Questa mattina Santa Maria di Catanzaro era così.. Anche la Calabria piange. Dai media non si sa nulla.
Navi DEI VELENI: PROVE E CONTROPROVE DI INQUINAMENTO RADIOATTIVO.
Gianni Lannes – Storie sempre attuali, ma dimenticate e rimosse dalla coscienza e conoscenza collettiva.
Nel 2009 il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo e il magistrato Piero Grasso, allora capo della procura nazionale antimafia oggi promosso presidente del Senato, “insabbiarono” a Cetraro il caso delle famigerate navi d…Visualizza altro
Calabria, in strada 15 mila tonnellate rifiuti.
CATANZARO – Si fa di giorno in giorno piu’ preoccupante la situazione della raccolta dei rifiuti in Calabria, dove ormai, secondo i dati forniti da alcune ditte impegnate nella raccolta, si ammassano 15 mila tonnellate di rifiuti non raccolti. Il problema e’ la mancanza di siti per il conferimento, alcuni chiusi per vertenze sindacali, altri perche’ saturi. Le situazioni piu’ gravi a Reggio Calabria e a Cosenza, ma emergenze si stanno creando anche in molti centri delle cinque province.
Crosetto (Pdl): “non vado mai in Calabria perché è la parte più brutta d’Italia”
“L’Italia va a cinque, sei o sette velocità e quella è la parte più brutta dell’Italia, perché non penso ci sia un camion di sabbia, un centimetro di asfalto o di cemento dove dietro non ci sia: a, la camorra e b, una degenerazione che in quella regione è fortissima“. Lo ha detto Guido Crosetto, parlamentare del Pdl, durante la trasmissione di Domenica In – L’Arena condotta da Massimo Giletti su Rai 1. Crosetto ha così commentato gli enormi costi dell’autostrada Salerno- Reggio Calabria in costruzione da ormai 50 anni: “Dico una cosa violenta: io ho dei colleghi che mi invitano in tutta Italia, ormai, che vado a parlare di economia. Io mi rifiuto di andare in Calabria, non vado, e sa perché? Perché non so con chi mi posso trovare a competere e quindi siccome non voglio, dopo cinque o dieci anni, trovarmi con qualcuno di cui mi vergogno, come è successo a qualche mio collega andando in giro, non vado.
Goletta Verde 2012: i mari più inquinati in Liguria, Campania e Calabria.
Le analisi microbiologiche effettuate da Goletta Verde non lasciano campo a dubbi: su 205 prelievi in 100 si sono riscontrate forti contaminazioni da Escherichia coli e Enterococchi intestinali, almeno del doppio rispetto ai limiti di legge. I mari più inquinati sono in Calabria, Campania e Liguria per il triste record di un punto inquinato ogni 62Km di costa. Ma non brilla neanche la Sicilia che rivela la grande fragilità delle sue reti fognarie. In Calabria i punti inquinati sono 19, in Campania sono 14 e in Liguria sono 15. I mari più puliti sono in Sardegna e Toscana con un campione inquinato rispettivamente ogno 433 Km e ogni 200Km.
In totale i comuni che secondo il richiamo giunto dall’Europa non depurano gli scarichi sono 109 fatto per cui dobbiamo attenderci multe salate. Sciorina il comunicato di Legambiente i risultati impressionanti:
L’86% dei punti inquinati sono stati prelevati alle foci di fiumi, torrenti e canali, risultati i nemici numero uno del mare italiano, ma anche nei pressi di scarichi di depuratori malfunzionanti e sono 24 milioni gli abitanti senza un sistema di trattamento dei reflui fognari. Sicilia, Lazio e Lombardia le regioni peggiori.
Com’ è bella Lamezia Terme e com’ è generosa la Calabria
Riporto il commento di Dulcinea sul mio post “Lamezia Terme” Dulcinea è una ragazza che ha il coraggio di non fuggire e di rimanere al suo posto nel tentativo di rendere la vita migliore, di costruire un futuro in cui la luce del sole e la bellezza del mare si trasformi in qualcosa di concretoperchè la sua terra non sia solo ndrangheta, rifiuti tossici ma anche buona qualità della vita, democrazia compiuta, lavoro per tutti, futuro per i figli. Sarà difficile, ma finchè c’è gente come Dulcinea c’è la speranza di farcela. La Calabria fra le regioni italiane è forse quella più violentata dal cd progresso e dall’unità d’Italia di cuia bbiamo festeggiato il 150° anniversario, perchè era ed è una regione ricca, per fare un esempio in Calabria durante il periodo borbonico c’era la più grande industria siderurgica europea e non era sul mare come si potrebbe pensare ma a Mongiana sulle Serre calabresi. Oggi di quella grande industria che competeva con tutte le industri siderurgiche europee resta solo un grande museo all’aperto. I mongianesi hanno fatto grande l’industria siderurcìgica bresciana. I forestali calabresi di cui tanto male parla l’ex ministro Calderoli hanno salvato i monti della Calabria dalla frana avendo sviluppato tecniche di rimboschimento idonee ad evitare le frane. La Spagna ha chiesto consiglio ai forestali calabresi per valutare i loro metodi in Andalusia. I forestali calabresi guadagnano in un anno, se tutto va bene, quanto guadagna il figlio di Bossi in un mese e col loro lavoro hanno evitato milioni di danni di euro. E poi parlano di assitenzialismo. In Calabria esiste da sempre l’industria del Bergamotto che fin dall’ottocento faceva venire in calabria Francesi e Inglesi per rubarne i segreti, e tanto potrei scrivewrne ancora. Quindi grazie a Dulcinea ed a Giuseppe che con i loro commenti mi hanno dato l’opportunità di parlae di una ingistizia che dura da oltre centocinqauanta anni.
Caro Bebbe,
Lei è Padre ed io sono Figlia. Leggo tra i segni sulla tastiera le stesse amarezze che scorgo negli occhi di mio padre e di questo ho grande rispetto. Mi scuso per l’irruenza della mia risposta, non volevo offenderla. Va da sè che per me avvocato o commesso viaggiatore è la stessa cosa, ma la bacheca da cui avevo estratto il suo pezzo riportava quell’indicazione. Sono la prima di quattro figli. Siamo due coppie di gemelli, una piccola stranezza che fa sorridere e sorprendere chi lo sa per la prima volta. Ho 27 anni e vorrei scriverle da adulta. Da donna che lavora, che ha una sua indipendenza e dignità professionale. Studio, mi do da fare, sono una brava persona eppure mi tocca accontentarmi di vivere la mia età a metà. Così come capita a tanti ragazzi a cui non mancherebbe la fame e la forza per mettere le ali. Sa quante volte ho maledetto la mia città? Il posto in cui vivo? E poi mi sono resa conto che non ho mai odiato casa mia…casomai mi sentivo tradita proprio da quella classe politica, da quegli imprenditori, da quegli uomini, padri anche loro, che sporcavano tutto ciò che li circondava…Riconosco e vedo bene i figli abortiti della mia terra e più guardo oltre più mi accorgo che questa è una malattia di tutto il nostro paese. Però sa che c’è…sono appena tornata da una passeggiata a mare..la primavera invadeva ogni cosa. Ginestre gialle e fiori di zagara che esplodevano profumo. La spiaggia tiepida sotto i piedi e un mare da mozzarti il fiato. Natura fino alla fine dello sguardo. Una gazzosa al caffè e guardare la costa che si riempiva di kitesurf come farfalle è bello non solo da vedere. Le nostre spiagge sono diventate un punto di riferimento sportivo in Europa. Ragazzi che si riuniscono in associazioni e puliscono volontariamente le spiagge. Meltingpot di padri, madri e figli…anche qualche cane! 😉 Non le parlo dei tramonti…ho visto che sa di cosa parlo. Esplosioni atomiche che si imprimono sulle pupille e te li porti dentro in giro per il mondo. Ho tenerezza per la mia terra come potrei averne per una madre buona e umile. Che ti regala quel che può e non si rende conto di quanto sia maestosa. Per questo mi pungo tanto quando viene interpellata. Spero per la mia città, ma non solo, che abbia figli migliori dei suoi padri. Spero di continuare a vivere qui, costruirci la mia famiglia e dire e Sentir dire per davvero “com’ è bella Lamezia Terme e com’ è generosa la Calabria”
No ‘Ndrangheta: in 40mila a Reggio Cosenza: “manifestazione riuscita”

// Un corteo importante quello di oggi a Reggio Calabria, e il primo tra tutti ad esprimere la propria soddisfazione è il direttore del “Quotidiano della Calabria”, Matteo Cosenza: «Ho sentito dire che siamo almeno in quarantamila, ma non sono in grado di fare una stima esatta. Ritengo però che questa manifestazione sia perfettamente riuscita».
«C’è un pezzo di Calabria – ha aggiunto il direttore Cosenza – che vuole crescere, che vuole riscattarsi, che vuole conquistare serenità, tranquillità e fiducia nel futuro. Una Calabria che ha bisogno di coraggio e forse da questa manifestazione riuscirà ad averlo».
«Quello che è accaduto oggi a Reggio Calabria non va disperso, anche coinvolgendo altre forze. C’è un terreno comune che ci riguarda tutti». Ha proseguito Matteo Cosenza «In piazza c’erano tante facce, c’erano gli opposti, politicamente, sindacalmente, culturalmente, ma nessuno ha perso la sua identità. Ci sono questioni che riguardano tutti sulle quali unità, accordo e consenso sono scontati. Da questa terra passano solo messaggi in negativo. Invertire questo processo è un elemento decisivo per recuperare il rispetto del Paese. Oggi c’è stata la consapevolezza collettiva che si può cambiare. La Calabria, abbandonata a se stessa, non ha futuro. E la Calabria deve cercare in se la forza per cambiare le cose».(quotidiano della calabria)