“A Ballarò c’è un gruppo di ritardati… paese malato”, scrive Flavio Briatore su Twitter. Il finto Briatore, Maurizio Crozza, aveva aperto la trasmissione con ironie su Matteo Renzi ad Amici (“se ci vai non sei di sinistra”) e sul suo standing come leader del futuro (“sindaco da sogno per un partito da incubo”).
Crozza, quante ne combini!
Ballerò!
Passano i secoli, le crisi, le guerre, le trasmissioni tv, la tradizione resta. In agguato.
Il centrosinistra può vincere senza Casini.
Nando Pagnoncelli ha reso noti, durante la trasmissione Ballarò del 25/10/2011, i sondaggi Ipsos della settimana.
E’ incredibile come continui a crescere il consenso per un centrosinistra nella sua versione originale (Pd, SeL, Idv) avente come avversario un centrodestra alleato con Casini. Rispetto alla scorsa settimana, il centrosinistra passerebbe dal 50,9% al 51,7%:
L’elettorato sta cercando di dire una cosa chiara: si auspica che alle elezioni si presenti l’Ulivo nella sua forma tradizionale, senza i moderati che per vocazione stanno con la destra, e i nostri invece continuano a corteggiare i moderati.
Che poi, chi sarebbero questi benedetti moderati? Scusate, ma io ancora non l’ho capito.
Ballarò, La Russa: “Lukashenko, chi è questo?”
“Lukashenko? Chi è questo?” Il ministro della Difesa Ignazio La Russa si fa beccare come uno scolaretto impreparato dal conduttore di Ballarò Giovanni Floris. Evocato poco prima da Pier Ferdinando Casini come “dittatore bielorusso amico di Silvio Berlusconi”, il presidente (dal 1994) del piccolo Stato dell’ex Urss è una figura sconosciuta per La Russa che, come ministro della Difesa, dovrebbe conoscere a menadito la politica internazionale. E così, per ribattere a Casini, La Russa si fa suggerire da un giovane collaboratore alle sue spalle senza rendersi conto di essere tornato in diretta.
Ma non è finita perché quella su Lukashenko non è stata l’unica brutta figura del ministro. La spazzatura di Napoli? “Berlusconi ha pulito la città. Il problema è che i napoletani l’hanno risporcata”, spiega La Russa. E quando la professoressa della Columbia University di New York Nadia Urbinati interviene per far notare come il tema dell’immondizia abbia pesato sulla campagna elettorale tra Berlusconi e Romano Prodi, il ministro le risponde: “Ma che dice questa?”. E con l’eleganza di sempre aggiunge: “E insegna alla Columbus (Columbia, ndr)? Povera università, penseranno che gli italiani sono tutti così”.
Il dramma è che un ministro della nostra Repubblica.
La cocaina fa male!
Censura alla RAI
Già il titolo promette tanto: atto di indirizzo sul pluralismo della Commissione parlamentare di Vigilanza per la Rai. Il deputato Alessio Butti, capogruppo del Pdl in Vigilanza, ha presentato la sua bozza. Un manifesto in pochi punti per dire: noi, maggioranza al governo, vediamo così il servizio pubblico. O meglio, prescriviamo: “Per garantire l’originalità dei palinsesti è opportuno, in linea generale che i temi prevalenti trattati da un programma non costituiscano oggetto di approfondimento di altri programmi, anche di altre reti, almeno nell’arco di otto giorni successivi alla loro messa in onda”. Tradotto: se il lunedì Porta a Porta (Raiuno), nel suo stile, parla di Ruby e dei festini di Arcore, Ballarò (Raitre) il martedì e Annozero (Raidue) il giovedì devono tacere. Gianluigi Paragone (l’Ultima parola) boccia l’idea e sui temi da non sovrapporre è ironico: “A me che vado in onda il venerdì resta solo l’anticipo della Domenica sportiva”. Lucia Annunziata (In Mezz’ora) sente odore di chiusura: “S’avvicinano le elezioni. E per questo si preparano a sospendere l’informazione”(il fatto quotidiano)