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BPCO: il CNR conferma la piena responsabilità del fumo, scatenante la grave patologia.
I ricercatori del gruppo di Immunopatologia e farmacologia sperimentale dell’apparato respiratorio dell’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibim-Cnr) di Palermo hanno identificato nuovi meccanismi molecolari alla base della patogenesi della Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), una patologia disabilitante che, secondo diversi studi, è in costante aumento ed è destinata a diventare la terza causa di morte entro il 2020.
Lo studio è stato condotto in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione (Ismett) di Palermo e dell’Università di Pittsburgh. I risultati della ricerca ‘Beta defensin-2 is reduced in central but not in distal airways of smoker COPD patients’, sono stati pubblicati recentemente su PlosOne.
“La Bpco è una malattia infiammatoria e ostruttiva delle vie aeree”, spiega Elisabetta Pace dell’Ibim-Cnr di Palermo. “La reazione infiammatoria, specie se di notevole intensità, oltre a comportare una distruzione tissutale, può interferire con i normali processi riparativi causando profonde alterazioni dell’architettura del tessuto. Sebbene sia noto che il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio, i meccanismi molecolari coinvolti nella patogenesi di questa patologia, invece, sono poco noti”.
BPCO: sintomi e diagnosi, le nuove linee guida.
Ha un nome complicato, “Broncopenumopatia cronica ostruttiva“, per questo viene spesso chiamata, più semplicemente, “Bpco“.
Tosse, catarro e affanno, generalmente classificati come “fastidi”, sono tra i sintomi più frequenti con cui si manifesta questa grave patologia polmonare cronica, che può portare a insufficienza respiratoria grave e difficoltà, a lungo termine, nello svolgimento delle normali attività quotidiane: per questo non devono venire sottovalutati. Per guidare nel riconoscimento dei sintomi, nella diagnosi e nella scelta della cura di questa malattia – che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità rappresenta oggi la quarta causa di morte nel mondo – sono state predisposte le nuove linee guida internazionali della Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease (GOLD), presentate in Italia oggi a Modena durante l’“International Meeting on Asthma, COPD and concomitant disorders 2012″.
Malattie uomo-donna: differenze tra i sessi.
L’ansia e la depressione sono donna, cosi’ come il rischio di malattie cardiovascolari e l’Alzheimer, mentre Parkinson e autismo si declinano al maschile. Sono alcune delle differenze che raccontano le particolarita’ dei suoi sessi nella loro risposta a malattia e farmaci, secondo le mappe stilate dalla medicina di genere, branca recente delle scienze biomediche.
Diversita’ che solo negli ultimi anni hanno iniziato a essere prese in considerazione, mettendo fine a discriminazioni che hanno nuociuto a entrambi i sessi. Basti pensare, come spiega Flavia Franconi, presidente del Gruppo Italiano Salute e Genere, che ”l’osteoporosi e’ stata studiatissima nelle donne, ma non si sa quasi nulla delle sue cause negli uomini. O la depressione, piu’ diffusa tra le donne, anche se tra i pazienti maschi si hanno piu’ suicidi”. Ecco un ‘atlante’ delle principali differenze a livello medico tra i due sessi.
– PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI: hanno sempre spaventato piu’ gli uomini, ma e’ un errore, giacche’ il 38% delle donne colpite da infarto muore nel giro di un anno, contro il 25% degli uomini. Nel mondo il 55% delle donne muore per infarto, ictus, embolia o trombosi, contro il 48% degli uomini.
– CANCRO AI POLMONI: dagli anni ’70, anche a causa del fumo, il rischio di tumore e’ diventato dal 20% al 70% maggiore nelle donne, a parita’ di sigarette.