Parlando prima della Assemblea Generale dell’Onu il presidente boliviano Evo Morales ha accusato direttamente gli Stati Uniti di essere intervenuti in Libi…Visualizza altro

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Parlando prima della Assemblea Generale dell’Onu il presidente boliviano Evo Morales ha accusato direttamente gli Stati Uniti di essere intervenuti in Libi…Visualizza altro
Radio Padania, mercoledì sera, trasmissione “4 ciacole” dei Giovani padani di Verona e del Veneto. In diretta dalla “Gianfranco Miglio”, una delle otto sedi scaligere della Lega Nord, il co-conduttore Vito Comencini (segretario di sezione e vice coordinatore provinciale dei Giovani padani, nonché consigliere, segretario di circoscrizione e capogruppo del Carroccio in Verona 3) dapprima “ironizza”, con malcelato riferimento ai maghrebini di seconda e terza generazione nati e cresciuti in Francia, sul viaggio di nozze a Parigi di un “fratello padano” («Ho saputo che in questi giorni dovrebbe essere in visita alle banlieue parigine, spero si sia munito di lanciafiamme perché potrebbe essere utile, visto che comincia ad esserci freddo»); quindi commenta la decisione del ministro Profumo di dotare di tablet gli insegnanti del Meridione (fondi europei destinati alle Regioni svantaggiate comprese nell’Obiettivo Convergenza). Queste le sue parole:
Robecchi spiega bene il caso Sallusti & Dreyfus (Farina).
E su Internazionale, il pezzo di Michael Braun.
di Felice Roberto Pizzuti – da il manifesto
L’editoriale di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi pubblicato sul Corriere della Sera di domenica scorsa con il titolo «C’era una volta lo stato sociale» ribadisce con chiarezza alcuni luoghi comuni conformi alla visione neoliberista la cui applicazione ha concretamente contribuito alla crisi globale; la loro convinta riproposizione è un segno della difficoltà di uscire da quella visione e dalle sue conseguenze (per timore che ciò possa accadere, in un precedente articolo Giavazzi ha proposto perfino che il Parlamento attuale blindi per la futura legislatura quanto già attuato della «Agenda Monti»!). Secondo i due economisti, il nostro sistema di welfare non è compatibile con la crescita, dunque dovrebbe essere «profondamente» ripensato affinché garantisca i suoi servizi solo alle classi meno abbienti e non anche alle classi medio-alte le quali, però, dovrebbero essere sgravate dai corrispondenti oneri fiscali e contributivi; in tal modo si eliminerebbe quello che viene definito «un giro di conto» che «scoraggia il lavoro e la produzione»: «… se anziché essere tassato con un’aliquota del 50% dovessi pagare un premio assicurativo a una compagnia privata, lavorerei di più per non rischiare di mancare le rate».
Avete mai sentito Ben Bernanke (il capo della FED) dire ad Obama quale politica economica seguire? Mario Draghi e gli altri dirigenti della BCE, invece, parlano diffusamente dell’argomento, spiegando ai governi europei cosa devono fare. A scoprire la differenza uno studio della stessa BCE, come spiega Gustavo Piga sul suo blog.