Impresentabili andate a casa.
Un calcio al razzismo.
Una presidente della Camera, Laura Boldrini (e qui il suo discorso),
che un poco fa sperare nel riscatto dell’Italia da anni di fascismo e di razzismo.
Simpatico intermezzo.
Da Repubblica.it – Fuori programma alla presentazione del “Pride 2013”, al teatro Massimo: durante la conferenza stampa del sindaco Leoluca Orlando, il pioniere palermitano delle nozze gay, Massimo Milani, gli si è avvicinato e gli ha avvolto intorno alle spalle un boa di struzzo fucsia, il colore simbolo del Pride. Il sindaco ha accolto il dono di buon grado e ha continuato a parlare con un look davvero insolito. Accanto a lui, divertita, Maria Grazia Cucinotta, testimonial della manifestazione che a giugno trasformerà Palermo nella capitale nazionale gay.
EPIC intervista Emiliano Brancaccio su euro, austerità, MMT.
Il gruppo EPIC (Economia Per I Cittadini) ha intervistato Emiliano Brancaccio, ricercatore e docente di Economia presso l’Università del Sannio.
Le cause della crisi europea, le divergenze tra paesi centrali e paesi periferici dell’Unione, gli ostacoli all’adozione di riforme in grado di contrastare le forze centrifughe in atto e la prospettiva di una implosione della zona euro. Una critica alla posizione di alcuni esponenti della Modern Money Theory favorevoli alle acquisizioni estere di capitali nazionali e un chiarimento sul fatto che esistono modi ben diversi di gestire una eventuale uscita dalla zona euro.
Tumore al seno: un test genomico che rivela quando la chemioterapia può essere evitata.
La diagnosi, già in uso in diverse strutture anche in Italia, consente di calcolare il rischio direcidiva e individuare dunque le pazienti alle quali può essere evitato il ciclo chemio. Il problema resta il costo: 3mila euro. Ma i medici sono convinti che alla fine la sanità pubblica spenda meno.
Molte donne operate per tumore al senopotrebbero risparmiarsi la chemioterapiasuccessiva perché su di loro non darebbe alcun vantaggio aggiuntivo nel rischio di ammalarsi di nuovo, rispetto alla sola terapiaormonale. Il punto è: come individuarle? Un nuovo test genomico – già in uso in Italia all’Ist di Genova, al Pascale di Napoli, all’Humanitas ed al San Raffaele a Milano, negli ospedali di Cremona e Grosseto – analizza l’espressione di 21 geni coinvolti nel tumore mammario, disegnando il profilo molecolare del tumore e individuando quello con bassa probabilità di recidive o metastatizzazione.
Un aiuto e un orientamento per l’oncologo che può così decidere se – dopo l’intervento chirurgico – procedere con la chemioterapia – con tutti gli effetti collaterali fisici e psicologici – o fermarsi alla sola terapia ormonale perché è sufficiente. Un passo avanti importante verso una medicina a misura della singola malata.
Il test – utilizzato già negli Usa, in Canada,Spagna, Francia, Grecia, Irlanda e Gran Bretagna e discusso alla tredicesima conferenza internazionale sul cancro al seno di St. Galles, vicino Zurigo – non è per tutte le donne, ma soltanto per quelle con tumoreormonodipendente e senza metastasi ai linfonodi ascellari. Quindi a uno stadio iniziale dimalattia. “Parliamo di circa due terzi delle quarantamila malate italiane ogni anno – precisa Paolo Pronzato, direttore della divisione di Oncologia medica al San Martino-Ist di Genova– alle quali, come terapia complementare postoperatoria, abbiamo sempre proposto laterapia ormonale o la chemioterapia. Però c’è una bella differenza a proporre la chemioterapia a una donna che ha basso livello di rischio di una recidiva e a
una che lo ha molto elevato. La prima può permettersi di non farla, alla seconda la consiglio vivamente. Il test – riproducibile – ci dice quali donne sono ad alto rischio, con un punteggio che valuta la percentuale di recidiva e dunque aiuta l’oncologo a selezionare le donne da sottoporre a chemioterapia e ad evitare quelle inutili. Ovviamente – aggiunge Pronzato – bisogna operare una selezione delle pazienti e in Italia stimo che si potrebbe proporre il test a 7-8000 donne”.
Cellule staminali contro il cancro al cervello.
Utilizzare le cellule staminali adipose per combattere il cancro al cervello. E’ la scoperta dei ricercatori della Johns Hopkins University (Usa) pubblicata sulla rivista ‘PlosOne’. Secondo gli scienziati le cellule del grasso del paziente colpito da un glioblastoma, la forma piu’comune e aggressiva di tumore al cervello, hanno il potenziale per fornire un nuovo trattamento in grado di ‘inseguire’ e bloccare le cellule cancerose che riescono a migrare nell’organismo anche dopo la rimozione chirurgica della neoplasia. La ricerca ha preso in considerazione le cellule staminalimesenchimali (Msc) che “agiscono come un dispositivo ‘intelligente’ in grado di monitorare e colpire i tumori“, precisano i ricercatori.
Lo studio ha scoperto che le Msc hanno la capacita’ di scovare le cellule del cervello danneggiate dal cancro e possono fornire ai clinici un nuovo strumento d’attacco, personalizzato sulle condizioni del pazienti, in grado di intervenire nelle zone del cervello piu’ difficili da raggiungere. Spazi dove le cellule tumorali possono nascondersi e proliferare di nuovo.
Le Msc adipose hanno anche un altro vantaggio: la loro raccolta e’ meno invasiva e meno costosa rispetto al metodo, attualmente piu’ studiato, di utilizzare le staminali del midolloosseo.
“La sfida piu’ grande per combattere il cancro alcervello e’ fermare la migrazione delle celluletumorali anche dopo la rimozione della neoplasiaspiegano i ricercatori – quando puo’ accadere che le cellule ‘killer‘ sono gia’ scivolate via e
Rifiuti Roma, Ue deferisce Italia a Corte Giustizia.
ROMA – La Commissione europea rinvia l’Italia alla Corte di Giustizia europea a causa della ”situazione del trattamento dei rifiuti nella Regione Lazio”. E per il ministro dell’Ambiente Corrado Clini e’ un risultato ”inevitabile” dopo ”le opposizioni al decreto del 3 gennaio” che disponeva il conferimento dei rifiuti di Roma negli impianti del Lazio che hanno capienza inutilizzata. Opposizioni che, ricorda Clini, ”in vario modo convergono verso l’unica ‘abituale conclusione per Roma’ a vantaggio del conferimento in discarica” Il ministro ha comunque scritto al commissario europeo Janez Potocnik assicurando l’impegno dell’Italia, ”anche grazie alla collaborazione con la nuova amministrazione della Regione e con il Comune di Roma, a completare il programma per allineare la capitale d’Italia agli standard previsti dalle direttive europee e dalle leggi nazionali entro i tempi previsti e comunque prima che la Corte assuma la sua decisione”. Per Clini, comunque, sono ”urgenti raccolta differenziata e recupero”.