Migranti a Ragusa, è la vignetta oggi per il manifesto. Che vista la pagina, ci sta perfetta.
p.s. ieri sono stato intervistato su satira, guerra, migrazioni da Radio Dirittozero.
Per il grande affetto di Carlinho (ricambiato), potete risentirla:
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Migranti a Ragusa, è la vignetta oggi per il manifesto. Che vista la pagina, ci sta perfetta.
p.s. ieri sono stato intervistato su satira, guerra, migrazioni da Radio Dirittozero.
Per il grande affetto di Carlinho (ricambiato), potete risentirla:
Ecco l’imbarazzante post del senatore Vito Crimi che ha fatto infuriare il Pdl e che ha rischiato di compromettere il lavoro della giunta sulla decadenza di Silvio Berlusconi, nel giorno più importante. Ah, la toppa è stata peggiore del buco.
«Non farò l’esule, come fu costretto a fare Bettino Craxi. Né accetterò di essere affidato ai servizi sociali, come un criminale che deve essere rieducato. Ho quasi 78 anni e avrei diritto ai domiciliari, ma se mi condannano, se si assumono questa responsabilità, andrò in carcere».
«Se non ci sono cambi di indirizzo, entro la prossima settimana depositeremo la richiesta per un eventuale affidamento in prova ai servizi sociali».
Ha sorpreso molti un articolo del professor Ugo Arrigo pubblicato alcuni giorni fa sul blog dell’Istituto Bruno Leoni (già Chicago blog). La sorpresa iniziava già dal titolo: “Sono i 70 miliardi di Pil in meno che fanno sforare i conti pubblici”. Il pezzo era improntato ad un’analisi che risulta davvero nuova per il think tank liberista: secondo Arrigo, l’Italia si è comportata benissimo nel gestire la spesa pubblica; se il debito è aumentato e non si riesce a tenere il deficit sotto il 3%, ciò è dovuto al crollo del denominatore, cioè il PIL, crollo a sua volta determinato proprio dall’austerità. Si tratta della stessa identica analisi che gli economisti keynesiani hanno ripetuto ovunque negli ultimi anni, parlando di “self-defeating austerity”, l’austerità controproducente che, per tenere a bada i conti, in realtà ha l’effetto opposto di rendere insostenibile il debito pubblico.
Continua a leggere »spesa pubblica,
SENTIERI Kids è un progetto che ha per oggetto le conseguenze dell’inquinamento sulla salute dei bambini e dei tumori infantili. In merito si è avuto il convegno Tumori infantili:opinioni a confronto lo scorso 30 settembre presso l’Istituto Superiore di Sanità a cui hanno preso parte i medici dell’ISDE e Patrizia Gentilini, oncologa e promotrice della campagna per proteggere il latte materno dalla contaminazione da diossine.
L’argomento è di stringente attualità considerato che in italia abbiamo 44 SIN, ossia Siti di interesse nazionale per le bonifiche, che sta a voler dire aree particolarmente inquinate. Da ricordare che prima dell’ arrivo dell’ex ministro Clini i SIN erano 57 (il che è già una risposta dalla politica in merito alla tutela della salute dei cittadini). Per i tumori infantili il registro è presente solo in Lombardia e Piemonte.
A consultare la la mappa appare evidente l’estensione dell’inquinamento: si va da Casale Monferrato, a Porto Maghera a Priolo a Porto Torres. Il primo ostacolo però che si ravvisa è che manca un Registro dei tumori omogeneo, infatti se questo è presente al 57% nel Nord Ovest e al 68% nel Nord Est resta al 35% delle coperture nel Centro Sud il che sottrae evidentemente una quantità di dati decisamente importanti.
5 ott – CHIOGGIA – Una famiglia dorme in auto dopo aver perso la casa. La vicenda è raccontata da L.B., una ventiquattrenne che, assieme ai genitori e al fratello di 13 anni, da lunedì dorme in una Fiat Punto. «Mio padre ha perso il lavoro – spiega – era imprenditore edile, ma ha dovuto chiudere l’azienda qualche ann…Visualizza altro
Dopo il no della Cdp, il governo prova a giocare in extremis un’altra carta per non lasciare mani libere ad Air France, lasciandole dettare condizioni per l’acquisto di Alitalia. Come anticipato da Huffpost dieci giorni fa, Ferrovie dello Stato sarebbe ancora molto interessata ad entrare in partita. Un interesse che può fare comodo anche al governo, dopo che Air France ha fatto capire più o meno indirettamente che il vettore italiano potrebbe subire un pesante ridimensionamento nel caso Parigi decidesse di guadagnare la maggioranza della società.
Oggi è Il Messaggero a svelare i piani del governo.
L’obiettivo è triplice: cercare di risolvere il caso Alitalia, trovando un partner disposto ad entrare nel capitale, dare un nuovo assetto al sistema del trasporto nazionale e assicurare allo scalo di Fiumicino un ruolo centrale per il Paese.