Secondo il rapporto 2012 dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, presentato questa mattina a Bruxelles, l’aria italiana, quella che nei luoghi comuni è un must di italianità, non è la migliore d’Europa, non si piazza neppure sul podio, anzi: è la maglia nera del continente.
Secondo il rapporto, che abbraccia il periodo tra il 2001 ed il 2010, l’Italia ha superato i limiti europei per l’ozono, il monossido di carbonio, il particolato, nichel e benzene: non certamente un buon record, quello nazionale.
Oltre ad essere tra i paesi ad aver superato più spesso il valore dell’ormai famoso Pm10 (fissati dall’Ue nel 2005), anche le concentrazioni di polveri sottili Pm2.5 sono state tra le più alte del Continente; in entrambi i parametri al nostro paese fanno brutta compagnia Polonia, Bulgaria, Slovacchia, Turchia e Repubblica Ceca, paesi per i quali l’esperienza europea è iniziata da molto meno tempo rispetto al Belpaese.
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