marzo 4, 2014

di Guglielmo Forges Davanzati
E’ da almeno un decennio che i Governi che si sono succeduti in Italia hanno ritenuto di poter creare le condizioni per la crescita economica riducendo il c.d. cuneo fiscale, ovvero la differenza fra salario lordo e salario netto. E, nell’ultimo Rapporto OCSE (Going for growth), questa misura è fortemente raccomandata per accrescere la competitività delle imprese italiane. Pare, insomma, che la riduzione del cuneo fiscale abbia virtù salvifiche.
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marzo 4, 2014

Tra l’attuale, insostenibile, moneta unica, e l’idea ingenua e propagandistica che si debba uscire dall’euro un venerdì sera e poi “vedere di nascosto l’effetto che fa”, una terza plausibile via è trasformare l’euro da “moneta unica” a “moneta comune”, in un nuovo sistema di cambi tra monete nazionali
D.Palma, G.Iodice – da “Euro Tunnel”, allegato a il Manifesto del 28 febbraio 2014
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marzo 4, 2014
Pompei crolla letteralmente a pezzi. Negli ultimi giorni infatti, forse a causa delle piogge, è crollato un pezzo di muro di due metri e mezzo. Si tratta dell’ennesimo tragico crollo avvenuto nel sito archeologico di Pompei, abbandonato dal governo nonostante potrebbe essere un volano di crescita economica per la regione e il Paese.
Ancora un dramma che colpi…Altro..Tribuno del Popolo
http://www.tribunodelpopolo.it/pompei-tesoro-dimenticato-ditalia/
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marzo 4, 2014

Oggi il Giudice Savoja del Tribunale Monocratico ha introiettato la causa riservandosi di pronunciarsi sull’invio per questioni pregiudiziali (compatibilità della legge italiana con la normativa europea) alla Corte di giustizia dell’Unione Europea. I punti sollevati sono:
1) illegittimità delle soglie di acceso fissate dalla legge nazionale
2) discriminazione delle minoranze linguistiche diverse dalla francese della Val d’Aosta, tedesca di Bolzano e svlovena del Friuli Venezia Giulia. In particolare nella IV circoscrizione vi é la rilevante presenza della minoranza albanese Arbëreshë, rappresentata in giudizio dall’On. Mario Brunetti, massimo esponente della comunità.
3) illegittimità dell’esenzione dalla raccolta di firm delle liste collegate a gruppi presenti nel parlamento nazionale e/o europeo. 4) mancanza di norme sul riequilibrio della rappresentanza di genere. La causa é stata discussa dagli avvocati Besostri , Sarno, Di Giacomo, Cicchetti e Ricciuto. In sede di prima udienza era il massimo che ci si potesse spettare. Il Tribunale partenopeo si é rivelato all’altezza dell’auspicio di una Napoli per un giorno capitale del Diritto costituzionale europeo.
Napoli, 4 marzo 2014
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marzo 4, 2014

«Se i Marò stavano in Corea del Nord con me già stavano liberi, perché ci pensavo mi, ci pensavo io. E se ci stava Berlusconi al potere già da due anni quelli stavano a casa, lui è un genio!»
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marzo 4, 2014

«Dietro al complotto politico-finanziario ordito ai danni di Berlusconi c’è la moglie di Napolitano, la comunista Clio. Lei ha sempre odiato Silvio»
(Alessandro Sallusti, l’Amnistiato)
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marzo 4, 2014
Ritorno su un argomento (ma cercherò di essere il più sintetico possibile) che ho spesso affrontato. Perchè un socialista di radici lombardiane è stato spesso costretto a difendere Craxi. Nichi Vendola ha recentemente affermato che la storia del PSI dal 1976 in poi è spesso stata trattata alla stregua di un “romanzo criminale” e ciò è profondamente ingiusto, ha aggiunto. Fabrizio Barca ha detto che quella del PSI del primo Craxi è stata la ultima grande elaborazione culturale fatta a sinistra. Un parere nettamente diverso da quelli della “società civile” che hanno promosso la lista pro-Tsipras (povero Tsipras) in particolare i Curzio Maltese (un modesto scrivano che in altre epoche storiche avrebbe pulito i cessi dei giornali) , le Barbar Spinelli e dulcis in fundo Paolo Flores d’Arcais (qualcuno dice che è pure jettatore) che in verità fu prima un ultras craxiano per poi diventare dipietrista, ingroista , paragnosta ecc ecc. E’ gente da poco che però ha la potenza mediatica di “Repubblica” alle spalle. Ma la riduzione di Craxi a puro fenomeno criminale è stato funzionale ad un preciso disegno politico: quello dell’Ulivo che avrebbe dovuto rinnovare il sogno berlingueriano del “compromesso storico”. Non a caso Berlinguer e Moro sono le due icone del PD (poi forse REnzi vorrà sostituirli con la sua statua). Noi laburisti sostenemmo D’alema (facemmo un errore mortale ) perchè pensavamo che potesse contrapporsi all’asse Prodi-Veltroni che esplicitamente proponeva l’Ulivo Mondiale (Renzi ci è arrivato con grande ritardo) in sostituzione della Internazionale Socialista. Ma D’alema era ancora peggio di loro, perchè doppio , viscido e sfuggente (come del resto lo sono i peggiori prodotti di una certa logica burocratica). E’ inutile che mi soffermi sui guai da costoro provocati: li abbiamo sotto i ns occhi. Insomma l’antisocialismo era ciò che giustificava l’asse deleterio post-Pci e post-Dc. A sinistra (soprattutto i soloni del Manifesto) tutti si sciacquano la bocca con Marx . Ma spesso di Marx non hanno capito un cazzo. Perchè se si applicassero gli strumenti forniti dall’analisi marxiana alla fondazione della II Repubblica , ci renderemmo tutti conto che Craxi è stato liquidato dai poteri forti per eliminare quello che più si opponeva alle privatizzazioni made in Goldman Sachs e quello che era più scettico su Maastricht (a differenza di Amato e De Michelis). Sulle sue pesanti responsabilità su una gestione del partito che ha fatto grossi danni mi sono soffermato più volte (ma chi oggi dei ledaer attuali può dare lezioni di etica politica a qualcuno?). Però Craxi fu molto coraggioso in politica estera (e questo coraggio l’ha pagato) e fu un difensore della economia mista e dell’intervento pubblico in economia. Giorgio Ruffolo amava dire: “io sono stato un critico di Craxi ma non un suo antagonosta”. Per dire che c’erano delle intuizioni serie e condivisibili nella sua politica, ma accompagnata da una gestione per partito condannabilissima. E comunque Craxi è un gigante rispetto ai nani odierni.
Giuseppe Giudice
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