lo sfogo di un “socialista rancoroso”
Renzi è l’ultimo atto di una bruttissima telenovela iniziata nel 92-93. C’era indubbiamente un sistema che andava riformato e reso più europeo con riforme che buttassero l’acqua sporca e salvassero il bambino. Il risultato è che si è affogato il bambino e l’acqua sporca è diventata putrida ed in questo putridume ci hanno sguazzato molti vermi. Se la I Repubblica non è riuscita ad evolvere n una normale democrazia dell’alternativa di tipo europeo (che si fonda su soggetto politici adeguati e non sulle costruzioni di marchingegni elettorale) una parte consistente di questa responsabilità è del PCI e della sua lentezza evolutiva che non è mai sfociata in una Bad Godesber per fuoriuscire dal comunismo ma restare nel socialismo e nella tradizione del movimento operaio. Questa mancanza ha permesso alla DC di mantenere la sua centralità per un cinquantennio, ha costretto il PSI a fare diversi errori (che vanno pienamente riconosciuti ma anche inquadrati nel difficilissimo ruolo di frontiera che il Psi ha svolto dal 1963 in poi). Certo se ci fosse stata la Bad Godesberg del PCI nel 1980 , probabilmente avremmo evitato il pentapartito e l’incancrenirsi del meccanismo consociativo che ha consumato una I Repubblica che comunque aveva fatto fare dei passi avanti enormi ad un paese uscito malissimo da una guerra scellerata. Il postcomunisti (con le dovute eccezioni) invece di Bad Godesberg hanno inseguito l’antipolitica, il giustizialismo, hanno corteggiato i poteri forti per essere legittimati in modo subalterno, hanno sostenuto un bipolarismo artificiale basato un un maggioritario (Mattarellum e elezioni dirette) che di fatto minava le basi della costituzione. E di fatto hanno legittimato l’esistenza di una destra qualunquista e populista incarnata da Berlusconi, che politicamente è il risultato dell’antipolitica e della distruzione delle culture che hanno costruito la democrazia italiana. E la presenza di Berlusconi giustificava il bipolarismo anomalo che garantiva al PDS di essere guida (ma con la legittimazione degli ex DC come prodi) di una coalizione di “centrosinistra per caso” (c’era anche Dini). Ed in un certo qual senso il PDS ha dovuto cavalcare un anticraxismo che facilmente è trasceso in antisocialismo. E questo è finito per diventare un tratto fondante della debolissima identità postcomunista. Che per tale ragione non ha mai voluto affrontare la questione socialista. Che poi ha prodotto i Bettini, Gli Orfini e…dulcis in fundo ..Fratoianni. Oggi siamo in una fase tragicomica. Renzi che fino a ieri voleva votare a Maggio , paventa (tocchiamoci i c…) un governo per l’intera legislatura…pensate voi…fino al 2018 con Renzi!!!!! E comunque Renzi non è (l’ho detto più volte) che l’atto finale di una serie di scelte scellerate una dopo l’altra. E lo dimostra la quasi unanimità con la quale la direzione del PD ha licenziato Letta (non lo rimpiango ..ma chi lo segue …) e scelto Renzi. Come dicevo il bipolarismo forzato ha prodotto una politica da risse di cortile. E nelle risse di cortile ci sguazzano i furbetti. Mentre il paese vive una crisi drammatica. Non so come possa andare a finire. Il problema è un altro piuttosto. Cito sempre Bagnoli : democrazia senza progetto e socialismo assente. La crisi della democrazia e strettamente legata alla assenza di socialismo. Senza reducismi stupidi, senza voler creare degli “Stati di Israele” per la diaspora, è bene che chi crede nel socialismo democratico e nella tradizione del socialismo autonomista italiano (che sia stato iscritto o no al PSI storico. E una questione non rilevante), costruisca oggi una comunità politica e sviluppi idee, progetti, proposte coerenti con quella cultura politica che vogliamo ricostruire. La Rete Socialista si propone come uno strumento in grado di poter dar voce a questa comunità potenziale.
Beppe Giudice.