturo salvaguardando serenita’ e un sano piacere nei confronti del cibo, anche attraverso il rispetto e l’ascolto del nostro corpo che, tramite i segnali fisiologici di fame e sazieta’, ci saprebbe indirizzare verso un’alimentazione spontaneamente regolare e controllata”. Ecco alcune regole d’oro: non saltare i pasti; inserire in ogni pasto una porzione di carboidrati; mangiare sempre una buona porzione di verdura; negli spuntini preferire la frutta; limitare la frequenza dei formaggi a 2-3 volte a settimana; consumare il pesce almeno due volte a settimana. E ancora: inserire almeno 2-3 volte a settimana, in uno dei pasti principali, piatti unici quali zuppa di legumi e cereali accompagnati da un contorno di verdura, ‘insalatona’ con uovo, prosciutto cotto magro o mozzarella o tonno accompagnata da una porzione di pane, pasta o riso freddo condito con verdure (pomodorini, basilico, piselli, carote, olive, capperi ecc.); preferire i condimenti vegetali ai primi piatti (pomodoro, zucchine, melanzane, broccoletti, ecc.); limitare i sughi ‘ricchi’; evitare la somma di alimenti con uguale funzione nutritiva; utilizzare metodi di cottura quali: bolliti, al vapore, in umido, alla griglia, brasati; privilegiare l’olio extravergine d’oliva; bere molto. –(agi salute)

aprile 11, 2010

La buccia di mandorla, prebiotico naturale che protegge lo stomaco

Mangiare le mandorle spellate…? Meglio di no. Oltre a perdere un po’ di sapore, si può perdere un’azione benefica sull’intestino: l’effetto prebiotico che favorisce lo sviluppo e la crescita dei batteri “buoni”.

Ecco quindi che la buccia delle mandorle è benefica quanto le mandorle stesse. Lo afferma un nuovo studio condotto dalla dottoressa Giuseppina Mandalari e colleghi dell’Institute of Food Research (IFR) di Norwich nel Regno Unito.
Dalle pagine della rivista scientifica “Microbiology Letters” – della Federation of European Microbiological Societies (FEMS) – su cui sono stati pubblicati i risultati dello studio, apprendiamo che la buccia delle mandorle produce un aumento significativo della popolazione dei batteri intestinali buoni, tra cui i bifido batteri, Clostridium coccoides ed Eubacterium rectale.

Mangiare le mandorle spellate…? Meglio di no. Oltre a perdere un po’ di sapore, si può perdere un’azione benefica sull’intestino: l’effetto prebiotico che favorisce lo sviluppo e la crescita dei batteri “buoni”.
Ecco quindi che la buccia delle mandorle è benefica quanto le mandorle stesse. Lo afferma un nuovo studio condotto dalla dottoressa Giuseppina Mandalari e colleghi dell’Institute of Food Research (IFR) di Norwich nel Regno Unito.Dalle pagine della rivista scientifica “Microbiology Letters” – della Federation of European Microbiological Societies (FEMS) – su cui sono stati pubblicati i risultati dello studio, apprendiamo che la buccia delle mandorle produce un aumento significativo della popolazione dei batteri intestinali buoni, tra cui i bifido batteri, Clostridium coccoides ed Eubacterium rectale.(liquidarea)