
Soprannominato da Filippo Turati “il gigante buono” per la sua statura, Di Vagno ottenne il seggio parlamentare nel nome dei “pezzenti e diseredati” del… sud e nel nome di questi si batté, riuscendo ad ottenere dal Governo Giolitti l’avvio dei lavori per l’Acquedotto Pugliese.
Una sera di settembre del 1921, a Mola di Bari, dove aveva terminato un comizio elettorale, subì l’agguato di un gruppo di squadristi fascisti guidato da Peppino Caradonna, venendo colpito alla schiena con tre colpi di pistola. Sarebbe deceduto poco dopo, il 25 settembre.
Gli assassini furono individuati e processati, ma non subirono alcuna condanna in seguito all’amnistia voluta da Mussolini per i “crimini in favore dello stato fascista”.Visualizza altro
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