Zappa introduce nelle sue liriche il concetto di persona “di plastica”, falsa negli atteggiamenti, nel modo di essere e di pensare, stigmatizzando i comportamenti e l’abbigliamento di molti attivisti dell’ultima ora, pronti a partecipare a una rivolta come a un qualsiasi spettacolo; spettatori e non attori di un’azione politica che in quegli anni stava diventando, almeno all’apparenza, strumento di reale cambiamento.
Ma il bersaglio è anche il benpensante, l’uomo comune e, soprattutto, il politico di professione, ipocrita e arrivista. Per dirla con le sue parole: “Gli stronzi bugiardi alla guida di quasi tutti i paesi sono ‘persone di plastica’”.