Archive for ottobre 29th, 2013

ottobre 29, 2013

L’eolico non disturba e non fa male come le centrali a carbone

Scritto da Marina Perotta – martedì 29 ottobre 2013

L’eolico non disturba e non fa male come le centrali a carbone

In Svizzera scoprono che l’eolico non è così fastidioso mentre in Italia 13 associazioni ambientaliste si scagliano contro gli incentivi alle rinnovabili con l’energia del vento. Ma non una parola contro le centrali a carbone Continua…

ottobre 29, 2013

Letta è come Virna Lisi. Che simpatico quel D’Alema.

 

Niger, 35 migranti muoiono di sete in pieno Sahara

Il camion su cui viaggiavano circa 60 persone si è rotto nel deserto al confine con l’Algeria. L’atroce fine è stata inevitabile. Tra loro anche donne e bambini.
Nuova tragedia dell’immigrazione in Africa. Questa volta si è consumata nel deserto del Sahara dove almeno 35 persone hanno trovato la morte per sete in seguito a un guasto che ha bloccaVisualizza altro
ottobre 29, 2013

Imprese, aperture e chiusure: saldo peggiore degli ultimi 10 anni

 

Il saldo tra aperture e chiusure di imprese nel terzo trimestre 2013 è stato pari a +12.934 unità, il più basso in assoluto della serie degli ultimi dieci anni. Il dato è stato presentato all’assemblea di Unioncamere

(Labitalia) – Il saldo tra aperture e chiusure di imprese nel terzo trimestre 2013 è stato pari a +12.934 unità, ilVisualizza altro

ottobre 29, 2013

Mentre noi ci masturbiamo con Renzi.

 

Electrolux delocalizza, «come se a Torino chiudesse la Fiat»

La multinazionale svedese annuncia nuovi tagli negli stabilimenti di Susegana, Porcia, Forlì e Solaro. 261 fra gli operai e 200 tra gli impiegati, che vanno a sommarsi a quelli già programmati. 1550 esuberi in totale. Trasloco in Polonia e Ungheria

Electrolux delocalizza in Polonia, 1550 esuberi Visualizza altro

ottobre 29, 2013

Eni, il Tesoro vende le sue azioni

 

Giuliano Augusto – Il Tesoro sta per mettere in vendita il suo 4,3% di azioni dell’Eni. In tal modo allo Stato, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti (che al 70% è controllata dal Tesoro) rimarrà un 25,76% del gruppo fondato da Enrico Mattei. La notizia, a Borse chiuse, è stata fatta filtrare dalle solite agenzie di stampa bene informate che hanno preparato gVisualizza altro

ottobre 29, 2013

Vivere onestamente.

ottobre 29, 2013

Come lavorare senza padroni in Italia

 

crisi economica,

COME ALCUNE IMPRESE ITALIANE SONO RIUSCITE A REINVENTARSI E SOPRAVVIVERE ALLA CRISI – Cooperazione e Workers Buy Out

FENICI D’ITALIAVisualizza altro

ottobre 29, 2013

ONORE A ENRICO MATTEI: VITTIMA DI UN ATTENTATO IMPUNITO



Gianni Lannes – Mezzo secolo fa, ma secondo le coordinate geopolitiche è adesso. 27 ottobre 1962, ore 18 e 57 minuti, secondo più secondo meno. Sembra ieri, ma è oggi, e incombe l’attualità: gas, petrolio, terzo mondo, politica internazionale, indipendenza, sovranità nazionale, nuovo ordine mondiale.

C’è un aereo – un Morane Saulnier 760 PaVisualizza altro

ottobre 29, 2013

Perché è giusto distribuire gli utili ai lavoratori



La proposta di un imprenditore bresciano per rilanciare la produttività delle Pmi e del made in Italy (Foto da Flickr di Andreas Levers) – Immaginate una delle province più manifatturiere d’Italia, Brescia, collocata nella dorsale pedemontana padana che corre da Biella a Treviso, patria del capitalismo diffuso e delle Pmi che, in tempi crisi, trVisualizza altro
ottobre 29, 2013

Come la Merkel ci vuole fregare in via definitiva.

E’ successo in occasione di una cena data nella sede di Bruxelles del Consiglio europeo. Era stato appena servito il dolce, poco prima di mezzanotte, quando Angela Merkel ha fatto quello che i capi di governo europeo le chiedevano da mesi, cioè dimostrare la sua leadership. I paesi della zona euro devono diventare più competitivi, ha ripetuto con insistenza il cancelliere, il controllo che finora ha esercitato la Commissione europea non basta, bisogna adattare delle “misure più vincolanti”. Inoltre la “dimensione sociale” non deve essere trascurata, ha detto la leader della Cdu. L’Europa deve fare un “salto qualitativo”.

In occasione del suo terzo mandato Merkel è determinata a diventare una vera e propria cancelliera europea. Alle ultime elezioni i tedeschi le hanno dato il più alto numero di consensi che abbia mai avuto, è diventata il “leader più potente d’Europa” (The Economist) e ben presto guiderà una grande coalizione con il secondo partito tedesco. Merkel è convinta di essere in posizione di forza per promuovere un progetto che dovrebbe diventare la sua eredità politica: la riforma dell’Unione europea. Tuttavia anche se il rischio di una prossima disintegrazione della moneta unica è stato per ora evitato e se la congiuntura della zona euro mostra i primi segni di ripresa da molto tempo, Merkel è consapevole che in ogni momento la crisi potrebbe di nuovo aggravarsi. Dalla Francia all’Italia i partiti euroscettici hanno il vento in poppa, in molti paesi indebitati le riforme sono a un punto morto e le banche sono molto restie a concedere dei crediti.

Per questo motivo la cancelliera prepara una serie di riforme europee e sa già come imporre il suo progetto; con l’aiuto dei suoi nuovi partner di coalizione – i socialdemocratici – vuole dare un carattere “sociale” alla sua politica europea. Si tratta di creare dei programmi contro la disoccupazione dei giovani e contro l’evasione fiscale, e di adottare un bilancio specifico per la zona euro per rilanciare la crescita. In cambio Bruxelles avrà un potere di controllo esteso sulle politiche finanziarie ed economiche degli stati membri.

Denaro in cambio di riforme. Merkel vuole adesso dare al suo controverso programma una forma “socialdemocratica” e per fare questo si è trovata un alleato importante. Vuole far passare il suo progetto grazie al sostegno del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, che presiede la delegazione dell’Spd sulle questioni di politica europea nel quadro dei negoziati in vista della formazione della coalizione, ma pensa già alle prossime tappe della sua carriera. Per ora pensa a essere il capolista dei socialisti alle europee del prossimo maggio, dopodiché, se sarà riuscito a raccogliere abbastanza suffragi, cercherà di diventare presidente della Commissione europea. Così la cancelliera si sbarazzerebbe del suo ex alleato caduto in disgrazia, l’attuale presidente della Commissione José Manuel Barroso. Insieme a Schulz, Merkel potrebbe avviare le riforme in favore della crescita e della competitività.

Schulz vede regolarmente la cancelliera a Berlino, si scambiano sms ed elaborano compromessi

La linea del nuovo governo tedesco è prevedibile: nessun obbligo europeo ma più denaro per i programmi di rilancio e un potere più esteso per Bruxelles. Per imporre la sua nuova strategia Merkel, spesso soprannominata “Mutti” [mammina] nelle sue stesse fila, si è trovata un nuovo alleato in Schulz. E per quanto il dirigente dell’Spd dichiari pubblicamente che “Merkel non è la [sua] migliore amica”, a microfoni spenti entrambi i leader si lasciano andare a grandi dichiarazioni di stima reciproca. Schulz vede regolarmente la cancelliera a Berlino, si scambiano sms ed elaborano compromessi, l’ultimo dei quali riguarda il bilancio supplementare dell’Ue. Entrambi sono contrari a una soluzione di tutti i problemi su scala europea. I loro punti di vista convergono anche sui mezzi per riuscire a rafforzare l’unione monetaria ed economica.

Niente complicazioni

Schulz rappresenta un elemento importante per la grande coalizione e i suoi stretti rapporti con il capofila dell’Spd, Sigmar Gabriel, potranno tornare utili a Merkel sul piano europeo. Le elezioni europee dell’anno prossimo saranno le prime a svolgersi sulla base delle condizioni fissate dal trattato di Lisbona. I suoi risultati dovranno quindi essere presi in conto dai 28 capi di governo degli stati membri per la nomina del presidente della Commissione. Martin Schulz, 57 anni, ha buone possibilità di essere scelto. Può contare su un largo sostegno in parlamento e nel Consiglio europeo, che va ben oltre le fila della sua famiglia politica. Merkel lo sa e sarebbe ben contenta di averlo a capo della Commissione, soprattutto perché il socialdemocratico ha la fiducia del presidente francese François Hollande. Un elemento che permetterebbe di rilanciare il logoro motore franco-tedesco.

Il solo problema per la Merkel è che in quanto presidente della Cdu non può sostenere apertamente un membro dell’Spd. Nella campagna per le elezioni europee i due futuri partner di colazione faranno quindi banda a parte. Tuttavia la cancelliera si impegna a non aprire nuovi e inutili fronti di scontro con il socialdemocratico. Così giovedì scorso i leader del Partito popolare europeo si sono riuniti per discutere delle future elezioni europee. Molti hanno detto di volere che il Ppe presenti un suo capolista contro Schulz. Ma Merkel e il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, hanno espresso forti riserve su questo punto. La cancelliera vuole conservare il diritto di nominare il suo favorito al posto di presidente della commissione dopo le elezioni – e forse si potrebbe trattare dello stesso Schulz.

Una cosa è certa, il contributo dei socialdemocratici tedeschi non sarà sgradito se Merkel vorrà imporre il suo programma in Europa.