di Joseph Stiglitz da Project Syndicate
Il 2012 è un anno che ha finito per andar male proprio così come pensavo. La recessione in Europa è stata la prevedibile (e prevista), conseguenza delle sue politiche di austerità e di un contesto dell’euro che era destinato a fallire. L’anemica ripresa dell’America – con una crescita appena sufficiente a creare occupazione per i nuovi entranti nel mercato del lavoro – è stata la prevedibile (e prevista) conseguenza di uno stallo politico, che ha impedito l’entrata in vigore del disegno di legge sul lavoro del presidente Barack Obama e ha spinto l’economia nella direzione di un “precipizio fiscale”.
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