peter gabriel li convinse a fare una canzone per i diritti delle minoranze in sud-Africa. Così nacque un disco con una canzone ripresa da un folk irlandese, con Luo Red ospite.
Simple Minds – Don’t You (Forget About Me)
Il più grande successo della storia dei Simple Minds è anche il pezzo che li ha resi famosi in America. l’avrebbe dovuta cantare Keyth Forsey, ma non gli piacque. I Simple Mints la registrarono come colonna sonora di u film. Arrivo così in cima alle classifiche mondiali senza che i S.M. se ne rendessero conto. tanto che non la misero nemmeno nel loro disco di uscita.
Paul Simon – The Late Great Johnny Ace
Scritta poco dopo la morte di John Lennon e cantata nel famoso concerto al Central Park. Comincia come un ricordo di Johonny Ace, canante che si era sparato giocando alla roulette russa. Durante il concerto uno squilibrato salì sul palco interrompendo Simon che poiperò riusci a portare a termine la canzone.
Renee and Georgette Magrite With Their Dog After the War
il 19 settembre 1981 Simon e Garfunkel dovevano fare una rentrèe a Central Park con un nuovo disco di cui questo pezzo faceva parte. Non se ne fece nulla ma lo cantò poi solo Simon. La canzon eprendeva il titolo dalla didascalia di una vecchia foto di Magritte e sua moglie.
Simon and Garfunkel – America
Racconto di un viaggio di giovani spiantati e spensierati in cer ca dell’america su un bus della greyhound, in cui si vede una metafora di generazioni e cambiaqmenti. Lo stesso vale per i pensieri e le delusioni che arrivano durante il viaggio.
Francia. Il piano Hollande: prendere ai ricchi per pagare la crisi.
Francois Hollande (getty images)
FRANCIA: IL GOVERNO HOLLANDE TASSA I RICCHI – Il presidente francese Francois Hollande non ha mai fatto mistero durante la sua campagna elettorale della sua volontà di tassare le grandi proprietà ed innalzare il livello di contribuzione a carico dei più ricchi. Durante la settimana che sta volgendo al termine, il neopresidente ha tenuto fede alle sue intenzioni ed ha avviato il processo messo in programma. Presto saranno istituite nuove tasse o aumentate quelle già esistenti per tutti coloro che, vivendo nell’agio economico, possono rendere il proprio servizio al paese contribuendo con pagamenti più onerosi alla crisi finanziaria in atto.
Proprietari di immobili di lusso, banche e grandi imprese vedranno crescere le proprie trattenute di circa 7,2 miliardi di euro, una cifra che aumenterà ancora a partire dal prossimo anno. Verrà innalzata notevolmente la tassa sul possesso, abbassata dal precedente governo Sarkozy e saranno istituite nuove imposte sui profitti bancari e per le compagnie energetiche che amministrano le risorse petrolifere. Sarà inoltre fissato un tetto per tutti i salari dei dirigenti d’azienda o delle compagnie di proprietà dello Stato.
L ‘ITALIA BOMBARDA IN AFGHANISTAN
Il Sole 24 Ore, organo di Confindustria, rivela quel che tutti sospettavano: l’Italia è in guerra, bombarda le postazioni ritenute “talebane” e quindi ammazza anche i civili che dice di voler proteggere.
I quattro cacciabombardieri italiani AMX Acol del 51° Stormo dell’Aeronautica militare schierati a Herat effettuano diverse operazioni di bombardamento contro gli insorti. Le fonti del Sole 24 Ore non rivelano il numero di raid messi a segno né il numero di bombe sganciate o di talebani uccisi ma è certo che le incursioni sono state effettuate sia nel settore occidentale del Paese posto sotto il comando italiano sia in altre aree su richiesta del comando alleato di Kabul. Il pieno coinvolgimento dei jet italiani nei raid aerei condotti dalle forze aeree alleate è stato autorizzato in gennaio dal ministro della Difesa, Giampaolo di Paola, dopo due anni di impiego dei velivoli limitato alla ricognizione o, in caso di emergenza, all’attacco con i soli cannoncini di bordo. Già l’anno scorso l’allora ministro Ignazio La Russa aveva cercato invano il consenso del Parlamento ad autorizzare l’impiego di bombe sui nostri velivoli schierati a Herat.
Dopo aver informato le Commissioni Difesa di Camera e Senato il 28 gennaio scorso Di Paola annunciò che «tutti i mezzi che abbiamo useranno tutte le loro capacità perché abbiamo il dovere, oltreché il diritto, di difendere i nostri militari, gli amici afghani e gli alleati».
Sottoliniamo che l'”ammiraglio tecnico”, Giampaolo De Paola, è contemporaneamente responsabile politico e vertice militare. Alla faccia della divisione dei poteri che dovrebbe essere obbligatoria in un paese liberale.
il Sole 24 Ore e Contropiano.org.
Quando Pertini disse a Craxi “sparati”!
Sandro Pertini e Bettino Craxi non si sono mai amati. E’ ben noto che il leader socialista fece di tutto, nel 1978, per impedire l’elezione dello storico esponente del suo partito, famoso per le sue crociate anti-corruzione e per le sue posizioni, soprattutto da Presidente della Camera, contro i partiti di governo, a favore dell’unità con il PCI di Berlinguer.
Per bruciarlo, Craxi fece pubblicamente il nome di Pertini come candidato unico delle sinistre. Quando gli domandarono se sarebbe stato contento della sua elezione, il leader socialista rispose: “Contento e anche commosso.” A stretto giro di posta arrivò la replica di Pertini: “Speriamo che la commozione non sia così grande da mettere in difficoltà il partito.“
Come andò a finire è noto: Sandro Pertini fu eletto l’8 luglio 1978 con 832 voti favorevoli su 995 (maggioranza a oggi ineguagliata nella storia della Repubblica). E divenne il Presidente della Repubblica più amato di tutti i tempi.
Ma c’è un episodio poco noto, che merita di essere riportato: all’indomani delle elezioni europee del 17 giugno 1984, quelle in cui il PCI divenne il primo partito italiano con il 33,3% dei consensi, vi fu un duro scontro tra l’allora Capo dello Stato e Bettino Craxi, allora presidente del Consiglio. Il PSI, infatti, uscì sconfitto dalla tornata elettorale: la linea di Berlinguer aveva pagato, ma lui era morto; quella di Craxi aveva perso, ma lui era vivo e avrebbe continuato a fare danni.
Di fronte al tracollo socialista, Craxi e Martelli attaccarono Pertini, secondo loro reo di aver fatto aumentare i voti del PCI trasportando il corpo di Berlinguer da Padova a Roma, sull’aereo presidenziale. La replica, durissima, arrivò fulminante:
Voi due fate una cosa. Tornate a Verona, suicidatevi sulla tomba di Giulietta e io vi porto in aereo a Roma. Vediamo se il Psi prende voti.
Figli di un dio minore.
PADOVA. Si è rivolta ad un bambino mulatto di 5 anni chiamandolo “negro”. Prima l’ha spintonato contro un armadietto dello spogliatoio della piscina, poi ha cacciato via lui e la sua mamma con odio e disprezzo. Il trionfo dell’intolleranza, la morte della società multietnica.
È successo venerdì scorso alle piscine Oasi 2000 di via Naccari ed è scoppiato il finimondo, con tanto di intervento di una pattuglia dei carabinieri. Da un lato una donna sulla quarantina, dall’altro il figlio dell’amore tra una ragazza italiana e Maximo, un uomo ecuadoregno che insegna la Salsa e vive a Padova da 15 anni. Cherubina Amaro, 27 anni, madre del bimbo, ha sporto denuncia. È intenzionata ad andare fino in fondo, vuole creare addirittura una pagina Facebook: non è disposta a lasciar passare un fatto simile.