Il fantasma di Silvio.
berlusconi mon amour.
Da Yokohama, Giappone, in un discorso sulla democrazia.
Sempre per quella storia dell’autorevolezza.
Appello: “Lezioni da riscrivere per imparare l’economia”
La crisi ha mostrato quanto sia andata fuori strada la teoria economica dominante. Un appello per ripensare (e insegnare) l’economia come scienza sociale, pluralista e attenta ai problemi della società
Con lo scoppio della crisi alla fine del 2007, sembrava che alcune delle idee principali su cui era stato costruito l’impianto di teoria economica dominante fossero oggetto di una profonda messa in discussione. Eppure, le vicende recenti dimostrano chiaramente la persistenza di un consenso diffuso accordato alla “narrazione neoliberista” che rappresenta come naturali e universalmente valide le relazioni di mercato, ormai utilizzate come strumento per spiegare i fenomeni più disparati, dalla democrazia alle migrazioni. Le relazioni economiche sembrano oggi sovrastare con le loro leggi presentate come ineluttabili lo spazio della politica e dei bisogni sociali e hanno imposto un linguaggio univoco, incomprensibile ai più, che fornisce un’unica interpretazione delle “realtà”, dalla quale deriva un’univoca ed apparentemente indiscutibile indicazione “tecnica” per governarla. L’utilizzo di un linguaggio apparente neutrale e inaccessibile se non a selezionati addetti ai lavori è in realtà uno strumento politico che impedisce agli individui di criticare le soluzioni presentate come uniche e necessarie per uscire dalla crisi, in particolare le politiche di austerity. E’ essenziale l’ampliamento delle capacità critiche in grado di mettere in discussione i modelli economici per favorire una reale partecipazione democratica che sappia contestare le trappole “retoriche” delle spiegazioni tecniche e preconfezionate.
Spermatozoi a partire da cellule staminali: speranza per uomini con fertilità compromessa dopo cure anti-cancro.
01:50 am | Vincono la loro battaglia contro il cancro, ma pagano un prezzo elevato gli uomini rimasti sterili per la chemio e la radioterapia. Soprattutto se sono così giovani da…
5 novembre 2012 / Leggi tutto »
Acido folico e Vitamina B12 prevengono difetti alla nascita.
03:04 am | L’assunzione di acido folico e vitamina B12 durante la gravidanza può evitare al nascituro di soffrire di difetti congeniti come, per esempio, la spina bifida o problemi di…
5 novembre 2012 / Leggi tutto
Abiti con ortaggi e verdure sfilano a Parigi
Karen Karmody stilista britannica è l’ideatrice e creatrice degli abiti con verdure e ortaggi. Queste creazioni nascono come precisa risposta all’abito con le bistecche sfoggiato da Lady GaGa nel 2010.
Gli abiti sono stati presentati al Foire D’autumne a Parigi e spiega Karen Karmody:
La mia avventura con i vestiti di verdure e ortaggi è iniziata a causa, o grazie a Lady GaGa. In effetti quando ho visto il suo vestito con la carne e tutte le reazioni che aveva suscitato ho pensato di creare una mia personale versione ma con le verdure. E ho iniziato a creare questi abiti per il mio divertimento. Ma il successo è stato incredibile: sonos tata contatta dalle riviste di moda e per la partecipazione alla sfilata qui a Parigi e ho creato anche un abito indossato da una ex Miss e per PETA.
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I 10 trucchi per eliminare la plastica dalla cucina.
Eliminare la plastica e una buona parte dei rifiuti dalla nostra vita quotidiana è spesso impossibile, come ha sperimentato la Famiglia Krautwaschl-Rabensteiners che in 3 anni ha eliminato la maggior parte degli oggetti in plastica. Non c’è riuscita del tutto, perché lavatrice, lavastoviglie e frigorifero, ma anche robot da cucina, forni e forno a microonde hanno un sacco di pezzi in plastica, ad esempio e diventa anche impossibile oggi pensare di sostituirli diversamente.
Dunque, ecco qualche suggerimento per eliminare, se non del tutto, la maggior parte della plastica presente almeno in un ambiente della casa molto frequentato: la cucina. Il primo consiglio è sostituire a mano a mano (perché si fanno vecchi, si rompono, si rovinano, ecc.) tutti i contenitori in plastica con contenitori in vetro o metallici. Ne apprezzerete le proprietà: sono igienici, si lavano facilmente e praticamente non si rovinano mai a meno che non li spacchi. I contenitori metallici, in latta, sono perfetti per conservare i biscotti, il muesli o i cornflakes. Prendete nota perché possono essere un bel regalo da fare per Natale.
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La risposta a Monti.
ROMA – Quasi 1 impresa su 4, il 23,6%, punta sulla green economy per superare la crisi. Il 38,2% delle assunzioni sono in settori ‘verdi’ dell’economia. Questi, in sintesi, alcuni dei dati del rapporto ‘Green Italy 2012′ di Unioncamere e Fondazione Symbola realizzato con il patrocinio dei ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico – presentato oggi a Roma.
Lo studio scatta una fotografia dello stato dell’arte in Italia per le eco-imprese, una ”peculiarita”’ della nostra industria legata alla ”riconversione in chiave ecosostenibile dei comparti tradizionali”: dalla chimica alla farmaceutica all’high-tech, passando per l’agroalimentare e l’industria tessile ed edilizia, fino ai servizi, senza dimenticare rinnovabili e rifiuti. Per Symbola e Unioncamere si tratta di una ”rivoluzione verde che attraversa il Paese da nord a sud, tanto che nelle prime 10 posizioni per diffusione delle imprese che investono in eco-tecnologie ci sono 4 regioni settentrionali e 6 del centro-sud”. Alta la propensione all’innovazione: ”Il 37,9% di queste imprese hanno introdotto innovazioni di prodotto o di servizio nel 2011, contro il 18,3% delle imprese” meno verdi. Lo stesso vale per ”la propensione all’export: il 37,4% vanta presenze sui mercati esteri (contro il 22,2% di chi non investe nell’ambiente).
Ancora una volta la risposta viene dalle persone di buona volontà. le piccole e medie imprese hanno capio qual’è la strada per uscire dalla crisi. Alla faccia di Monti e malgrado Monti. Saranno gli operai e le piccole imprese a salvare un’Italia mortificata e derelitta. Speriamo!