Parlavamo più di un anno fa della assurda legge che modificava il concetto di legittima difesa. Quella legge parlava di un’ora in cui era possibile distinguere la legittima difesa a seconda dell’ora in cui veniva si verificava l’evento che avrebbe più o meno giustificato l’uso delle armi per difendersi da una eventuale aggressione. Già allora si parlò di fra west all’italiana.
Partiamo dalla disciplina codicistica. La norma di riferimento è l’art. 52 del codice penale.
Art. 52 codice penale. La legittima difesa
Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa.
Nei casi previsti dall’articolo 614, primo e secondo comma [ndr: violazione di domicilio], sussiste il rapporto di proporzione di cui al primo comma del presente articolo se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi indicati usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere:
a) la propria o la altrui incolumità:
b) i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione.La disposizione di cui al secondo comma si applica anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto all’interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale.
Ma sembra che al Ministro della Malavita Salvini qesta norma non piaccia più ed ecco allora tre nuove proposte di riforma della legge. Vi sono tre proposte: uan di Forza Italia, una di occhi di bue Meloni ed una della Lega.
per Forza Italia la proposta è stata illustrata da Maria Stella Gelmini. L’art 52 del codice penale verrebbe modificato da due articoli di legge
Con la nuova disposizione si riconosce “sempre il diritto di difesa a chi reagisce a una violazione di domicilio o al tentativo di violazione di domicilio realizzati: con violenze alle persone o sulle cose, con minaccia o con inganno. Il concetto di domicilio si estende anche all’ufficio, al negozio e all’impresa”. L’articolo due della proposta prevede che tutte le spese relative alle giustizia per colui che ha esercitato il diritto di difesa debbano essere a carico dello Stato. Dello stesso tono la proposta della Meloni che interviene, in più, sul luogo in cui viene commesso il fatto: “L’attuale previsione viene ampliata comprendendo anche le adiacenze di negozi, ufficio, impresa”.
La lega spiegala sua proposta affermando “La repressione e la prevenzione dei reati spettano allo Stato, ma è necessario predisporre strumenti adeguati di tutela, nei casi in cui ci sia un pericolo imminente e l’impossibilità di scongiurarlo attraverso il tempestivo intervento delle forze dell’ordine. A tale scopo il codice penale prevede l’istituto della legittima difesa”. La proposta istituisce, “sulla falsariga di un’analoga previsione del codice penale francese”, una presunzione di legittima difesa per gli atti diretti a respingere l’ingresso, mediante effrazione, di sconosciuti in un’abitazione privata o presso un’attività commerciale. L’articolo 1 della proposta prevede una aggiunta all’articolo 52 del codice penale: “Si considera che abbia agito per difesa legittima colui che compie un atto per respingere l’ingresso o l’intrusione mediante effrazione o contro la volontà del proprietario o di chi ha la legittima disponibilità dell’immobile, con violenza o minaccia di uso di armi da parte di una o più persone, con violazione del domicilio di cui all’articolo 614, primo e secondo comma, ovvero in ogni altro luogo ove sia esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale”.
Famiglia Cristiana ha commentato duramente la presa di posizione del ministro della Malavita ed il Presidente della repubblica ha ammonito affermando che non dobbiamo trasformare le strade in un far west.
Come diceva Eduardo “adda passà a nuttata”
Rispondi