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settembre 23, 2012

C’è la crisi, si emigra a Cuba!

Sono duemila al mese i disoccupati spagnoli che fuggono dall’Europa per raggiungere Cuba. Ma come non era un lager a cielo aperto? Ecco come il socialismo cubano attira nei tempi di crisi.

Ci raccontano, e …Visualizza altro

Foto: C’è la crisi, si emigra a Cuba!

Sono duemila al mese i disoccupati spagnoli che fuggono dall’Europa per raggiungere Cuba. Ma come non era un lager a cielo aperto? Ecco come il socialismo cubano attira nei tempi di crisi.

Ci raccontano, e lo fanno ormai da anni, che il capitalismo è bene e il socialismo è male. Una sorta di manicheismo che nasconde la realtà, ovvero che il capitalismo ha fallito, e la miseria e la disoccupazione che hanno travolto l’Europa sono li’ a dimostrarlo. L’Europa chiede sofferenza, austerity, e per cosa poi? Per tenere in piedi un sistema ingiusto, e salvare soprattutto la poltrona di banchieri, affaristi, speculatori ed evasori, che sono poi quelli che hanno causato materialmente la crisi. Non c’è da stupirsi quindi che i giovani europei decidano di abbandonare baracca e  burattini per andare a vivere altrove. E, povero per povero, perchè non andare a vivere in un Paese dove essere poveri non è considerata una colpa?

Avranno pensato questo i circa duemila spagnoli che ogni mese si imbarcano per L’Havana, e anche chi scrive ci sta facendo un pensierino. Per quale motivo dover faticare, umiliarsi e farsi sfruttare in lavori stressanti, malpagati e frustranti quando altrove si può abbracciare un nuovo modo di vivere e di organizzare la realtà?causa soprattutto della crisi economica, dell’altissima disoccupazione e dei tagli al welfare e ai sussidi, dal 2009 sono emigrati in totale quasi 350.000 spagnoli. 114.057 soltanto nei primi mesi di quest’anno, dei quali 83.763 sono emigrati verso il continente americano e 26.222 verso altri paesi europei. Tra coloro che sono rimasti in Europa gli emigranti hanno privilegiato la Francia (8.273), scegliendo poi la Gran Bretagna (4.780), la Germania (3.262) e la Svizzera (3.141). La maggioranza degli spagnoli prova la carta dell’Argentina, ma sono sempre di più quelli che si trasferiscono a Cuba, anche giovando della vicinanza lingustica.n alcuni casi si tratta di cittadini spagnoli con origini cubane o latinoamericane, ma non nella maggior parte dei casi. Gli emigranti sono per lo più giovani con un’età compresa tra i 25 e i 35 anni, con un buon livello di formazione in molti casi anche specialistica e qualificata. E spesso single.Certo questo sarà un brutto colpo per i destri e sinistri scatenati contro Cuba, personaggi che istericamente blaterano contro la Repubblica cubana ignorando gli ottimi livelli raggiunti da Sanità e Istruzione. I dollari nella vita non sono tutto, anche essere gratificati per le proprie conoscenze può significare qualcosa per qualcuno, con buonapace del capitalismo che misura tutto con una sola parola: il profitto.

http://tribunodelpopolo.com/2012/09/22/ce-la-crisi-si-emigra-a-cuba/
settembre 23, 2012

Chi la fa l’aspetti.

Il Dollaro non è più moneta primaria primaria per gli scambi di petrolio, la Cina comincia a commerciare il petrolio usando Yuan

Notizia bomba che segna un duro colpo per la Federal Reserve e apre il campo a nuove sorprese nel mondo della…Visualizza altro

Foto: Il Dollaro non è più moneta primaria primaria per gli scambi di petrolio, la Cina comincia a commerciare il petrolio usando Yuan 

Notizia bomba che segna un duro colpo per la Federal Reserve e apre il campo a nuove sorprese nel mondo della finanza internazionale; vedremo come andrà a finire ma le premesse fanno presagire qualcosa di veramente grosso.

L’11 settembre, il pastore Lindsey Williams, ex ministro per le compagnie petrolifere globali durante la costruzione del gasdotto in Alaska, ha annunciato l’evento più significativo riguardo al dollaro fin dalla sua nascita come moneta. Per la prima volta dal 1970, quando Henry Kissinger ha forgiato un accordo commerciale con la casa reale dei Saud per vendere il petrolio utilizzando solo dollari, la Cina ha annunciato la sua intenzione di bypassare il dollaro per la compravendita mondiale di petrolio e ha iniziato a vendere la merce usando la loro propria moneta.

Lindsey Williams: “L’avvenimento più importante nella storia del dollaro americano, fin dalla sua nascita, ha avuto luogo Giovedi 6 settembre. In quel giorno, qualcosa è successo che influenzerà la vostra vita, la vostra famiglia, il vostro tavolo da pranzo più di quanto possiate immaginare. “

“Giovedi’ 6 Settembre … solo pochi giorni fa, la Cina ha dato l’annuncio ufficiale. Quel giorno la Cina ha detto: il nostro sistema bancario è pronto, tutti i nostri sistemi di comunicazione sono a vostra disposizione, tutti i sistemi di trasferimento sono pronti per partire  e da Giovedi 6 settembre ogni nazione del mondo che, d’ora in poi, vorrà  comprare o vendere greggio lo potrà fare utilizzando la valuta cinese e non il dollaro americano. – Intervista radiofonica a Natty Bumpo dell’11 settembre

L’annuncio da parte della Cina è uno dei cambiamenti più significativi nel sistema  economico e monetario globale, ma è stato appena riportato tra gli annunci durante la convention democratica della scorsa settimana. Le conseguenze di questa nuova azione possono essere enormi e potrebbe benissimo essere il catalizzatore che porterà giù il dollaro come valuta di riserva globale e cambierà l’intero scenario di come il mondo acquisti energia.

Ironia della sorte, dal 6 settembre, il dollaro USA è sceso da 81,467 all’indice di prezzo di oggi, a 79,73. Mentre gli analisti si concentravano su azioni che si svolgevano nella zona euro e sugli attesi segnali di andamento della Federal Reserve, giovedì non a  caso il dollaro ha cominciato a perdere forza, il giorno stesso dell’annuncio  da parte della Cina.

Dal momento che la Cina non è una nazione produttrice di petrolio, la questione che la maggior parte delle persone chiederà è: come potrà la potenza economica asiatica ottenere olio sufficiente per influenzare l’egemonia del dollaro? Tale questione è stata anche analizzata da Lindsey Williams quando ha sottolineato che un nuovo accordo commerciale è stato firmato il 7 settembre tra la Cina e la Russia, in cui la Federazione russa ha accettato di vendere petrolio alla Cina in grandi quantità: quanto ne desiderano.

Lindsey Williams: “Questo non è mai successo nella storia del greggio. Dal momento che il greggio è diventato la forza motivante dietro la nostra intera economia (statunitense) e tutto nella nostra vita ruota intorno al petrolio greggio. Dal momento che il greggio è diventato il fattore motivante della nostra economia … mai e poi mai il petrolio greggio stato venduto, comprato, scambiato, in qualsiasi paese del mondo, senza usare il dollaro americano “.

“Il petrolio greggio è la valuta standard del mondo. Non lo yen, non la sterlina, non il dollaro. Viene scambiato più denaro in tutto il mondo con petrolio greggio che con qualsiasi altro prodotto. “

“Venerdì, 7 settembre la Russia ha annunciato che, a partire da oggi, fornirà alla Cina tutto il petrolio greggio di cui essa ha bisogno, non importa quanto ne vogliono … non ci sono limiti. La Russia  non venderà il greggio alla Cina usando il dollaro americano.” -Intervista a Natty Bumpo alla radio Just Measueres Radio Network dell’11 settembre:

Con queste azioni combinate due avversari tra i più potenti dell’economia degli Stati Uniti si sono ora uniti per fare una mossa per attaccare la roccaforte economico primaria che mantiene l’America sul podio come superpotenza economica. Una volta che la maggior parte del mondo comincerà a bypassare il dollaro e acquisterà il petrolio in altre valute, allora tutto il peso del nostro debito e la diminuita struttura produttiva crollerà sulle teste del popolo americano.

Questo nuovo accordo tra la Russia e la Cina ha anche ramificazioni gravi per quanto riguarda l’Iran e il resto del Medio Oriente. Le sanzioni degli Stati Uniti contro l’Iran non avranno più un effetto misurabile perché le “nazioni canaglia” potranno semplicemente scegliere di vendere il proprio petrolio alla Cina e ricevere yuan in cambio e usare quella valuta per commercializzare le risorse necessarie di cui hanno bisogno per sostenere la loro economia e i loro programmi nucleari.

Il mondo è cambiato la settimana scorsa e neppure una parola è stata  detta da Wall Street o dai politici che si dilettavano nella loro magnificenza mentre questo evento ha avuto luogo nel corso dei convegni di partito. Un duro colpo è stato inflitto il 6 settembre all’impero americano e al potere del dollaro come valuta di riserva mondiale. E la Cina, insieme alla Russia puntano ora a diventare i controllori dell’energia e, quindi, titolari di una nuova petrol-valuta.

www.examiner.com link to original article
http://www.examiner.com/article/dollar-no-longer-primary-oil-currency-as-china-begins-to-sell-oil-using-yuan

Versione italiana:http://lospecchiodelpensiero.wordpress.com/2012/09/16/il-dollaro-non-e-piu-moneta-primaria-primaria-per-gli-scambi-di-petrolio-la-cina-comincia-a-commerciare-il-petrolio-usando-yuan/

 

settembre 23, 2012

La Svezia rompe con la Merkel: taglia le tasse e spende in infrastrutture.

Richard Milne – Il governo di centro destra svedese rompe con l’austerità della Merkel e lancia un piano di stimolo per l’economia per far fronte alla crisi. Il bil…Visualizza altro
Foto: La Svezia rompe con la Merkel: taglia le tasse e spende in infrastrutture

Richard Milne  - Il governo di centro destra svedese rompe con l’austerità della Merkel e lancia un piano di stimolo per l’economia per far fronte alla crisi. Il bilancio del prossimo anno prevede tagli alle tasse delle imprese e investimenti in progetti infrastrutturali e ricerca. Scelto e tradotto dal Financial Times.

Dall’inizio della crisi finanziaria, la Svezia è stato il primo grande paese europeo a lanciare un esplicito programma di stimolo non appena sono nate le preoccupazioni per un rallentamento economico.

Dopo anni in cui le richieste internazionali per uno stimolo economico sono state deplorate, il governo di centro-destra svedese ha dichiarato ieri che avrebbe speso 23 miliardi di corone (3,5 miliardi di dollari) per spingere la crescita e poter investire di più nel caso la recessione divenga più dura.

Il primo ministro Fredrik Reinfeldt ha detto al Financial Times che le solide finanze pubbliche svedesi davano maggiori possibilità di manovre che in molti paesi europei.

«Nella nostra economia abbiamo risorse a disposizione e tassi di interesse molto bassi: adesso è il momento di investire per farci diventare più competitivi in futuro».

La manovra della Svezia, un paese con tripla A che dipende tantissimo dall’economia globale per le sue esportazioni, potrebbe far pressioni sulla Germania perché consideri la possibilità di una soluzione simile, così come sull’amico e alleato di Reinfeldt, il ministro inglese David Cameron.

La Svezia taglierà le tasse sulle imprese dal 26,3% al 22% nel bilancio del prossimo anno, e ha accennato alla possibilità di tagli ulteriori. Cercherà anche di investire 100 miliardi di corone tra il 2014 e il 2025 in infrastrutture e progetti come una nuova linea metropolitana a Stoccolma e una ferrovia che attraversi l’intero paese.

Anders Borg, ministro delle finanze, ha anche accennato a investimenti in ricerca e sviluppo e misure per contrastare la disoccupazione giovanile. Quest’anno, Borg ha parlato a una rivista degli appelli delle organizzazioni internazionali lanciati da quando è cominciata la crisi: «A tutti era stato detto “stimolo, stimolo, stimolo”… È stato sorprendente che l’Europa, con quello che aveva vissuto con la disoccupazione strutturale tra gli anni Settanta e Ottanta, ha creduto che il keynesianesimo di breve termine potesse risolvere il problema»

Ma Reinfeldt ha aggiunto che la Svezia non ha abbandonato il suo focus sull’importanza della finanza pubblica, anche se l’opposizione social-democratica e gli economisti indipendenti si preoccupano che il governo possa superare la propria regola di un surplus dell’1% sul ciclo economico. Torbjorn Isaksson, analista capo di Nordea per la Svezia, ha dichiarato che si stimava un deficit di bilancio attorno allo 0,5% per quest’anno e 1% per i prossimi due anni.

Il primo ministro ha ribattuto: «Crediamo di raggiungere quell’obiettivo. È stato imposto perché avevamo un alto livello del debito a metà degli anni Novanta». Il rapporto debito/Pil svedese è caduto, secondo quanto riporta Eurostat, da più dell’80% al 37,2% all’inizio di quest’anno.

Alcuni commentatori credono che il progetto di bilancio segni l’inizio della lunga corsa alle prossimi elezioni del 2014.

Reinfeldt si è detto sia d’accordo che in disaccordo: «Se solo avessi una prospettiva elettorale non abbasserei la pressione fiscale sulle imprese né investirei in ricerca e sviluppo. Non ti fanno guadagnare molto nei sondaggi di opinione. [Ma] siamo a metà mandato. Ora è il momento di prepararci».

Ha aggiunto che il governo è favorevole al taglio di tasse sul reddito come ha promesso per la quinta volta dall’arrivo al potere nel 2006, una mossa che gli analisti pensano avrà riscontri nel bilancio del prossimo anno.

In un’altra intervista, Stefan Löfven, il capo dell’opposizione social-democratica, aveva richiamato il governo a rispettare la regola sul surplus: «È molto importante per le persone normali che le finanze pubbliche siano in ordine».

Löfven si è lamentato che la coalizione di centro-destra ha rubato molte idea alla sinistra. «Il governo fa così perché le persone pensino che non si sia differenza» ha dichiarato e ha aggiunto: «Questo è il motivo per cui propongono alcune cose che noi proponiamo».

Ma ha rimarcato che c’è una grande differenza tra il governo e l’impegno dei social-democratici nell’aumento dei benefit, senza tagliare le tasse dei lavoratori, spendendo di più nella formazione, e provvedendo a incentivi per costruire più case. Il bilancio si scontra con lo scenario di una possibile rapida caduta dell’economia svedese. 

Isakson ha previsto una crescita dell’1% quest’anno e appena sotto il 2% il prossimo anno, contro le stime aggiornate del governo dell’1,6 e del 2,7% rispettivamente.

Reinfeldt ha detto che l’economia ha subito una flessione più dura di quanto ci si aspettasse: «Siamo pronti a fare di più».

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/svezia-stimolo-fiscale-economia#ixzz27HF5rC9B

 

settembre 23, 2012

meditate gente!

Dimentichiamo troppo spesso che gli uomini sono fatti di carne facilmente rassegnata. È dall’infanzia che i maestri ci parlano di martiri, che diedero esempi di civiltà e di morale a loro spese, ma non ci dicono quanto doloroso fu il martir

io, la tortura. Tutto rimane in astratto, filtrato come se guardassimo, a Roma, la scena attraverso spesse pareti di vetro che ammortizzano i suoni, e le immagini perdessero la violenza del gesto per opera, grazia e potere di rifrazione. E allora possiamo dirci tranquillamente l’un l’altro che Giordano Bruno fu bruciato. Se gridò, non lo sentiamo. E se non lo sentiamo, dove sta il dolore? (José Saramago)
Foto: Dimentichiamo troppo spesso che gli uomini sono fatti di carne facilmente rassegnata. È dall'infanzia che i maestri ci parlano di martiri, che diedero esempi di civiltà e di morale a loro spese, ma non ci dicono quanto doloroso fu il martirio, la tortura. Tutto rimane in astratto, filtrato come se guardassimo, a Roma, la scena attraverso spesse pareti di vetro che ammortizzano i suoni, e le immagini perdessero la violenza del gesto per opera, grazia e potere di rifrazione. E allora possiamo dirci tranquillamente l'un l'altro che Giordano Bruno fu bruciato. Se gridò, non lo sentiamo. E se non lo sentiamo, dove sta il dolore? (José Saramago)
settembre 23, 2012

Globalizzazione.

Foto: TheHand
settembre 23, 2012

Grillo l’apostata!

https://i0.wp.com/www.crisidellachiesa.com/articoli/autorita/apostasia_gpii/giuliano_apostata.jpg

Non sono un sostenitore di Beppe Grillo, ma molte della sue battaglie sono condivisibili ed io le condivido. Sono socialista e mi indigno però per questa diffamatoria campagna che la stampa sta facendo nei confronti del movimento 5 stelle, Beppe Grillo la Casaleggio associati e tutto ciò che ruota attorno al comici genovese.

la domanda e perchè? perchè una stampa che fino a qualche mese fa rideva amenamente delle elucubrazioni fasciste e xenofobe di Umberto Bossi e ha tollerato un ministro degli interni della fatta di Maroni, per non parlare di Berlusconi, si scaglia così contro un movimento politico che potrà avere tutti i limiti del mondo, ma che fa politica alla luce del giorno e senza rubare un soldo a nessuno?  Per fortuna si va alle elezioni e la gente potrà giudicare con la propria testa. Debbo riscontrare che molta gente che ha votato Berlusconi dichiara che voterà per Grillo ed il suo movimento, ma , appunto se alla camera e al Senato possono andare gente che dovrebbe stare in galera, perchè da tanto fastisio che un “populista”, come viene definito Grillo, non competa per portare i rappresentanti del suo movimento in Parlamento?

settembre 23, 2012

Adesso capite perchè Berlusconi……?

Volevo ringraziare il consigliere regionale Pdl Nicole Minetti per aver messo le sue capacità politiche al servizio del Paese, “dell’economia“, come dice lei.

 

settembre 23, 2012

La preferenza per la liquidità delle banche e la politica monetaria “disciplinare” di Mario Draghi

Ottocentosettanta miliardi di euro. Oltre la metà del PIL italiano. Sono i soldi che le banche dell’eurozona tengono fermi presso la Banca centrale europea di Mario Draghi. Su questa montagna di denaro gli istituti di credito guadagnano quasi nulla, appena lo 0,75%, e solo limitatamente alla parte di riserva obbligatoria (107 miliardi).

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settembre 23, 2012

Non si è dimessa.

Parla la Polverini: “per ora si va avanti me lo chiede la gente“.

settembre 23, 2012

Festa continua.