Pubblichiamo un articolo di Lanfranco Turci su
l’Unità del 1 ottobre. Rammentiamo che la presnetazione dell’e book al Senato è scaricabile qui
http://www.radioradicale.it/scheda/361392. Interessante è il fondo del NYT
Questo sembra succoso, ma l’ho appena guardato
(ma leggete il commento del “German citizen” – Keynes è proprio incomprensibile per un tedesco, ma anche la sinistra italiana…).
Agenda Monti, il PD punti sulla discontinuità
di Lanfranco Turci
In un precedente articolo su l’unità del 4 agosto scorso indicavo una serie di fattori che rendevano tutt’altro che tranquilla la ipotizzata marcia dal governo Monti al governo Bersani. Le ragioni di quelle preoccupazioni aumentano di giorno in giorno. L’Europa continua a restare incastrata nei meccanismi del fiscal ¢ompact e del ricatto dei mercati finanziari che già hanno fatto abbassare le altisonanti promesse di Hollande. La Bce ha messo a punto un progetto che se, per un verso, ridurrebbe il rischio sul piano monetario, aggraverebbe però ulteriormente le politiche di austerità e recessione dei paesi coinvolti. Tant’è vero che Monti e lo stesso Rajoy – e quest’ultimo ne avrebbe più bisogno di noi – sono titubanti a chiederne l’intervento per paura dei mastini della troika e della definitiva perdita della sovranità nazionale. Intanto tutti gli indici del nostro paese precipitano a picco, mentre si intensificano i rischi di deindustrializzazione. Ciononostante, come se vivessimo nel migliore dei mondi possibili, domina il mantra della intoccabilità dell’Agenda Monti su cui battono la grancassa le classi dirigenti del paese (da non confondersi con Batman, Scilipoti e soci), nonché i centri di potere finanziario e le cancellerie europee e americane. Questa Agenda è anche l’arma di Renzi e di una parte importante dei gruppi dirigenti del PD, più seria e accreditata del Gianburrasca fiorentino, la quale la usa come strumento di ricatto verso Bersani e l’area a vocazione socialdemocratica di quel partito. A completare il quadro è ora giunta, non inattesa, la dichiarata disponibilità di Monti a continuare i compiti anche dopo le elezioni, dando a quella campagna anche l’obiettivo esplicito e credibile del Monti-bis per il dopo voto.