L’operazione della Guardia di Finanza che si sta svolgendo in queste ore in tutta Italia è stata chiamata Ambiente svenduto e ha portato al momento all’arresto di 7 persone con l’accusa di associazione a delinquere, concussione e disastro ambientale coinvolte con diversi gradi di responsabilità in merito all’inquinamento a Taranto e generato dall’Ilva .
Come riporta sulla sua pagina Fb Angelo Bonelli presidente dei Verdi ecco i nomi:
Tre arresti in carcere, quattro ai domiciliari. Avvisi di garanzia per il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante e per il direttore dell’Ilva di Taranto Adolfo Buffo. Associazione a delinquere finalizzata a commettere più delitti contro la pubblica incolumità nonchè delitti contro la pubblica amministrazione. Corruzione in atti giudiziari, concussione. Finiscono in carcere l’ex direttore dello stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso, e l’ex responsabile delle relazioni esterne Girolamo Archinà. Fabio Riva, già vicepresidente e amministratore delegato dell’Ilva, è latitante. Nuova misura cautelare agli arresti domiciliari per il patron Emilio Riva, per il consulente Lorenzo Liberti, per l’ex assessore provinciale all’ambiente del Pd, Michele Conserva e per un rappresentante della Promed Engineering di Taranto. Gli uomini della Finanza stanno eseguendo questa mattina il sequestro preventivo dei prodotti finiti e/o semilavorati destinati alla vendita ovvero al trasferimento in altri stabilimenti del gruppo.
La tesi della magistratura di Taranto è che nonostante il sequestro degli impianti del 24 luglio scorso, l’Ilva continua a produrre acciaio inquinando. Dunque, l’acciaio è il prodotto dei reati contestati.
Posta sotto sequestro, come riferisce Pubblico, anche la produzione degli ultimi 4 mesi e che non potrà essere venduta essendo stata prodotta in un impianto non a norma. Lo stop posto alla produzione diventa così definitivo.
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