Questioni di sesso e carriera. Lotte di potere e denaro svelate in un “dossier segreto” con i risultati di un’inchiesta sul Vatileaks consegnato da tre cardinali al Papa. Quindi una serie di ricatti. La conseguenza di tutto ciò è l’addio del Santo Padre al soglio pontificio.
Spiega tutto Concita de Gregorio nel suo pezzo pubblicato oggi su Repubblica. Nel dossier “che sconvolge il Papa” si parla in particolare di due comandamenti che sarebbero stati violati: “Non rubare” e “Non fornicare”:
È disegnata, in quelle pagine, una geografia di «improprie influenze» che un uomo molto vicino a chi le ha redatte descrive così: «Tutto ruota attorno alla non osservanza del sesto e del settimo comandamento». Non commettere atti impuri. Non rubare. La credibilità della Chiesa uscirebbe distrutta dall’evidenza che i suoi stessi membri violano il dettato originario. Questi due punti, in specie. Vediamo il sesto comandamento, atti impuri. La Relazione è esplicita. Alcuni alti prelati subiscono «l’influenza esterna» — noi diremmo il ricatto — di laici a cui sono legati da vincoli di “natura mondana”. Sono quasi le stesse parole che aveva utilizzato monsignor Attilio Nicora, allora ai vertici dello Ior, nella lettera rubata dalle segrete stanze al principio del 2012: quella lettera poi pubblicata colma di omissis a coprire nomi. Molti di quei nomi e di quelle circostanze riaffiorano nella Relazione.
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