di Roberto Galullo – Settecentosettantadue pagine di relazione sulla Campania che la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illeciteconnesse al ciclo dei rifiuti condensa in quattro frasi finali che gettano nel panico una regione (e una nazione) intera: «Quanto l’inquinamento si sia trasferito nel terreno,…Visualizza altro
La catastrofe ambientale a Napoli e Caserta: come l’Aids e la peste.
AIDS: dal veleno delle api un preziosissimo aiuto per un futuro possibile rimedio.
Nanoparticelle caricate di un estratto dal velenodelle api potrebbero contribuire a spazzare via ilvirus dell’HIV, l’immunodeficienza umana acquisita, che causa la malattia nota anche con il nome di Aids
Si è da poco svolta la Campagna “#ToiletThink”, in occasione della Festa della donna, per sensibilizzare sull’importanza della prevenzionedell’Aids che ecco arrivare una buona notizia.
Notizia che arriva in volo sulle alette di piccole ma instancabili lavoratrici: le api.
Un nuovo, importante, studio condotto dai ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis suggerisce chenanoparticelle utilizzate per trasportare unatossina che compone il veleno d’ape è in grado di distruggere il virus dell’immunodeficienzaumana acquisita, o HIV, lasciando indenni le cellule sane circostanti.
Un grande passo quello dei ricercatori statunitensi dunque, che permetterebbe di sviluppare, tra l’altro, un gel vaginale che può impedire la diffusione del virus HIV, che causa l’AIDS .
«La nostra speranza – spiega nella nota Washington il dottor Joshua L. Hood – è che nei luoghi in cui l’HIV sta dilagando, le persone potrebbero usare questo gel come misura preventiva per fermare l’infezione iniziale».
E tutto questo potrebbe essere fatto per mezzo della melittina, la principale tossina delveleno d’ape, che è già stata trovata essere efficace nel contrastare i tumori, uccidendo lecellule malate.
Il fattore controindicante di questa tossina è che, se utilizzata in grandi quantità per ottenere maggiori risultati, può causare danni al resto dell’organismo.
Il rimedio al problema è però stato trovato nell’utilizzo delle nanoparticelle che, in tal modo, possono arrivare al bersaglio rompendo la pellicola di protezione che circonda il virusdell’HIV (e non solo questo virus) per poi andare a ucciderlo. Tutto ciò, senza danneggiare le altre cellule sane.
L’escamotage che il dottor Hood, insieme a Samuel A. Wickline – professore di Scienze Biomediche – ha escogitato è una sorta di paraurti di cui sono state dotate queste nanoparticelle. Queste, quando vengano in contatto delle cellule sane – che sono di naturapiù grandi – semplicemente vi rimbalzano sopra e proseguono senza danni e danneggiamenti per la loro strada.
Di contro, il virus dell’HIV è ancora più piccolo della nanoparticella per cui accade che passa attraverso questo paraurti andando a finire a contatto con latossina del veleno d’api che, così, può svolgere il suo lavoro.
AIDS: dal veleno delle api un preziosissimo aiuto per un futuro possibile rimedio.
Nanoparticelle caricate di un estratto dal velenodelle api potrebbero contribuire a spazzare via ilvirus dell’HIV, l’immunodeficienza umana acquisita, che causa la malattia nota anche con il nome di Aids
Si è da poco svolta la Campagna “#ToiletThink”, in occasione della Festa della donna, per sensibilizzare sull’importanza della prevenzionedell’Aids che ecco arrivare una buona notizia.
Notizia che arriva in volo sulle alette di piccole ma instancabili lavoratrici: le api.
Un nuovo, importante, studio condotto dai ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis suggerisce chenanoparticelle utilizzate per trasportare unatossina che compone il veleno d’ape è in grado di distruggere il virus dell’immunodeficienzaumana acquisita, o HIV, lasciando indenni le cellule sane circostanti.
Un grande passo quello dei ricercatori statunitensi dunque, che permetterebbe di sviluppare, tra l’altro, un gel vaginale che può impedire la diffusione del virus HIV, che causa l’AIDS .
«La nostra speranza – spiega nella nota Washington il dottor Joshua L. Hood – è che nei luoghi in cui l’HIV sta dilagando, le persone potrebbero usare questo gel come misura preventiva per fermare l’infezione iniziale».
E tutto questo potrebbe essere fatto per mezzo della melittina, la principale tossina delveleno d’ape, che è già stata trovata essere efficace nel contrastare i tumori, uccidendo lecellule malate.
Il fattore controindicante di questa tossina è che, se utilizzata in grandi quantità per ottenere maggiori risultati, può causare danni al resto dell’organismo.
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20 luglio 2012 / Leggi tutto »
AIDS: quattro farmaci in una sola pillola, per rendere più facile la vita dei pazienti.
Una nuova compressa combina quattro farmaci,
rendendo più facile la terapia giornaliera per i malati
E’ arrivato alla conclusione della terza fase di sperimentazione (quella che ne valuta la sicurezza e l’efficacia) Quad, la nuova pillola prodotta dal colosso farmaceutico statunitense Gilead Sciences (che ha anche finanziato la ricerca) che combina quattro farmaci anti-Aids in un’unica compressa. Lo studio, pubblicato su The Lancet , riporta risultati positivi della somministrazione del nuovo medicamento su pazienti al primo trattamento per la cura dell’Hiv. Nel maggio scorso la Food and Drug Administration americana aveva espresso un parere favorevole sull’approvazione del farmaco, ma la decisione finale è prevista per il prossimo agosto.
QUATTRO IN UNA – Quad è composto da quattro principi attivi: elvitegravir, un inibitore di integrasi (l’integrasi è un enzima chiave nel ciclo vitale dell’Hiv che ne catalizza l’integrazione nel Dna di chi contrae il virus), due anti-retrovirali emtricitabina e tenofovir disoproxil fumarato e cobicistat, un agente farmaceutico potenziatore in grado di aumentare l’efficacia degli altri farmaci (soprattutto dell’elvitegravir).