Scienziati australiani hanno scoperto un legame fra il morbo di Alzheimer e l’anemia, dopo aver analizzato i livelli di ferro nel sangue di 1100 volontari. Gli studiosi dell’Istituto Florey di Neuroscienza e Salute Mentale di Melbourne hanno osservato che l’Alzheimer abbassa sostanzialmente i livelli di emoglobina nel sangue e costituisce quindi un forte rischio di contrarre una forma incurabile di anemia. “E’ un campo un po’ trascurato. Quando si parla di problemi del sistema cognitivo o di malattia di Alzheimer si tende subito a pensare a disfunzioni cerebrali o del sistema nervoso”, scrive il responsabile della ricerca, lo specialista di bioinformatica Noel Faux, sulla rivista Molecular Psychiatry. “Recentemente la ricerca si sta muovendo in direzione del sangue, e una parte di questa ricerca cerca di trovare un indicatore che ci permetta di identificare le persone che sono a rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer”. Non è tuttavia ancora chiaro quale sia la causa dell’anemia. “Non comprendiamo esattamente quale sia la relazione, se non che vi è una relazione”, ammette Faux. “La nostra ipotesi è che il processo con cui l’Alzheimer si manifesta nei globuli rossi porti all’anemia che abbiamo osservato”. Lo scienziato e i suoi collaboratori sperano ora di migliorare la vita dei pazienti di Alzheimer trovando un trattamento per il disturbo del sangue. “Non tentiamo di trattare l’Alzheimer, ma possiamo offrire ai pazienti una migliore qualità di vita”, spiega. “E’ noto che chi soffre di anemia in tarda età tende a subire un declino in termini cognitivi e di memoria. Quindi se si può alleviare l’anemia, potenzialmente quel declino si può rallentare, se non curare. Dato che non vi è cura per l’Alzheimer, possiamo migliorare la qualità di vita per i pazienti che soffrono anche di anemia”, aggiunge. (ANSA)
Ipcc, urge economia a basse emissioni CO2.
ROMA – Passare rapidamente ad un’economia a basse emissioni di carbonio. Questa la raccomandazione che sarebbe contenuta nella seconda parte del Quinto rapporto di valutazione (Ar5) – secondo alcune anticipazioni in circolazione – messo a punto dagli scienziati che studiano i cambiamenti climatici su mandato delle Nazioni Unite, l’Ipcc (Intergovernmental panel on climate change). Per gli esperti le emissioni sono ancora in aumento e, se non si agisce subito, gli effetti saranno peggiori, con un aumento dei costi. L’anticipazione del documento, la cui pubblicazione ufficiale è attesa per la primavera, arriva dopo la presentazione di fine settembre dell’anno scorso a Stoccolma sulle linee generali contenute nel Quinto rapporto. Tra i punti messi in evidenza in questo ‘nuovo’ report, l’Ipcc affermerebbe che “ritardare le azioni di contrasto al riscaldamento globale farà aumentare i costi e, allo stesso tempo, porterà ad una riduzione delle opzioni” per scongiurare gli impatti peggiori dei cambiamenti climatici. Le emissioni di CO2 e di altri gas serra, nonostante gli sforzi internazionali, aumentano “in media del 2,2% all’anno tra il 2000 e il 2010, rispetto all’1,3% l’anno dal 1970-2000”. I fattori principali che hanno contribuito sono la “crescita economica” e “l’aumento costante della popolazione mondiale”. Il maggior contributo alle emissioni globali è derivato dalla “combustione di petrolio e carbone”; e secondo alcune proiezioni – messe a punto dagli esperti e legate all’uso del carbone per rispondere alla crescente domanda di energia elettrica – “le emissioni del settore potrebbero raddoppiare o triplicare entro il 2050 rispetto al livello del 2010”.
L’offre crée même la demande.
le temps est venu de régler le principal problème de la France: sa production.
Oui, je dis bien sa production. Il nous faut produire plus, il nous faut produire mieux.
C’est donc sur l’offre qu’il faut agir. Sur l’offre!
Ce n’est pas contradictoire avec la demande. L’offre crée même la demande.
François Hollande – 14 gennaio 2014
La Francia è spesso citata come “il malato d’Europa”. La bassa crescita, le finanze pubbliche deteriorate, i crescenti problemi di competitività, una strutturale incapacità di riformare un’economia eccessivamente regolamentata. Riforme che, è inutile dirlo, aprirebbero la strada a una nuova era di crescita, di alta produttività, e di ricchezza.
François Hollande inizia la seconda metà del suo mandato presidenziale aderendo a questo punto di vista.
EBBENE Sì…CARA LA MIA AMERICA…FUKUSHIMA E’ UNA COSA SERIA (IODIO RADIOATTIVO ED EFFETTI SUL CORPO UMANO).
Come Don Chisciotte – THOMASINA COPENHAVER (blogs.naturalnews.com) – Più le notizie “sfuggono” dal sito di Fukushima più non è possibile ignorarne le conseguenze globali e a lungo termine. Comunque l’America sta già subendo oggi come oggi gli effetti di radiazioni tossiche.
Il futuro d…Visualizza altro
UNA BOMBA NEL MEDITERRANEO.
SOS: LE ARMI CHIMICHE SIRIANE SARANNO TRATTATE CON L’IDROLISI E POI INABISSATE NEL MEDITERRANEO TRA MALTA, ITALIA, GRECIA E LIBIA…Visualizza altro
Fonte: www.comedonchisciotte.org
16.01.2014
Fonti
http://www.haniotika-nea.gr/anastatosi-gia-ta-chimika/
http://www.youtube.com/watch?v=YkY7sXu9qtE (intervista del professor Gidarakos)
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12807
145 mila studenti greci hanno bisogno dell’assistenza alimentare nelle scuole.
L’Antidiplomatico – Il collasso economico continua a minacciare il tessuto sociale della Grecia, con molte famiglie che non sono più in grado di offrire un sostentamento alimentare adeguato ad i loro figli. La malnutrizione riguarda un numero crescente di bambini: secondo il quotidiano ellenico Eleftheros Typos, 975
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=81&pg=6641sc…Visualizza altro
Glaziev: un quadro fosco di come i paesi europei siano stati saccheggiati dall’adesione all’UE.
16 gennaio 2014 (MoviSol) – Sergei Glaziev, consigliere economico del Presidente Putin, ha documentato in numerosi articoli di fine anno i vantaggi che avrà l’economia ucraina dalla collaborazione con l’Unione Doganale Eurasiatica e la Russia, invece di entrare a far parte dell’Unione Europea. A sostegn…Visualizza altrohttp://www.movisol.org/14news012.htm
Le 7 regole per dimagrire e non ingrassare più.
Molti hanno provato tante diete diverse ma i chili di troppo non sono andati via. A volte si riesce a perdere peso faticosamente ma poi, dopo un periodo di tregua, l’ago della bilancia torna a salire. C’è qualcosa di sbagliato che impedisce all’organismo di lavorare nel modo giusto. Ecco perché, più che l’ennesima dieta, servono delle regole che aiutino a capire quali sono gli errori che commettiamo e come correggerli. Samantha Biale, nutrizionista, diet coach e autrice del libro “La dieta B Factor” (Sperling & Kupfer, pagg. 250, euro 16), suggerisce sette regole da seguire per sempre non solo per dimagrire, ma soprattutto per non ingrassare più e star bene in salute.