Nina Simone, nome d’arte di Eunice Kathleen Waymon (Tryon, 21 febbraio 1933 – Carry-le-Rouet, 21 aprile 2003), è stata una cantante, pianista, scrittrice e attivista per i diritti civili statunitense. È stata soprattutto un’interprete jazz, anche se il suo stile variava fra diversi generi, dal soul, al blues, al folk e al gospel.
‘Il film su mia madre è una grande bugia’

Brutta storia a Hollywood, dove si torna a parlare di un film sugli ultimi anni della vita di Nina Simone: al progetto era già legata Mary J. Blige, da sei anni circa indicata come possibile interprete della leggendaria pianista, cantante e attivista politica. Da qualche giorno è confermato, invece, al suo posto il coinvolgimento di Zoe Saldana, l’attrice pesantemente CGI-ata vista in Avatar. Le riprese sono fissate per metà ottobre con la regia di Cynthia Mort, ma come già accaduto per il recentissimo caso del film su Jimi Hendrix rifiutato dalla famiglia del chitarrista si è messa di traverso l’unica figlia della musicista scomparsa nel 2003.
E Lisa Celeste Kelly, in arte solo Simone, attrice di un certo peso a Broadway, non ha tutti i torti. Parla senza mezzi termini di imbroglio e intervistata da diverse testate importanti, da The Daily Beast a Ebony, non è diplomatica nel descrivere la base del film, ovvero il rapporto sentimentale tra la madre e il suo ultimo assistente personale, come una completa invenzione: “Parlano di una storia d’amore fra mia madre e Cliff Henderson, ma come è possibile visto che lui era apertamente gay?”. La trama prende in effetti l’avvio dal primo incontro tra i due, quando Nina Simone fu ricoverata in una clinica psichiatrica dove lui lavorava.
Sondaggio DIGIS: PD 25,4% PDL 18,4% M5S 16,8%. Astensione al 35% e il PSI all’1,2%.
Italiani brava gente.
Bersani dice che lui è pronto a governare. Un giornalista gli chiede se questo non destabilizzerà i mercati. Lui risponde che “no, i mercati ci conoscono già. Abbiamo già governato in passato e io sono stato due volte ministro”. il giornalista è soddisfatto. Il pubblico davanti alla televisione anche.
Per molti, ma non per tutti. L’università secondo le destre europee.
Con alcuni recenti provvedimenti del governo Monti, soprattutto con la cosiddetta “spending review”, sono stati apportati ulteriori tagli all’università. Vengono toccati soprattutto il reclutamento di nuovi ricercatori, ulteriormente bloccato, e le tasse universitarie. Una politica, soprattutto quest’ultima, che è in linea con quanto fatto dalla coalizione di centrodestra al governo in Gran Bretagna. Una continuità, questa, tra le politiche italiane e quelle dei conservatori inglesi che deve far riflettere. Ecco alcuni dati per capirci di più.
Oggi sposi, ma non per tutti.
Quante storie per qualche fucile.

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A cartoon about the market of fire guns in the United States