L’aspirina puo’ abbassare il rischio di alcuni tumori limitando l’accumulo di Dna anormale nelle cellule. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista ‘Plos Genetics’ dell’universita’ di San Francisco, che ha verificato il fenomeno nell’esofago di Barrett, una condizione che puo’ portare al tumore. I ricercatori hanno studiato i campioni prelevati da biopsie di 13 pazienti, seguiti da sei a 19 anni. I soggetti, spiega l’articolo, prendevano aspirina da molti anni, o avevano iniziato a prenderla e poi interrotto il trattamento. “Le biopsie in cui i pazienti stavanp prendendo il farmaco – spiegano gli autori – avevano un accumulo di nuove mutazioni del Dna dieci volte inferiore di quelle ottenute negli anni in cui avevano interrotto la terapia”. Il fenomeno secondo gli esperti potrebbe riguardare anche altri tumori, e il prossimo che verra’ studiato sara’ quello ai polmoni.
Aspirina: previene in qualche forma il cancro perché blocca aberrazioni genetiche
Aspirina: ancora protagonista come protettrice in alcuni casi di cancro.
02:40 am | L’aspirina, il farmaco usato comunemente come analgesico e per ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache, potrebbe aiutare anche a prevenire il cancro. Un crescente corpo di studi…
2 ottobre 2012 / Leggi tutto »
Scoperto un nuovo meccanismo di azione dell’aspirina.
Un nuovo studio ha dimostrato che alte concentrazioni di salicitato, il sale in cui si scinde l’acido acetilsalicilico in vivo, attivano l’AMPK, un “sensore” dell’energia cellulare presente in tutti gli organismi eucarioti che regola diversi importanti processi, tra cui la crescita cellulare e il metabolismo.
L’aspirina è attualmente utilizzata sia come rimedio contro raffreddori e ifluenze, sia, in una formulaizone diversa, come farmaco antiaggregante nei pazienti in cui occorre prevenire la formazione di coaguli del sangue. Una nuova sperimentazione sui topi potrebbe aprire la strada a un’ulteriore ampliamento dell’impiego di questo farmaco, poiché si è scoperto un meccanismo di azione a livello biochimico che era rimasto finora sconosciuto, come riferiscono Simon Hawley dell’Università di Dundee, in Scozia, e colleghi di un’ampia collaborazione internazionale in un nuovo articolo pubblicato sulla rivista“Science”.
Entrato nell’organismo, l’acido acetilsalicilico si scompone nel sale denominato salicilato, che è il componente biologicasmente attivo, prodotto dall’albero di salice in risposta alle infezioni patogene (per questo gli estratti di corteccia di salice sono stati utilizzati come farmaci fin dai tempi di Ippocrate).
Aspirina dimostra efficacia nell’inibizione della propagazione tumorale.
L’aspirina puo’ inibire la diffusione del cancro perche’ aiuta a spegnere le ‘autostrade chimiche’ che alimentano i tumori. Lo afferma un gruppo di ricercatori australiani in un articolo pubblicato oggi su Cancer Cell.
Gli scienziati del Melbourne Peter MacCallum Cancer Centre hanno evidenziato che la scoperta aiuta a capire come i vasi linfatici svolgano un ruolo chiave nella trasmissione dei tumori in tutto il corpo. “Abbiamo dimostrato che molecole come l’aspirina potrebbero effettivamente funzionare in questo ambito, riducendo la dilatazione dei vasi e quindi la capacita’ dei tumori di diffondersi nell’organismo”, ha detto Steven Stacker, primo autore della ricerca. I medici hanno a lungo sospettato che gli anti-infiammatori non-steroidei come l’aspirina possano aiutare a inibire la diffusione del cancro, ma finora non erano stati in grado di individuare esattamente il perche’ di questo meccanismo. Attraverso lo studio delle cellule nei vasi linfatici, i ricercatori hanno scoperto i meccanismi base delle ‘linee di alimentazione’ dei tumori, illustrando come l’aspirina agisca per chiudere la dilatazione dei vasi.
L’aspirina riduce rischio cancro colon-rettale nel 50% dei casi ereditari.
L’assunzione regolare di aspirina per piu’ di 5 anni dimezza il rischio di sviluppare forme ereditarie di cancro, come quelle all’intestino e all’utero.
Dalla ricerca pubblicata su Lancet emerge che tra chi soffre della sindrome di Lynch, una malattia ereditaria che provoca lo sviluppo di polipi che nel 50% dei casi evolvono in un cancro, ha sviluppato il tumore solo il 15% dei consumatori abituali di aspirina, mentre la percentuale sale al 30% nel caso degli altri pazienti.
I ricercatori ipotizzano che l’aspirina sia in grado di uccidere le cellule dei polipi prima che diventino cancerose. ”Ora – precisa Patrick Morrison della Queen’s University di Belfast (Irlanda), coautore dello studio – vogliamo determinare il dosaggio piu’ efficace per la prevenzione dei tumori ereditari”.
Un’aspirina per cinque anni contro la mortalita’ da tumori
Lo studio pubblicato su Lancet a conclusione di una ricerca della Oxford University. L’effetto positivo è legato all’assunzione di una precisa dose (75 mg) e ridurrebbe fino al 30% il rischio di mortalità per tumori tra i più diffusi tra cui quelli al polmone ed al pancreas
Una piccola dose di aspirina ogni giorno fa diminuire il rischio di mortalità per tumore. La tesi è il punto d’arrivo di uno studio pubblicato su Lancet 1 e firmato da un team di ricercatori della Oxford University, secondo il quale la pasticca a base di acido acetilsalicilico avrebbe un’efficace funzione anti-cancro e tutte le persone con più di 40 anni farebbero bene ad assumere la dose a titolo precauzionale.
Lo studio spiega che 75 milligrammi al giorno del farmaco sarebbero in grado di proteggere dalla morte per diverse neoplasie (tra cui quella all’esofago, al polmone, allo stomaco, al pancreas e al cervello) in una percentuale compresa tra il 20 e il 35%. I benefici sono quindi legati all’assunzione di una dose ben precisa e non variano in base al sesso, all’abitudine al fumo né se si aumenta la dose. Conta però l’età, dato che il miglioramento delle condizioni di salute è superiore nelle persone che hanno più di 65 anni.
E’ nata la polipillola: pillola a basso costo per le malattie cardiovascolari.
Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte in tutto il mondo. I partner del progetto UMPIRE si stanno concentrando sulle persone a rischio di malattie cardiovascolari o che hanno già avuto un infarto o un ictus, sperando di stabilire se questi pazienti preferiscono prendere un’unica pillola per prevenire i problemi cardiovascolari o mantenere le loro abitudini di prendere diverse pillole. La nuova “polipillola” a basso costo (conosciuta anche come la “pillola rossa per il cuore”), da prendere una volta al giorno, è stata sviluppata originariamente in India e contiene una dose minima di aspirina, una statina (un farmaco usato per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue) e due farmaci che abbassano la pressione arteriosa. Questi farmaci vengono attualmente prescritti separatamente, anche se presi insieme possono dimezzare il rischio di subire un infarto o un ictus. Questi benefici però non si possono raggiungere se i pazienti prendono la medicina per un breve periodo di tempo. (liquidarea)