Posts tagged ‘aterosclerosi’

dicembre 15, 2011

Placche aterosclerotiche sciolte con le statine, e giù anche il colesterolo.

Le possono essere sciolte dalle , farmaci d’elezione per il controllo dei livelli di .

 

A dare la notizia è PLoS One, che ha pubblicato i risultati di una ricerca che offre una spiegazione ai risultati di un recente studio clinico in cui è stato osservato che i pazienti che assumono dosi elevate di questi farmaci anti- vedono diminuire il numero di presenti nelle loro . “La nostra nuova ricerca mostra che le promuovono la regressione dell’ alterando l’espressione di uno specifico recettore della superficie cellulare all’interno delle ”, spiega Edward Fisher, coautore dello studio.

novembre 19, 2011

Aterosclerosi: ormone bersaglio delle terapie per contrastarla.

L’, che regola i livelli di nell’organismo, potrebbe essere un bersaglio delle terapie contro l’.

A suggerirlo e’ uno studio presentato all’American Heart Association di Orlando (Stati Uniti) da Aloke Finn e Omar Saeed, ricercatori dell’Emory University School of Medicine (Atalanta, Usa). Esperimenti condotti sugli animali hanno dimostrato di poter ridurre la produzione di , causa un calo del presente nei globuli bianchi a livello delle . Questo meccanismo promuove la rimozione del colesterolo responsabile dell’.

dicembre 24, 2010

Aterosclerosi e nuove tecniche per dilatazione arterie: nuove tecniche.

I “palloncini medicali” sono la nuova frontiera nella terapia di una malattia che dai problemi di movimento può arrivare a richiedere l’amputazione. La tecnica sarà meno invasiva e sostituirà i tubicini nell’opera di dilatazione delle arterie
La chiamano ‘malattia delle vetrine’ perché chi ne è affetto è costretto a fare frequenti soste, per trovare sollievo dal dolore crampiforme che morde cosce e polpacci. La causa è il mancato arrivo di sangue ossigenato, che non passa per le arterie ristrette e dietro questo sintomo si nasconde l’aterosclerosi che colpisce le arterie degli arti inferiori. La malattia ha gradi crescenti di gravità, che sul piano clinico vanno dal dolore crampiforme al polpaccio o alla coscia (la cosiddetta claudicatio intermittens) fino alla necessità di ricorrere all’amputazione per salvare il paziente dalle conseguenze fatali della gangrena.

settembre 29, 2010

Nasce Cladis, il pecorino anticolesterolo.

Si chiama CLADIS, ha lo stesso sapore di quello originale ma, in più, è ricco di acido linoleico coniugato (CLA), un acido grasso polinsaturo che contribuisce a proteggere l’organismo dalle malattie cardiovascolari. E’ il formaggio pecorino messo a punto dal team del professor Pierlorenzo Secchiari della Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa. È stato ottenuto mediante latte di pecore nutrite con uno speciale mangime ricco di semi di lino estrusi – una fonte naturale di precursori di acido linoleico coniugato (CLA) – che gli stessi sperimentatori hanno già dimostrato portare alla produzione di un latte particolarmente ricco di CLA.

Il nuovo formaggio sarà presto allo studio dei ricercatori del Policlinico di Abano Terme – Fondazione Leonardo che ne vogliono testare gli effetti protettivi. Denominato CLADIS (The impact of dairy food rich in CLA: A Dietary Intervention Study in older women with the metabolic syndrome), il trial durerà trenta mesi e coinvolgerà una popolazione di 100 donne over 60 con sindrome metabolica. Questo tipo di pazienti potrebbe ottenere un doppio beneficio dal CLA: prevenzione di malattie cardiovascolari e di osteoporosi.

settembre 18, 2010

Dieta povera di carboidrati e rischi cardiovascolari

Rinunciare a pasta e pane per poter vantare una linea invidiabile può mettere a rischio la salute delle arterie e, alla fine, anche del cuore. Secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center (Usa), infatti, questi regimi alimentari sono efficaci nell’aiutare a perdere rapidamente peso, ma a lungo andare possono avere un effetto negativo per la salute vascolare. Aumentando il pericolo di aterosclerosi, prima causa di ictus e infarto. Non solo. La dieta povera di calorie altera la capacità di formare nuovi vasi sanguigni nei tessuti colpiti da un limitato afflusso di sangue, fenomeno che può verificarsi nel caso di un infarto. Complicando in questo modo il recupero.

Lo studio, condotto sui topolini e pubblicato dal team di Anthony Rosenzweig su ‘Pnas’, ha anche scoperto che – nonostante chiare evidenze di una patologia vascolare – i classici marker che rivelano il pericolo cardiovascolare (come il colesterolo) non risultavano alterati negli animali messi a dieta. Come dire: il pericolo c’è, ma non è semplice scoprirlo. “Il nostro studio suggerisce che, almeno negli animali – spiega lo studioso – questo tipo di dieta potrebbe avere effetti avversi dal punto di vista cardiovascolare, che non si riflettono in semplici esami dei valori del sangue”.

Maggio 1, 2010

Mirtillo: amico delle vie che portano al cuore.

Rafforzare il cuore e prevenire i disturbi cardiovascolari per mezzo di un frutto dolce e gustoso è sicuramente un piacevole modo di prendersi cura della propria salute.
Per farlo, basterebbe assumere dell’estratto di mirtillo che, secondo un nuovo studio ad opera di ricercatori francesi, avrebbe un effetto benefico su arterie e cuore.
Il team di ricercatori guidati dalla dr.ssa Aurelie Mauray dell’Institut National de la Recherche Agronomique (INRA) di Parigi hanno scoperto che la fermentazione del lievito di estratto di mirtillo nero produce nuovi e benefici composti bioattivi.
Nello studio sono stati utilizzati dei topi suddividi in tre gruppi e alimentati con una dieta di controllo standard. Ai topi appartenenti ai primi due gruppi è stato somministrato dell’estratto ricco di antociani in due formulazioni: la prima era un estratto di mirtilli neri non trattato, mentre il secondo era l’estratto di lievito fermentato nella misura del 0,02%. Quelli del terzo gruppo – il gruppo di controllo – non hanno ricevuto nulla.
Le dosi somministrate corrispondevano a 30 mg di
antociani potenzialmente assumibili da un essere umano. Al termine dello studio, durato 16 settimane, è stata riscontrata una significativa inibizione dello sviluppo di placche associate con l’aterosclerosi nei due gruppi trattati con l’estratto di mirtillo.
Nello specifico, ha sottolineato la dr.ssa Mauray, l’area della lesione era diminuita del 15% nel caso dell’estratto di mirtillo non trattato e del 36% nel caso del lievito fermentato rispetto al gruppo di controllo.
Tuttavia, essendo uno studio condotto su modelli animali i ricercatori ricordano che ulteriori studi sono necessari per «individuare i composti responsabili di tali effetti e indagare i possibili meccanismi alla base di tali effetti».