Togliere la patina di stanchezza accumulata durante l’anno e affrontare l’estate con un’aria piu’ fresca e giovane. E’ quanto promette ‘blefaromix‘, ossia l’insieme delle piu’ moderne tecniche di intervento per avere uno sguardo piu’ giovane con meno complicanze e con tempi di recupero piu’ brevi. Tanto che “alcuni interventi, se opportunamente programmati in questa stagione, permettono anche di non dover rinunciare alle attese vacanze estive”, ha spiegato Patrizia Gilardino, chirurgo estetico di Milano, socio Aicpe e Sicpre. La combinazione di queste tecniche, eseguita con approccio ‘sartoriale’ e personalizzato dal chirurgo plastico permette di ottenere ottimi risultati. E la buona notizia e’ che, se si va al mare ad agosto, non e’ troppo tardi. Lo sguardo e’ tra i primi elementi del viso che risente del passare del tempo, ma anche dello stress e delle cattive abitudini di vita come l’eccesso di alcol e il fumo. “E’ tra i primi a segnare sul nostro volto i segni dell’eta’ e della stanchezza”, ha spiegato Gilardino. “Per questo e’ anche tra le zone di maggiore interesse che vengono indicate ad un chirurgo estetico. Borse e occhiaie sono oggetto di numerose richieste da parte di chi cerca di avere un volto un po’ piu’ giovanile”, ha aggiunto il medico. La scienza viene oggi incontro alle diverse esigenze.
Blefaromix: nuova “saga” di interventi mininvasivi per “rinfrescarsi” i connotati.
Alcol: dimostrato legame con insorgenza cancro.
A trent’anni di distanza dalla scoperta di un nesso fra consumo di alcol e alcune forme di cancro, gli scienziati riportano le prime prove che l’alcol potrebbe incrementare…
24 agosto 2012 / Leggi tutto »
Impulsività e uso di droghe: scoperto il network cerebrale responsabile.
Scoperto un collegamento tra un network cerebrale associato all’impulsivita’ e l’abuso di droghe. I teenager che hanno una ridotta attivita’ in una zona frontale del cervello hanno infatti piu’ probabilita’ di aver sperimentato con droghe, alcool e sigarette, come rivela un nuovo studio pubblicato su Nature Neuroscience. “La ridotta attivita’ cerebrale di questa zona e’ da tempo associata all’impulsitivita’.
Stranamente, non si tratta della stessa area associata ai deficit d’attenzione (ADHD)” ha spiegato Hugh Garavan dell’ University of Vermont negli Stati Uniti, neuroscienziato a capo dello studio che e’ stato effettuato su un campione di 1896 quattordicenni. “Questo ci suggerisce che l’ADHD potrebbe non essere un fattore di rischio per l’abuso di sostanze stupefacenti come si sospettava in precedenza. Questo studio ci mostra quindi come l’impulsivita’ possa derivare dall’insieme di piu’ elementi combinati in diverse zone del cervello” ha concluso Garavan.
Sonnifero aumenta rischio mortalità.
Un sonnifero molto utilizzato e’ stata collegato a un elevato rischio di mortalita’. L’allarme arriva da uno studio americano che ha monitorato piu’ di 10mila pazienti trattati con compresse di Temazepam comparati con altri 23mila che assumevano farmaci diversi.
Il pericolo di morte rilevato tra chi assumeva Temazepam e’ stato di circa quattro volte superiore, sebbene il rischio assoluto risultasse ancora relativamente basso. Lo studio della Scripps Clinic di San Diego e’ stato pubblicato su BMJ Open. I ricercatori hanno scoperto che gli individui che assumono queste pillole hanno 4,6 volte in piu’ di probabilita’ di morire nel corso di un periodo di 2,5 anni rispetto a quelli che non hanno assunto la stessa medicina. Nel complesso, un decesso ogni 16 pazienti trattati con Temazepam (638 su 10.531 in totale) rispetto a uno su ogni 80 del gruppo che non sottoposto a sonniferi (295 morti su un totale di 23,674 pazienti).
“Lo zucchero dannoso come l’alcol”.
La provocazione arriva da una ricerca dell’University of California, pubblicata sulla rivista Nature. Secondo gli studiosi il consumo eccessivo di questo alimento crea dipendenza e una serie di malattie legate all’obesità. l’esperto Ghiselli: “E’ assurdo considerarlo come una droga”-
E’ bandito dalle diete e odiato dai dentisti. Per fare pace con la bilancia è meglio non consumarne troppo, ma ora dagli Stati Uniti parte una vera e propria ‘crociata’ contro lo zucchero. Secondo una ricerca della University of California 1, pubblicata sulla rivista Nature 2, rende dipendenti, come il tabacco e l’alcol e per questo motivo la sua vendita dovrebbe essere regolata per legge.
No alla vendita vicino alle scuole. Gli esperti statunitensi propongono di introdurre regole severe come, ad esempio, tassare tutti i cibi e le bevande che includono zucchero aggiunto, vietandone la vendita vicino alle scuole e ponendo dei limiti di età alla possibilità di acquistarli. Un problema quello dell’alimentazione molto sentito negli Stati Uniti, dove oltre i due terzi della popolazione è in sovrappeso, e fra questi ultimi oltre la metà è obeso.
Gioco d’azzardo, colpisce 4 italiani su 10.
Di sesso maschile, con bassa scolarizzazione e incline ad alcol e fumo: questo è l’identikit del giocatore a rischio tracciato da un nuovo studio dell’Ifc-Cnr sul gambling, pubblicato su “Springer Science”. Si tratta, prutroppo, di un fenomeno in crescita in tutta Europa e la categoria più problematica sono proprio i giovani, che abusano anche di farmaci come i tranquillanti.
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Studio GB: dimezzare rischio cancro evitando sigarette, alcol, sovrappeso.
l 40 per cento dei casi di cancro per le donne e il 45 per cento tra gli uomini potrebbero esser prevenuti cambiando in senso salutista il proprio stile di vita: bevendo e fumando di meno e soprattutto perdendo peso. Lo ha constatato il piu’ esauriente studio del genere condotto in Gran Bretagna.
Cancer Research Uk, che ha commissionato la ricerca, ha calcolato che 134 mila persone potrebbero vedersi risparmiata la diagnosi di un tumore se adottassero abitudini di vita piu’ sane. Il fumo resta il maggior fattore di rischio con il 23 per cento dei casi di cancro tra gli uomini e il 15,6 per le donne. Ma a sorpresa, metter su peso per una donna e’ risultato un fattore di rischio maggiore di tumore al seno del consumo di alcolici. L’alimentazione e’ stata messa sul banco degli imputati del 9,2 per cento dei casi di malattia se nella dieta c’e’ troppo sale, carne rossa e troppo poche verdure, frutta e fibre. L’obesita’ a sua volta e’ colpevole nel 5,5 per cento dei casi ma sale al 6,9 (oltre diecimila diagnosi) nelle donne contro il 4,1 per cento degli
TUMORI: TROPPO ALCOL NEL SANGUE, RISCHIO ‘CREPE’ NEL DNA
Non esagerare con l’alcol: a dosi eccessive danneggia il Dna e apre le porte al cancro. Parola dei ricercatori del National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism nel Maryland (Usa) che hanno trovato conferma ad una vecchia ipotesi in campo fin dagli anni ’80 creando in laboratorio un enzima che si trova nel fegato e nei tessuti del seno a partire da cellule bioingegnerizzate. L’enzima ”artificiale” e’ stato poi esposto a quantita’ di etanolo – nome chimico del comune alcol – pari a due drink.
I risultati, pubblicati su Alcoholism: Clinical & Experimental Research, hanno confermato che l’alcol degenera in acetaldeide, una sostanza tossica per il Dna e potenzialmente cancerogena. I ricercatori hanno anche visto che il cortocircuito produceva l’accensione di geni legati al meccanismo di riparazione del Dna. ”Prove recenti hanno confermato che l’alcol – o piu’ precisamente, l’etanolo – e’ cancerogeno per gli esseri umani in diversi siti del corpo”, spiega l’autore dello studio Philip Brooks.
Binge Drinking in crescita tra i giovanissimi.
Gli ultimi dati ISTAT parlano chiaro, in Italia nell’anno 2010 la percentuale di persone che consumano alcool sta andando verso una differenziazione in termini di consumo (consumo giornaliero o consumo sporadico), tipologia di alcolici (vino, birra, superalcolici) ed età. I dati raccolti e presentati in questi giorni, rilevano che rispetto all’anno 2009 si registra un abbassamento di consumatori giornalieri e un aumento dei consumatori occasionali. Per consumatori giornalieri di alcol si intende quelle persone che consumano quantità di alcol ogni giorno mentre il consumatore occasionale beve raramente e solo in alcune situazioni occasionali. Esiste una tipologia di bevitore, osservato negli ultimi anni nella popolazione di giovanissimi, che rientra all’interno di una categoria specifica: il Binge Drinking. Secondo i dati ISTAT, nel 2010, i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni di età, che hanno presentato questo comportamento disfunzionale sono stati circa 116.000.
Alcol, astemi quattro italiani su 10 ma è allarme consumi tra i giovani.
ROMA – Addio alla sbornia “mediterranea”, spesso causata da vino o birra e prossima (o conseguente) a un pasto: in fatto di alcol, il nuovo pericolo, soprattutto per i giovani, viene dal Nord Europa e si chiama “binge drinking”, un modo di bere che è finalizzato proprio all’ubriacatura e prevede il consumo di bevande alcoliche diverse in un arco di tempo ridotto e lontano dai pasti.
Ne parla espressamente la relazione che il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha trasmesso ai presidenti di Camera e Senato sugli interventi realizzati da ministero e Regioni in attuazione della legge quadro 125/2001 in “materia di alcol e problemi alcolcorrelati”. La relazione contiene i dati più recenti sulla situazione italiana e da essi risulta quasi 8,5 milioni di cittadini bevono oltre la soglia di rischio e che tale abitudine riguarda il 15,8% di chi ha più di undici anni.
Tra di loro ci sono circa 475.000 ragazzi con meno di 16 anni, pari al 18,5% dei ragazzi ed al 15,5% delle ragazze. Secondo il rapporto, la situazione tra la popolazione più giovane è peggiorata anche per abitudini di “importazione” come il binge drinking, divenuta pratica consueta soprattutto per i giovani uomini tra i 18 e i 24 anni (21,6%) e nella fascia 25-44 anni (17,4%), ma diffusa anche fra le donne fra i 18 e i 24 anni (7,9%); fra le giovanissime di 11-15 anni, è addirittura più diffusa che fra i coetanei maschi. Le medie giovanili sono nettamente superiori a quella nazionale che è di 12,4% per gli uomini e del 3,1% delle donne.