Archive for dicembre 4th, 2013

dicembre 4, 2013

Quelli che alla fine votano Renzi.

dicembre 4, 2013

Avola, Battipaglia, continua la battaglia!

Sono morti in due. Gli hanno sparato con i mitra. Protestavano per avere una paga uguale a quella dei braccianti di un paese vicino

Avola – Al ventesimo chilometro della statale 115, quasi alle porte di Avola, non si passa più. Bisogna scendere dalla macchina e proseguire a piedi verso il grosso borgo che si intravede poco al di là della curva, quasi di fronte al mare. È difficile mantenersi in equilibrio sull’asfalto di pietre e di bossoli. È uno spettacolo desolante; si ha la precisa sensazione che qui, per diverse ore, si è svolta un’accanita battaglia. In fondo al rettilineo la strada è parzialmente ostruita dalle carcasse ancora fumanti di due automezzi della polizia dati alle fiamme. Sull’asfalto, qua e là, delle chiazze di sangue rappreso. Anche un autotreno, messo di traverso dagli operai in sciopero per bloccare la strada, è sforacchiato dai colpi e annerito dal fuoco. Proprio come una R4 e una decina di motociclette dei braccianti sui cui serbatoi i poliziotti hanno sparato per impedirgli di andarsene.
Sono le dieci di sera di lunedì 2 dicembre. Giornalisti e fotografi, accorsi da tutta l’Italia, stanno raggiungendo un paese il cui nome resterà a lungo nella storia delle lotte sindacali italiane.
È una prospera cittadina, a pochi chilometri da Siracusa, al centro di una ricchissima zona di orti e di agrumeti. Fino a ieri era noto come il “posto delle mandorle”, le buone, dolcissime, tenere mandorle di Avola. Da oggi non si potrà più nominare senza venir colti da un senso di sgomento e di profonda amarezza.

Due chili di bossoli
Giuseppe Scibilia, di quarantasette anni, era nato qui. Angelo Sigona, di ventinove, era nato a pochi chilometri di distanza, a Cassibile, il paese dove, nel settembre del ’43, il generale Castellano firmò l’armistizio per l’Italia sotto la tenda del generale Eisenhower. Ora sono tutti e due distesi nella sala mortuaria dell’ospedale civile di Siracusa. Gli hanno sparato poliziotti di ogni grado, appartenenti al battaglione mobile di Siracusa, con armi diverse: dai mitra corti in dotazione agli agenti, alle pistole calibro 9, 7.65 e 6.35 in dotazione a sottufficiali, ufficiali e funzionari di Pubblica Sicurezza. Una parte delle centinaia di bossoli raccolti poco fa sul campo di battaglia sono in possesso della Federbraccianti. Qualcuno, il deputato Antonino Piscitello, che si trovava sul posto al momento dell’eccidio, li ha anche pesati: erano più di due chili. Il piombo delle forze dell’ordine ha ridotto in fin di vita altri quattro braccianti. Uno di essi, Giorgio Garofalo, nato ad Avola trentasette anni fa, ha tredici pallottole nel ventre.
Fa freddo. La statale 115 è in parte gelata. Ma dà un senso di gelo maggiore il doversi occupare ancora, dopo venticinque anni di lotte sindacali, di braccianti caduti sotto le raffiche della polizia. Stavano scioperando per difendere diritti e interessi elementari.

dicembre 4, 2013

Nencini: l’usurpatore.

 

Mai sentita da un segretario nazionale una replica di così basso profilo, piena di inesattezze ( o falsità ) e senza la capacità di trasmettere un minimo di entusiasmo. 1) Ha detto che fino al 2008 non c’erano sbarramenti elettorali e il partito di Boselli non presentava liste. Non è vero: 4% nella finta quota proporzionale (25%) senza preferenze, e, uninominale secca (75%) che è peggio di qualsiasi sbarramento. Boselli non presentava le liste ma faceva accordi che, tranne il girasole, ci facevano superare lo sbarramento nella quota proporzionale (vedi rinnovamento italiano e rosa nel pugno). 2) Attacco volgare, fuorviante e falso a Biscardini, il quale è stato eletto a Milano nella lista PD, ma ha preso le preferenze, Nencini in Toscana ha fatto il Consigliere senza preferenze con la lista tipo porcellum. Il porcellum prima di Calderoli l’hanno inventato i DS in Toscana e lui l’ha appoggiato. 3) Nencini pretende che nei comuni ci sveniamo per ottenere qualcosa e poi in Parlamento lui si trova il posto sicuro. Avrebbe dovuto dimostrare che le sue operazioni erano atte a far guadagnare qualcosa al Partito e non a se stesso (prima assessore esterno in Toscana e poi Senatore). 4) I gruppi PSI a Camera e Senato non esistono, da una parte sono nel misto e dall’altra nel gruppo delle autonomie e con il PLI che non ha parlamentari. Per fare i gruppi ci vogliono 10 Senatori e 20 deputati, forse non conosce i regolamenti parlamentari. 5) Ha vinto un congresso fasullo. Se un Congresso si tiene ad inizio anno, posso capire i tesseramenti dei due anni precedenti, ma se si svolge a fine anno si deve tener conto dell’anno precedente e di quello in corso. 6) Ha premiato ed eletto nel Consiglio nazionale dirigenti di federazioni che non hanno tenuto il congresso e che alle elezioni hanno votato il PD alla Camera e si sono dimenticati del PSI al Senato. (vedi Catanzaro).

dicembre 4, 2013

Sono passati venti anni e io mi sento una merda.

 

dicembre 4, 2013

Evoluzione dei costumi.

dicembre 4, 2013

Mezzo miliardo alle scuole private: è il decreto scuola di Letta

26758-enrico-letta sarebbe prima di tutto importante concentrarci su un paio di cifre. La prima fa riferimento al fondo stanziato dallo Stato per ristrutturare le scuole che cadono a pezzi: 450 milioni di euro divisi in una prima tranche da 150 e una seconda da 300. La seconda invece è la somma degli aiuti di stato alle scuole private a rischio chiusura: 480 milioni euro. Potrà sembrare assurdo, ma in questa Italia dei paradossi succede anche che il governo stanzi più fondi per finanziare le scuole private piuttosto che per rimettere in sesto le proprie. Che cadono a pezzi.

 

Giusto per citare un paio di dati (riferiti ad un’indagine pubblicata alla fine dello scorso anno) una scuola statae su sette presenta lesioni strutturali, mentre in una su cinque si rilevano distacchi di intonaco. Il 40% degli istituti, poi, mostra uno stato di manutenzione inadeguato, per non parlare dei servizi igienici: in una scuola su due mancano sapone, salviette e carta igienica. Stessa situazione per quanto riguarda medicinali e attrezzature per il pronto soccorso. E potremmo continuare trascrivendo pagine intere di dati riguardanti il precario stato delle strutture scolastiche e delle dotazioni. Situazione grafissima quindi alla quale, almeno per quanto riguarda l’essenziale, hanno provato ad intervenire le famiglie: basti pensare che soltanto nell’ultimo anno i genitori hanno finanziato le scuole dove vanno i figli con “contributi volontari” per 390 milioni di euro.

dicembre 4, 2013

funerali di stato? No grazie!

 

A cura di nocensura.com

Venerdì 29 Novembre è morto un altro militare italiano che si era ammalato a causa dell’esposizione all’Uranio impoverito.

Per lui non ci sono stati i solenni “funerali di stato“, non ci sono state onoreficenze.

A dare la notizia è il Maresciallo Domenico Leggiero, portavoce dell’Osservatorio Militare, di cui riportiamo le parole:

Purtroppo anche a oggi a commentare l’ennesima vittima del maledetto metallo del disonore. Dopo una malattia purtroppo veloce e devastante come può essere un linfhoma di hodgikin ci ha lasciato Pietro amico fraterno e una vita al servizio di quello Stato che lo ha lasciato solo nel momento del bisogno. Non voglio dare il solito squallido numero della morte. Ormai di squallido c’è già troppo. Malinconia, dolore ma non resa. Quando accadono queste cose barcollo ma non mollo e questo è un avvertimento ai tanti che ci stanno impendendo di far conoscere la verità. Ciao Pietro.”

Sono più di 4.000 i militari italiani che si sono ammalati a causa dell’esposizione all’uranio impoverito. Nella maggioranza dei casi, ragazzi che a poco più di 20 anni si sono visti diagnosticare una grave malattia con il quale devono lottare ogni giorno. Molti non ce l’hanno fatta, altri convivono con tremende disabilità.

Vedi l’intervista di Alessandro Raffa di nocensura.com al maresciallo Domenico Leggiero:
Uranio, 4.000 militari italiani ammalati. Intervista a Leggiero (Osservatorio Militare) versione sintetica – vedi l’intervista integrale.

Staff nocensura.com

dicembre 4, 2013

A dicembre si ammzza il maiale.


http://www.remocontro.it/radar/il-testamento-del-porcellum/ “Testamento del porcellino” di Anonimo IV secolo d.C. parzialmente rivisitato. Marco Grunnio Corocotta detto Porcellum. Da documenti di età carolingia, secolo IX-XI , apprendiamo che l’abbattimento del maiale è d’obbligo avvenga in dicembre. E con luna calante. La Consulta deve …

dicembre 4, 2013

Mutande di ferro.

40 euro. A Boston. Color Kiwi. Leggiamo da La Repubblica di oggi:

TORINO – Nemmeno nell’intimo, e a oltre settemila chilometri di distanza, il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota ha voluto tradire la Lega. E chissà se sarà questa l’unica scusa alla quale appigliarsi per spiegare come mai con i soldi del Gruppo ha messo in nota spese pure un paio di mutandoni.

Era l’estate del 2011 quando Roberto Cota cercava il colore “verde” tra gli scaffali di un noto negozio di abbigliamento degli Usa, e trovava quel che più si avvicinava alla nuance del Carroccio accontentandosi della sfumatura “kiwi”. È lì che si è comprato un bel paio di boxer da sfoggiare anche in spiaggia. Ma poi, tornato in Italia, non ha provato imbarazzo a chiederne il rimborso: l’equivalente, in dollari, di 40 euro.

C’è anche l’acquisto di un paio di braghe di tela nello store americano “Vineyard vines” finito tra gli scontrini più assurdi dell’inchiesta sulle “spese pazze” dei consiglieri regionali. Era finora sfuggito tra le 17 mila pagine di atti della Procura di Torino, perché “camuffato” dallo strano nome del capo di abbigliamento: «Chappytrunk, kiwi, taglia L».

 

dicembre 4, 2013

Comunisti o riformisti?