Posts tagged ‘cancro al seno’

luglio 6, 2013

Tumori, scienziato italiano scopre come cancro al seno diventa maligno.

Due studi pubblicati su Cell coordinati da Per Paolo Pandolfi. Il microRna, materiale genetico considerato fino a poco tempo fa ‘rumore di fondo’ del Dna, può invece scatenare cancro al seno e leucemie

 

ROMA – E’ stato svelato un nuovo meccanismo, a causa del quale insorgono sia tumori di tipo diverso, che le metastasi, e che coinvolge le staminali tumorali. E’ il microRna, materiale genetico considerato fino a poco tempo fa inutile, un ‘rumore di fondò del Dna, può invece scatenare cancro al seno e leucemie. Lo affermano due studi del Beth Israel Deaconess Medical Center di Harvard diretto dall’italiano Pier Paolo Pandolfi pubblicati da Cell.

Staminali cancerose.
Il meccanismo genetico scoperto agisce sulle staminali cancerose, favorendo il loro rinnovo, moltiplicazione e distacco dal tumore con entrata in circolo a avvio di metastasi, che sono quelle che rendono, di fatto, il cancro incurabile. In pratica lo studio ha dimostrato, su topi in cui sono stati impiantati geni tumorali umani, che questo particolare microRna è in grado di provocare il cancro. “Quello che rende mirR22 impressionante è che causa tumore e pure metastasi – spiega Pandolfi – Nello specifico, miR22 causa anche la leucemia e potrebbe causare pure altri tipi di tumore. Ci stiamo lavorando ora. Bisogna tenere a mente che abbiamo scoperto da poco come ci siano non meno di 2000 microRNAs, di molti dei quali non sappiamo assolutamente nulla. Abbiamo dunque molto da scoprire e molti altri saranno importanti”.

luglio 26, 2010

Un nuovo freno alle metastasi ossee.

Un principio attivo intelligente in grado di rallentare gli effetti delle metastasi ossee: si chiama denosumab, ed è l’anticorpo monoclonale che viene dal futuro, quello delle biotecnologie, l’ultima frontiera in tema di sviluppo farmacologico. Presentato oggi in California uno studio che dimostra la sua superiorità rispetto alle terapie attuali nel ridurre e ritardare la comparsa di metastasi ossee nelle pazienti affetti da cancro al seno in 2.049 pazienti affette da carcinoma mammario in stadio avanzato. La superiorità è stata dimostrata nel ritardare una serie di complicazioni ossee gravi, nell’insieme denominate SRE (o eventi scheletrici correlati) e che comprendono anche fratture e compressione del midollo spinale.

“Siamo estremamente lieti dei risultati di questo importante studio, che dimostra come questo anticorpo monoclinale può ridurre o ritardare le gravi complicanze delle metastasi ossee nelle pazienti affette da carcinoma mammario più efficacemente rispetto all’attuale standard terapeutico, e con un profilo beneficio/rischio favorevole – ha dichiarato Roger M. Perlmutter, M.D., Ph.D., Executive Vice President della Ricerca e Sviluppo Amgen – Questi risultati sottolineano l’importanza del RANK Ligand nella progressione delle malattie delle ossa, e promettono di migliorare le cure per le pazienti affette da carcinoma mammario in stadio avanzato”.
Si tratta del primo anticorpo monoclonale totalmente umano in fase finale di sviluppo clinico che bersaglia in maniera specifica il RANK Ligand, il regolatore essenziale degli osteoclasti (le cellule che degradano l’osso).

luglio 26, 2010

Tumori del seno: Broccoli bloccano propagazione cellule neoplastiche.

 

 

Che consumare i vegetali della famiglia delle crucifere sia un buon modo per prevenire l’insorgere di diversi tipi di tumore grazie ad alcuni elementi protettivi in esse contenute è ormai noto; che, in particolare, i broccoli e i germogli dei broccoli siano in grado, una volta insorto il tumore al seno, di inibire lo sviluppo delle cellule staminali tumorali, interrompendo quindi l’accrescersi della massa neoplastica, è invece la novità pubblicata dalla University of Michigan Comprehensive Cancer Center sulla rivista Clinical Cancer Research. Il sulforafano, in particolare, sarebbe infatti in grado, oltre che di prevenire il cancro al seno, di uccidere le cellule staminali che danno origine alla neoplasia e che le permettono di crescere. “Il sulforafano è stato studiato in precedenza per i suoi effetti antitumorali, ma questo studio dimostra che nel cancro al seno riesce a inibire anche lo sviluppo delle staminali tumorali”, spiega Duxin Dom, che ha guidato la ricerca.

luglio 4, 2010

Il toporagno e la melatonina.

toporagnoLa melatonina è l’ormone di una vita più longeva. A dimostrarlo alcuni studi effettuati sui toporagni da ricercatori francesi del Cnr e dell’Università Pierre e Marie Curie.

Il toporagno vive in media 12 a 30 mesi, non va mai in letargo, ma con una dieta  a base di melatonina riesce a prolungare la propria esistenza di almeno 3 mesi.

Tutto risiede, spiegano gli studiosi in un lavoro apparso su PLoS One, nella sua qualità di “batteria” dell’orologio biologico. La sostanza naturalmente secreta dall’organismo durante la notte è responsabile della sincronizzazione del bioritmo veglia-sonno.

giugno 10, 2010

La ‘Terapia fotodinamica’ che sostituisce il bisturi e i tumori al seno.

PTD PTD 

Londra, 30 giu. – Pochi minuti di intervento, in day hospital; dimissioni pressoche’ immediate; poco o nessun dolore. Il tumore al seno potra’ essere sconfitto da un semplice, potente raggio laser al posto delle operazioni chirurgiche cruente, dolorose e spesso neanche risolutive? Ne e’ convinto un team di scienziati inglesi del prestigioso Royal Free hospital a Londra, che hanno inventato e presentato al mondo una tecnica che potrebbe essere rivoluzionaria: la “Terapia fotodinamica”. Quest’anno gia’ 20 pazienti saranno trattate con la nuova tecnica, applicata per la prima volta sul cancro al seno: in precedenza, il laser era stato usato solo per i tumori alla pelle e alla bocca.

La Terapia fotodinamica e’ stata creata da Mo Keshtgar, celebre chirurgo al Royal Free Hospital. Durante il trattamento, viene iniettato un farmaco nel sangue del paziente che rende le cellule tumorali estremamente sensibili alla luce. Quando viene indirizzato un raggio laser attraverso la pelle contro le cellule cancerose queste “soffrono” la luce tanto da autodistruggersi. I ricercatori, che hanno annunciato la loro intenzione di iniziare l’esecuzione di prove presso la Royal Society Summer Science Exhibition, hanno detto che questa tecnica potrebbe anche offrire una alternativa alla radioterapia per alcune donne.(http://www.liquidarea.com/)