Archive for luglio 10th, 2012

luglio 10, 2012

com’è buono l’aglio cinese! Chissà se è efficace contro i vampiri?

 

L’aglio è una pianta esotica, da noi non cresce, bisogna farlo venire da lontano… Non so se voi lo avete incontrato al supermercato: io mi sono imbattuta in una foto di aglio cinese confezionato per il mercato italiano (la trovate dopo il “continua”, i vincoli grafici mi impediscono di metterla qui), mi sono incuriosita e ho scoperto che l’aglio cinese importato nell’Unione Europea è gravato di un dazio del 9,6%.

Nonostante il dazio e le spese di trasporto, evidentemente, l’aglio cinese costa meno di quello italiano. Mi chiedo in quali condizioni lavorino i contadini che lo coltivano. Mi chiedo quanto, e come, vengono retribuiti.

E poi i viaggi delle merci, oltre a costare, inquinano. L’aglio cinese sarà anche economico, ma è un controsenso sociale ed ecologico. Ed ecco la foto che mi ha lasciata basita.

Chi desiderasse ovviare al controsenso sociale ed ecologico, e in aggiunta risparmiare, può coltivare l’aglio in vaso sul balcone. Qualsiasi stagione è buona per cominciare.

L’Unione Europea è il maggiore importatore planetario di cibo, eppure è tutto tranne che una landa desolata e non adatta all’agricoltura. Le minuziose regole per l’importazione dell’aglio, se volete consultarle, sono nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

luglio 10, 2012

Come cambia la geografia delle province in Italia.

Quali sono le province a rischio dopo i tagli del governo?

I requisiti secondo i quali le province resteranno in vita sono due: un territorio superiore ai 3000 kmq ed un numero di abitanti superiore a 350.000. In base a questi criteri, ci sono province a grave rischio (nessun requisito soddisfatto) e province a medio rischio (che soddisfano almeno uno dei requisiti).

La mappa ci mostra proprio la nuova geografia del paese in base a quanto detto sopra. Il taglio dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno. La procedura è la seguente: il governo dovrebbe trasmettere le proprie decisioni al Consiglio delle autonomie locali – uno per regione – che dovrebbe poi essere approvato dal Consiglio entro 40 giorni.

province_mappa.jpg

luglio 10, 2012

Com’è umano lei!

luglio 10, 2012

Roubini, Rodrik e Munchau disegnano scenari pessimistici per il futuro dell’Europa

E’ netto come sempre Nouriel Roubini nel ribadire la sua visione pessimistica sull’evoluzione della crisi: lo ha fatto ieri in una intervista a Bloomberg, ribadendo, anche su twitter, gli aspetti che aggraverebbero fortemente il quadro nel 2013. Gli “ingredienti” sono quelli di una “perfetta tempesta globale” già annunciata poco meno di un mese fa su project syndicate, vale a dire il contemporaneo verificarsi di più eventi catastrofici come il crollo dell’Euro, la battuta d’arresto della crescita economica dei Brics con in testa la Cina, una forte recessione in Usa e un conflitto dalle vaste proporzioni nel Vicino Oriente.

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luglio 10, 2012

Reddito minimo di cittadinanza.

Certo che a sentirla così, l’idea del reddito minimo garantito sembra quasi una boutade estiva. Poi, però, parli con Maria Pia Pizzolante, 29 anni, precaria, combattiva portavoce di Tilt, una delle associazioni che in questi giorni promuove la raccolta di firme per introdurlo anche in Italia e tutto diventa più concreto e realistico. Soprattutto quando poi scopri che nella locomotiva europea, la potentissima Germania, esiste dal lontano 1961. E,a giudicare dai risultati, funziona benissimo. “Assieme alla Grecia, siamo il paese più arretrato sul terreno degli strumenti di sostegno al reddito”, spiega Maria Pia. “I cittadini che non hanno un lavoro vengono abbandonati, condannati all’esclusione e alla marginalità. In Danimarca, per esempio, la copertura sociale è del 53%, in Inghilterra del 57%”. E in Italia? Appena lo 0,53% dei cittadini gode di tutele legate al sostegno al reddito. Praticamente nessuno.
Eppure, non solo la Costituzione ma anche numerosi testi e  risoluzioni europee e internazionali richiamerebbero le nostre istituzioni a maggior senso di responsabilità. A partire dall’articolo 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Per non parlare, poi, di quella bella Dichiarazione Universale dei diritti umani del 1948  che riconosce ad ogni individuo il “diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà”.
Ma non sono solo i principi e le norme a sollecitare l’introduzione di questa misura di ultima istanza ma anche il buonsenso. E non solo perché sarebbe una misura antirecessiva ma anche perché, come spiega Maria Pia,“introducendo il reddito minimo i lavoratori uscirebbero dal ricatto, sarebbero liberi di dire no al lavoro nero, non avrebbero bisogno di rivolgersi al potentato locale per avere il ‘favore’, romperemmo così uno dei meccanismi più regressivi del nostro sistema: le clientele”.
Naturalmente, la tutela del reddito minimo (circa 600 euro al mese) da sola non basta. Occorre legarla, spiega Maria Pia, “ad un nuovo sistema di workfare e di formazione, al potenziamento e ad una maggiore integrazione dei servizi di collocamento. In altre parole, ad un sistema capace di offrire sbocchi occupazionali seri, che mettano la parola fine a quella vocazione tutta italiana al ricatto occupazionale: “Molti di noi – racconta Maria Pia – non vengono retribuiti nemmeno quando lavorano. Il reddito minimo ci aiuterebbe a cercare lavoro con più serenità perché a nessuno di noi piace stare con le mani in mano”.
Sì, però c’è un problema. Quanto costa allo Stato sostenere chi non lavora? “La proposta di legge per la quale stiamo raccogliendo le firme guarda anche alla compatibilità finanziaria di quest’operazione: non è una proposta velleitaria, le risorse ci sono, occorre solo redistribuirle meglio. Inoltre, il nostro testo individua scrupolosamente i requisiti e i coefficienti legati all’erogazione del reddito minimo”.
Certo, tra spending review e controriforme del lavoro, il periodo non sembrerebbe il più favorevole per dare vita ad un’ipotesi così avanzata che ci avvicinerebbe all’Europa ma soprattutto alla civiltà. Ma Maria Pia sembra fiduciosa: “Si avvicinano le elezioni e noi vorremo sentire parole chiare su questo tema”.
Intanto, decine di associazioni, partiti e movimenti hanno già aderito alla campagna, dal popolo viola al collettivo San Precario, da Sinistra e Libertà ai Giovani Comunisti. E nei territori cominciano a nascere i primi comitati locali: a Catania a Trieste a Salerno. Obiettivo? Raccogliere, sotto la proposta di legge, 50.000 firme entro dicembre.
Per aderire o per leggere i documenti qui il sito della campagna
luglio 10, 2012

Finalmete arrivano i cacciabombardieri.

Non è vero che il governo Monti non ne azzecca una. Anzi, se ci pensate, chiamare “spending review” dei ferocissimi tagli è un’idea geniale. Tipo chiamare “delete wedding” un sanguinoso divorzio, oppure “leg reducing” l’amputazione di una gamba. È dunque lecito tirare un sospiro di sollievo nell’apprendere che spariranno 18.000 posti letto negli ospedali, ma che in compenso compariranno 90 cacciabombardieri Strike Fighter F-35 che costano una dozzina di miliardi. Non fate quella faccia e non fatevi prendere dalla demagogia. Amici, sveglia! Quegli aerei ci servono come il pane, e sapete perché? Perché abbiamo speso una fortuna per costruirci una nuova portaerei, la Cavour, che però ha il ponte un po’ corto. Quindi ci servono aerei che decollano in poco spazio, anche se sono cari, e i vecchi catorci a decollo verticale non vanno più di moda. La Cavour in navigazione ci costa 200.000 euro al giorno, e sono soldi buttati se sopra non ci mettiamo aerei adatti.
Tecnicamente è come spendere un sacco di soldi per comprare un ferro da stiro e poi scoprire che può stirare solo camicie di cachemire purissimo.
luglio 10, 2012

Quest’uomo ci piglia per culo.

I deputati è risaputo: hanno diritto a rivolgersi gratuitamente (o meglio, a spese nostre) a cliniche private per trattamenti sanitari di ogni tipo, compresi dentista e sedute di agopuntura. Tutto gratis: per loro ed i loro parenti. Ma non tutti sanno che i parlamentari hanno a disposizione anche un “Polo sanitario” a Palazzo Chigi: 12 specialisti, 7 infermieri, 7 impiegati e 5 funzionari, per una spesa di 3 milioni di euro all’anno.

Medici che, come da tradizione per tutti coloro che ruotano intorno al Palazzo, dove barbieri e stenografi guadagnano oltre 10.000€ al mese, hanno privilegi che i “medici qualsiasi” non hanno: gli specialisti possono svolgere attività ambulatoriale esterna, vietata agli altri medici. Un “regalino” quest’ultimo che gli ha fatto Romano Prodi nel 2007.

luglio 10, 2012

Molto onorevole Berlusconi.

Berlusconi, autorevoli magliette in vendita a Den Haag (L’Aia), Olanda.

luglio 10, 2012

Essendo lui un genio.

Lega Nord, ecco alcune delle intercettazioni recentemente depositate “nell’ambito di un procedimento penale“, e pubblicate sul “Sole 24 Ore“di oggi. A telefono, la moglie di Umberto Bossi e l’ex tesoriere Belsito.

Manuela Bossi: No (…) Ha lasciato troppo andare.
Belsito: Ma troppo! Fanno tutti i loro comodi. Non c’è un settore che funziona. Le associazioni padane non funzionano … non funziona niente. Niente, niente (…) Io mi vergogno! Ma mi vergogno veramente. È tutto lo staff attorno! È una cosa impressionante (…)

Belsito: Qui stiamo parlando di federalismo, di riforme, ma lo sai che sono veramente preoccupato. Lo sai che sono andato a spulciare quello che stanno facendo? Il niente! Il niente. Io mi vergogno. Mi vergogno! Ci sono tematiche che abbiamo promesso agli elettori di portare avanti! Ma chi le porta avanti? Chi le porta? Qui bisogna dire: Capo, guarda così questo non passa. (…) C’è un casino sul territorio che non ti immagini nemmeno.

L’ex sottosegretario si lancia poi in un’invettiva contro il suo stesso ministro Calderoli:

Belsito: Quell’altro asino bardato da generale. Perché quello è un asino bardato da generale, il mio ministro. Quello è veramente un asino. Devo togliermi la soddisfazione di dirglielo, che è un asino, veramente. (…) Io non riesco a capire come un asino del genere è diventato ministro?
Manuela Bossi: Pensa! Pensa!
Belsito: Se quello è diventato ministro, io un giorno posso pensare di fare il presidente.
Manuela Bossi: il Papa!
Belsito: Il Papa! (…) Io lo guardo e dico: che cosa ha fatto alla semplificazione normativa?
Manuela Bossi: Ah, non lo so!
Belsito: Cosa ha fattooo?
Manuela Bossi: Non lo sa nessuno.

Infine, parlando dello staff del Senatur:

Belsito: E’ composto da gente ignorante e da imbecilli.
Manuela Bossi: Essendo lui un genio, ha potuto essere sempre contornato da imbecilli. Tanto faceva lui. È quello il problema!

luglio 10, 2012

la scatola magica.