il 20 settembre del 1958, da qualche parte a Roma, una donna vince una battaglia civile importante, una lottatrice coraggiosa che aveva rifiutato il giuramento fascista e che per prima venne eletta Senatrice della Repubblica. La nostra Senatrice quel giorno riceve la notizia dell’entrata in vigore della legge che porta il suo nome e che ha chiuso definitivamente le case di tolleranza in Italia. Si chiamava Lina Merlin.
Scusate ho perso l’aereo.
DIFFUSIONE DELLA POVERTÀ IN ITALIA E LA DIFFERENZA TRA NORD E SUD.
La percentuale nazionale del 13,6% si riparte nel seguente modo: Nord – 4.9, Centro – 6,7, Mezzogiorno – 23,8 %. Il dato sociale drammatico è che la povertà relativa nel Mezzogiorno è quasi 5 volte superiore a quella del resto del paese.
Continuiamo a farci del male!
L’ultimo paradosso della politica domestica riguarda le primarie: quelle già annunciate (del Pd) e quelle altre (del Pdl) che potrebbero tenersi, casomai Berlusconi decidesse di non tornare in pista. In entrambi i casi, il rischio incombente è quello di una grande finzione, di una ipocrita messinscena. Perché le primarie verranno indette per chiedere al popolo di sinistra (e di destra) che si pronuncino sul candidato premier; laddove è quasi certo che la scelta di chi guiderà il governo alla fine non rispetterà le indicazioni della gente, ma ricadrà
Leggeva Topolino.
Obama, poco keynesismo è sempre meglio di tanta austerità.
di Emilio Carnevali. Tratto da “In difesa di Barack Obama” e-book edito da MicroMega online
Per molti esponenti della destra Obama è un estremista di sinistra che ha approfittato della crisi per realizzare il sogno di un Big Government, ovvero di un gigantesco apparato burocratico capace di insinuarsi in tutti i gangli vitali dell’economia e soffocare, così, lo spirito di intrapresa individuale che ha plasmato la nazione americana.
Per molti liberal ed esponenti della sinistra, invece, Obama è un presidente troppo centrista, troppo moderato, troppo accondiscendente nei confronti dei poteri forti dell’economia e della finanza; fin dal principio, infatti, il nuovo presidente ha cercato l’appoggio del mondo del Big Business, delle élites tradizionali e dei circoli della burocrazia politica da sempre al potere a Washington.