Archive for Maggio 4th, 2013

Maggio 4, 2013

A Love Supreme: John Coltrane.

Maggio 4, 2013

contenta di morire berlusconiana?

   Non molto tempo fa la Bindi disse ” Non voglio morire socialista” : contenta ora di morire berlusconiana?

Maggio 4, 2013

Uno così!

Maggio 4, 2013

Morire contromano.

Quella volta amò come se fosse l’ultima
Baciò sua moglie come se fosse l’ultima
Ed ogni figlio suo come se fosse l’unico
E attraversò la via col suo passo timido

Salì nella costruzione come fosse una macchina
Eresse nella piattaforma quattro pareti solide
Mattone su mattone in un disegno magico
I suoi occhi abbottati di cemento e lacrime

Si sedette per riposare come se fosse sabato
Mangiò fagioli e riso come se fosse un principe
Bevve e singhiozzò come se fosse un naufrago
Ballò e canticchiò come se ascoltasse musica
Ed inciampò nel cielo se fosse ubriaco

E fluttuò in aria come se fosse un passero
E finì a terra come un sacco flaccido
Agonizzò in mezzo al marciapiede pubblico
Morì in contromano disturbando il traffico

Maggio 4, 2013

Berlusconi rinuncia a presiedere la Costituente.

Silvio “Padre Costituente”
Come dire Erode “Presidente della fondazione Montessori”
Coro di dissensi contro una proposta degna delle fasi finali di un droga-party. O come chiamare un Prete a dirigere un asilo infantile. (forse questo già lo fanno)

Maggio 4, 2013

Quando il calcio diventa leggenda.

La tragedia di Superga fu un incidente aereo avvenuto il 4 maggio 1949. Alle ore 17:03 il Fiat G.212 della compagnia aerea ALI siglato I-ELCE con a bordo l’intera squadra del Grande Torino si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della Basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese. Le vittime furono 31.

L’aereo stava riportando a casa la squadra da Lisbona, dove aveva disputato un incontro amichevole con il Benfica per una festa in omaggio del capitano della squadra lusitana José Ferreira. Nell’incidente perse la vita l’intera squadra del Torino, vincitrice di cinque scudetti consecutivi dalla stagione 1942-1943 alla stagione 1948-1949 e che costituiva la quasi totalità della Nazionale italiana.

Nell’incidente perirono anche i dirigenti della squadra e gli accompagnatori, l’equipaggio e tre noti giornalisti sportivi italiani: Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport); Renato Tosatti (della Gazzetta del Popolo, padre di Giorgio Tosatti) e Luigi Cavallero (La Stampa). Il compito di identificare le salme fu affidato all’ex Commissario Tecnico della Nazionale Vittorio Pozzo, che aveva trapiantato quasi tutto il Torino in Nazionale. Lo spezzino Sauro Tomà, infortunato al menisco, non prese parte alla trasferta portoghese; non presero quel volo neanche il portiere di riserva Renato Gandolfi (gli fu preferito il terzo portiere Dino Ballarin, fratello del terzino Aldo, che intercedette per lui), il radiocronista Nicolò Carosio (bloccato dalla cresima del figlio), Luigi Giuliano (capitano della Primavera del Toro e da poco tempo in pianta stabile in prima squadra, fu bloccato da un’influenza) e l’ex C.T. della Nazionale nonché giornalista Vittorio Pozzo (il Torino preferì assegnare il posto a Cavallero).

Il Torino fu proclamato vincitore del campionato a tavolino e gli avversari di turno, così come lo stesso Torino, schierarono le formazioni giovanili nelle restanti quattro partite. Il giorno dei funerali quasi un milione di persone scese in piazza a Torino per dare l’ultimo saluto ai giocatori. Lo shock fu tale che l’anno seguente la nazionale si recò ai Mondiali in Brasile viaggiando in nave. (wikipedia)

Maggio 4, 2013

L’eroica resistenza di uomini e donne male armati contro un nemico enormemente più forte e, soprattutto, ferocemente determinato alla loro distruzione, è ancora oggi il simbolo dell’orgoglio di chi, pur sapendo di non avere alcuna possibilità di vittoria, non si piegò davanti all’orrore ed alla bestialità che furono rappresentante dal nazismo.

Mantenere vivo il ricordo di chi combattè nel Ghetto di Varsavia è un modo per ribadire ancora oggi che mai più si dovrà permettere un tale abisso.

Maggio 4, 2013

Alla Regione Lombardia si trattano bene.

Sedicimila 384 euro netti al mese. Con punte che sfiorano i 17mila nel caso dei componenti dell’ufficio di presidenza. È il valore medio della busta paga ricevuta da ogni consigliere regionale in Lombardia .

A rivelarlo sono stati gli esponenti del Movimento 5 Stelle, che come avevano annunciato hanno messo online i cedolini dei rispettivi stipendi. Una cifra leggermente più alta del normale stipendio mensile, dato che il periodo di riferimento inizia dal 18 marzo, ma comunque nettamente più elevato di quanto finora avevano dichiarato i rappresentanti degli altri partiti politici presenti in consiglio regionale. Come promesso, i rappresentanti di Beppe Grillo hanno versato gli stipendi su otto conti alla Banca Etica. Mentre preleveranno solo la somma di circa 3mila euro, pari a circa 5mila euro lordi, in attesa che la giunta regionale approvi la costituzione di un fondo per il sostegno del microcredito alle piccole imprese al quale devolveranno tutto il resto.

Maggio 4, 2013

Usare le parole giuste.

Maggio 4, 2013

LA POLITICA SOTTO RICATTO. MENTRE ALEGGIA L’OMBRA DELLA P2…

“Letta il giovane, quasi meglio dello zio”. In quel “quasi” è racchiuso l’ultimo atto di uno spettacolo imbastito da un comico di quart’ordine, che occupa la scena da vent’anni. E serpeggia una parola: pacificazione, che suona come un oltraggio per chi ha sempre rispettato le regole. Senatore quel signore?!
Forse è troppo, anche per l’Italia. E per favore non chiedete di liberarsi dall’odio, equi distanti analisti super partes. Non è l’odio che spinge a opporsi e a ribellarsi. Odiare un poveraccio che della sua vita ha fatto un deserto?! Non è l’odio che spinge, ma l’indignazione e la voglia di non soccombere. Di non ritrovarsi ne L’urlo di Munch, che non riesce a esplodere.
Bisogna procedere nel chiedere la ineleggibilità dell’impotente, ribaldo, magliaro, che tiene in ostaggio un Paese. Non bisogna che il tempo getti la sua polvere che confonde e fa illudere che tutto si superi senza pagare pegno. Non è così, la Storia presenta sempre il conto. Ai figli. Ma guai a lasciarsi condurre da un vecchio che odia la giovinezza che più non ha, il vigore che finge di possedere, la vivacità che cerca in un belletto da bambola. di Anna Vinci

LA POLITICA SOTTO RICATTO. MENTRE ALEGGIA L'OMBRA DELLA P2...
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