Questa canzone finisce con le parole crudelmente profetiche “ora devo andare ma non voglio”
Quel bravo ragazzo.
La prossima bolla immobiliare sarà made in UK.
David Cameron, l’erede di Margaret Thatcher, ha un piano molto chiaro per far tornare il Regno Unito a crescere: creare una grande bolla immobiliare.
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Cancro al fegato: vaccino vaiolo arriva alla fase 2 del test.
Un farmaco ottenuto dal virus del vaiolo modificato geneticamente, e ora usato come vaccino, potrebbe riuscire a rallentare la progressione del tumore al fegato. Per provarlo e’ appena iniziata una sperimentazione clinica multicentrica di fase 2 coordinata dall’universita’ di San Diego, che ne ha dato notizia in un comunicato. “Il farmaco e’ gia’ noto, e si sa che e’ sicuro perche’ e’ stato usato come vaccino – spiega Tony Reid, il coordinatore – ora stiamo lo stiamo usando come potenziale agente distruttivo per il tumore al fegato“. Secondo le teorie e i test preclinici, il vaccino e’ in grado di distruggere selettivamente le cellule tumorali, e di stimolare il sistema immunitario a combattere il tumore. La sperimentazione dura 18 settimane, durante le quali il farmaco viene sia introdotto per endovena che iniettato nel tumore stesso .
Doping per massa muscolari: aspetto da macho, ma cilecca tra le lenzuola.
Il doping ‘gonfia’ i muscoli ma peggiora le prestazioni sessuali dell’uomo. L’assunzione di androgeni, B-bloccanti, diuretici e stimolanti per aumentare le energie e la resistenza, porta infatti ad un peggioramento del desiderio sessuale, alla disfunzione erettile e ad alterazioni della capacità riproduttiva come oligozoospermia e azoospermia, ovvero la riduzione o l’assenza completa di spermatozoi nel liquido seminale. E’ quanto emerge da alcune ricerche in campo sportivo e riproduttivo discusse all’università di Roma Foro Italico al meeting ‘Incontri educativo-formativi sul tema della fertilità’, organizzato dal Dipartimento di medicina sperimentale, sezione di fisiopatologia medica ed endocrinologia dell’università Sapienza di Roma in collaborazione col ministero della Salute, all’interno del progetto di sensibilizzazione dei giovani sul tema della fertilità ‘Accademia della fertilità’.
“Il recupero funzionale dell’asse ipotalamo-ipofici-gonadi dopo inibizione da steroidi androgeni anabolizzanti – sottolinea Andrea Lenzi, docente di endocrinologia alla Sapienza – può richiedere anche un anno”. Allo stesso modo, lo sport fa bene alla fertilità maschile fino ad un certo punto. Se si esagera con gli allenamenti, infatti, si può rivelare un’arma a doppio taglio. Negli atleti maschi che praticano attività fisica intensa e protratta nel tempo, come nei corridori ‘long distance’, nei maratoneti e nei ciclisti, la concentrazione di testosterone nel sangue è spesso nei limiti inferiori della norma e, in rapporto a chi non è allenato, è più bassa di circa il 40-70%. Il calo di testosterone può indurre ad ipogonadismo, disfunzione erettile e calo del desiderio sessuale.
Da oggi su tavola solo pesce importato.
ROMA – La quota di pescato italiana, in termini di attivita’ ecosostenibili, va verso l’esaurimento. E da oggi mangeremo solo pesce importato. A lanciare l’allarme sulla fine delle scorte nazionali e’ Ocean2012, coalizione di 200 organizzazioni unite dalla volonta’ di trasformare la Politica europea della Pesca per fermare la pesca eccessiva, che sottolinea come il Fish Dependance Day sia giunto quest’anno per le marinerie italiane con una settimana di anticipo rispetto al 2012. E anche l’Europa non e’ da meno: il 4 luglio saranno finite anche le scorte annuali di pesce dell’Ue.
In sostanza, sottolinea Ocean2012, ”le scorte nazionali si esauriscono sempre prima, costringendo materialmente i consumatori a dipendere dalle importazioni di pesce per il proprio fabbisogno. Per l’Italia il grado di autosufficienza e’ sceso dal 32,8% al 30,2% negli ultimi due anni. E nonostante un consumo leggermente inferiore, il nostro Paese e’ di fatto sempre piu’ dipendente dal pesce proveniente da acque non-europee. L’Italia rimane dipendente dal pesce extracomunitario per sostenere circa il 70% dei suoi consumi”.
Abruzzo dice no a trivelle.
di Lorenzo Dolce
PESCARA – Migliaia di persone – 40mila secondo i promotori, circa 10mila secondo la Questura – hanno partecipato nel pomeriggio a Pescara alla maxi manifestazione ‘No Petrolio’, organizzata dalle associazioni ambientaliste contro il progetto ‘Ombrina Mare’ di Medoilgas che prevede la realizzazione di una piattaforma al largo delle coste abruzzesi e molisane.
”C’e’ tutto l’Abruzzo oggi in piazza”, ha detto soddisfatto il presidente regionale del Wwf, Luciano Di Tizio, che, insieme alle altre associazioni ambientaliste, ha promosso l’evento.
”Ci aspettavamo buoni risultati – ha aggiunto -, ma il successo ottenuto va oltre ogni aspettativa. Siamo qui non solo per dire no al petrolio, ma anche per dire si’ a un Abruzzo diverso”.