<Fa parte dell’album Song for swingin lovers! del 1956. Gli arrangiamenti sono di Nelson Riddle, un altro grande della musica mondiale.
Berlsconi fa incazzare la Merkel.
“Se Berlusconi resta fuori dal governo, a quel punto è fuori anche dal Ppe. La Merkel ha deciso di liberarsene dopo il voto”. Chi ha parlato con i vertici del Ppe vicini alla cancelliera tedesca racconta che la pratica di espulsione del Pdl, di fatto, è aperta. Anche se proprio da Berlino è arrivato l’invito a tenere i toni bassi, fino alle elezioni, per non consentire al Cavaliere di usare la retorica del martire. Solo a urne chiuse si parlerà di sanzioni formali: la sospensione, poi l’espulsione. È l’effetto delle frasi choc di Berlusconi su Mussolini. Né a Bruxelles hanno prodotto risultati le affannose smentite e precisazioni dell’ex premier. Tanto che in mattinata arriva, pesantissima, la censura dell’Ue attraverso il commissario Cecilia Malstrom alle parole di Berlusconi: “Nelle politiche europee, nei Parlamenti europei e persino in alcuni governi ci sono voci che nutrono questo tipo di odio. È preoccupante”.
Ricerca e innovazione per un nuovo modello di sviluppo del Paese.
Intervento di Daniela Palma alla Conferenza programmatica della CGIL
La Ricerca in Italia – nonostante l’enfasi con cui è trattata dai grandi mezzi di comunicazione – vive da tempo una stagione di tagli, confermati anche ultimamente dalle disposizioni della “Spending Review”, con un taglio a regime al fondo ordinario degli Enti di Ricerca di 88 milioni di euro dal 2013. Nei confronti internazionali le cifre parlano chiaro e ci dicono che ancora nel 2011 l’Italia investe in Ricerca poco più dell’1% del Pil, un dato pari a circa la metà di quello della media europea (UE27) e meno della metà della media OCSE, mentre la spesa attribuita alle imprese è di poco superiore allo 0,5% del Pil, con ciò segnando una distanza ancora più forte (quattro volte circa) sia dalla media UE che da quella OCSE (3 volte circa). Ma basse spese in ricerca, diminuzione del numero dei ricercatori, “fuga dei cervelli” italiani ma soprattutto mancata attrazione di ricercatori dal resto del mondo, sono solo i sintomi più espliciti, ancorché importanti, di un fenomeno che attanaglia la realtà italiana da ormai troppo e lungo tempo e che potremmo così definire: il mancato riconoscimento che la crescita della conoscenza ha per lo sviluppo del Paese, ed il ruolo sempre più significativo che la conoscenza ha nel condizionare il paradigma della produzione economica.
Figura di merda mondiale.
Svendite di fine stagione.
Volume fotografico, reparto gossip, “solo” 5 euro.
‘Sti cazzi
«Spettabile redazione, è disponibile dalle 17 sull’account twitter @SenatoreMonti un video di sei secondi che ritrae Mario Monti e la moglie Elsa mentre passeggiano in corso Buenos Aires a Milano»
Salute: ogni anno 4500 nuovi casi Tbc in Italia. Fumatori piu’ a rischio.
(ASCA) – Roma, 28 gen – La Tubercolosi rappresenta ancora oggi un problema sociale, in aumento nelle fasce di popolazione che vivono in condizioni economiche disagiate. Di qui il progetto ”Prevenzione […]
Fibre e pochi zuccheri. Così si protegge anche il fegato dai tumori.
MANGIARE cibi ricchi di fibre ed evitare quelli che contengono zuccheri è importante per proteggere il fegato, anche dall’insorgenza di tumori, Lo rivela una ricerca realizzata dall’European prospective investigation into cancer and nutrition (Epic), il progetto che studia il rapporto fra cancro e alimentazione. Ancora una volta si è riusciti a dimostrare quanto la salute sia collegata agli stili di vita e a quello che finisce nei nostri piatti. Frutta e verdura fanno bene non solo per combattere il peso in eccesso, ma anche contro le malattie. Seguendo un campione di 470.000 persone, il team di ricercatori internazionali ha stabilito che una dieta ricca di fibre e con pochi zuccheri coincide con un minor rischio di sviluppare un tumore al fegato.
L’analisi, alla quale hanno partecipato anche diversi ricercatori italiani dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), è stata pubblicata su Annals of oncology.
Pesticidi e api: Slow Food, Legambiente e Unaapi chiedono il ritiro degli antiparassitari killer.
“Se un giorno le api dovessero scomparire, all’uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita”. Così parlò Albert Einstein, con quelle intuizioni che dalla scienza sconfinano nella filosofia. Dopo la sentenza definitiva dell’EFSA (European Food Safety Authority) che ha dichiarato gli insetticidi neonicotinoidi incompatibili con fertilità e vita, Slow Food Italia, Legambiente e Unaapi hanno chiesto al Governo italiano il ritiro dei prodotti concianti e granulari che stanno contribuendo alla decimazione di api e insetti utili.
La stessa Commissione Europea ha definito le conclusioni dell’EFSA come “inquietanti”. Lo studio dell’Authority Europea per la Sicurezza Alimentare, infatti, avrebbe dimostrato scientificamente un rapporto di causa-effetto fra l’utilizzo di neonicotinoidi, thiamethoxam, clothianidin e imidacloprid e la moria di api. Secondo lo studio in alcuni Paesi membri la riduzione sarebbe quantificabile nel 30% in meno. Considerando che le api svolgono un prezioso e insostituibile lavoro di impollinatrici questo invisibile disastro ecologico potrebbe avere come conseguenza una sensibile riduzione della produzione di frutta.
Ue, il Consiglio svedese per l’Agricoltura propone una tassa per scoraggiare il consumo di carne.
Il Consiglio svedese per l’Agricoltura, nel corso dei lavori della Commissione Agricoltura dell’Unione Europea, ha proposto una tassa per scoraggiare il consumo di carne e incentivare la produzione di verdure, cosa che porterebbe benefici sia a livello ambientale che sanitario.
Il principio, sacrosanto nella sua essenza (un po’ meno nella sua applicazione), l’ha ribadito ieri sera ai microfoni di Presa Diretta (Rai 3) il Ministro dell’Ambiente italiano Corrado Clini:
chi inquina paga.
ha detto riferendosi al casus Ilva di Taranto; un principio che molti ministeri di tutela ambientale europei stanno cercando di incardinare nelle legislazioni dei singoli paesi, talvolta in modo efficace, altre un po’ meno.