Il 3 marzo, per via di un’ordinanza di sfratto esecutivo, finirà la storia dell’Antico Opificio Serico di San Leucio (http://www.aos.it/), l’ultima seteria ancora attiva della Real Colonia della Seta fondata dai Borbone nel XVIII secolo. Non soltanto 15 famiglie perderanno il loro lavoro, ma la Campania e l’intero Paese perderanno l’ultima testimonianza di una realtà culturale e sociale irripetibile, una pietra miliare della storia dell’artigianato italiano.
Ho letto con commozione il sito web dell’Opificio, che ricorda così la nascita di quel luogo straordinario e della comunità che lo ha animato per secoli: “Il 25 marzo del 1776 Ferdinando IV di Borbone, Re delle Due Sicilie, fonda la Real Colonia della Seta di San Leucio, a pochi chilometri dalla Reggia di Caserta, con l’intento di eguagliare e superare la bellezza dei tessuti di seta prodotti a Lione. Chiamati a lavorarvi i migliori maestri tessitori francesi ed italiani del tempo, Ferdinando IV li organizza in una comunità con uno statuto a carattere sociale ed egualitario di grande modernità per l’epoca”.
Sono già tantissime le testimonianze e gli appelli che circolano in queste ore, sul web e sui giornali, e che invocano che l’AOS di San Leucio non chiuda. Sono convinto che chi ha la responsabilità di quel territorio e dei beni culturali non possa non ascoltare la voce di chi domanda che l’eccellenza italiana sia tutelata e tramandata ai nostri figli #laculturachevince
L’escalation della crisi Ucraina torna ad agitare l’Europa. C’è stato un colloquio telefonico – il secondo in due settimane – tra il presidente Barack Obama e la cancelleria tedesca Angela Merkel e la stampa russa oggi fa capire senza mezzi termini che sta tornando in ballo la partita sul gas.
O…Altro…
Dopo 15 mesi il tribunale dei Ministri archivia le ipotesi di concussione e minacce sulle pressioni all’Agcom per sollecitare la chiusura di Annozero. Ma spunta l’ipotesi di un illecito non ministeriale
Secondo il tribunale dei Ministri, che ha indagato sulle presunte pressioni del premier all’Agcom per far chiudere Annozero nella primavera 2010, nessuno è innocente: nemmeno l’ex commissario Innocenzi. Per le ipotesi di concussione e minacce riguardanti il premier è scattata l’archiviazione. L’ordinanza, però, ipotizza l’esistenza di un reato non misteriale: tocca alla Procura di Roma decidere se chiedere alla Camera di usare le intercettazioni contro Berlusconi, per accusarlo di abuso d’ufficio. Una cosa è certa: Berlusconi diceva al telefono al fido Innocenzi il 14 novembre del 2009: “Quello che adesso bisogna concertare è che l’azione vostra sia un’azione che consenta… che sia da stimolo alla Rai per dire “chiudiamo tutto”, ma non solo su Santoro, aprite il fuoco su tutte le trasmissioni di questo tipo”. A distanza di un anno e 8 mesi, Santoro è stato convinto a sloggiare, il Tribunale dei ministri è riuscito a trovare il modo per archiviare e intanto gli scherani del sultano continuano a ostacolare le altre trasmissioni sgradite. Ma, appunto, la vittoria di Berlusconi potrebbe trasformarsi in un boomerang