..per il via libera ai matrimoni Gay in Italia i nostri politici devono chiedere il permesso a un capo di stato estero..
In Francia il Papa non c’è!
..per il via libera ai matrimoni Gay in Italia i nostri politici devono chiedere il permesso a un capo di stato estero..
Lui della Fornero si fida.
Monti sparati!
In Francia il rigore si coniuga con l’equità fiscale.
Lo ha annunciato il primo ministro Jean-Marc Ayrault. Le misure sono in linea con quanto promesso dal presidente Francois Hollande, leader del PS, in campagna elettorale.
Si tratta di una nuova aliquota al 45% imposta ai “piu’ ricchi” e di una tassazione al 75% per quello scaglione di reddito annuale superiore a un milione di euro.
La tassa sui redditi di capitale sara’ portata sugli stessi livelli di quella imposta sui redditi salariali. Aumentera’ la pressione fiscale sulle grosse societa’, le banche e i gruppi petroliferi.
Ecco spiegato il motivo dietro ai cali in borsa degli istituti di credito francesi in una giornata generalmente positiva per i mercati azionari e per i titoli di stato dei paesi periferici dell’area euro.
Viene revocato invece l’incremento dell’Iva pianificato da Sarkozy (dal 19,6% al 21,2%). Il primo ministro aveva gia’ preannunciato che le tasse sarebbero aumentate per i piu’ ricchi.
Anche la presenza di un minimo salariale, che sotto il governo Sarkozy era pari a 1400 euro mensili, e che Hollande ha proposto di alzare a 1700 euro mensili, fa capire quanto la Francia sia attenta al benessere della vita dei cittadini francesi.
Alcuni osservatori temono che la riforma portera’ a una fuga dei ricconi francesi in paradisi fiscali e paesi piu’ “generosi”. David Cameron, premier britannico, ha gia’ steso il tappeto rosso, pronto ad accogliere i magnati di oltre Manica.
Lo stesso governo francese ha poi tagliato le previsioni di crescita del Pil allo 0,3% per il 2012, dal precedente +0,7%, e all’1,2% per il 2013 dall’1,75%.
La Lega vera!
Mario Borghezio, eurodeputato Lega Nord
ROMA – “Fa bene Tosi a esporre la foto perché Napolitano è anziano, metti che muore domani, aggiunge un velo nero ed è già pronto”. Con questa frase shock l’europarlamentare leghista Mario Borghezio ha risposto alla trasmissione “La zanzara” a una domanda sulla scelta di Flavio Tosi di esporre la foto del presidente della Repubblica.
AUDIO LE DICHIARAZIONI DI BORGHEZIO 1
Parole che hanno provocato l’immediata reazione del neosegretario della Lega Nord, Roberto Maroni, secondo il quale le frasi di Borghezio “sono sgradevoli e fuori luogo”. Ma l’eurodeputato del Carroccio, pur parlando di “dichiarazioni scherzose”, non arretra e rilancia: “Maroni si deve abituare all’idea che noi indipendentisti, allevati alla scuola di Bossi, siamo usi a parlare chiaro con il linguaggio del popolo e non con il felpato politichese dei politicanti di Roma”.
Nel corso del suo intervento, Borghezio aveva avuto modo di prendersela anche con Garibaldi e le celebrazioni per i 150 anni dell’Italia unita: “Quando ci sarà la Padania sostituiremo tutte queste statue con quelle di Bossi, colui che ci ha guidato all’indipendenza, che ha fondato il movimento di liberazione”.
La fine ingloriosa di Fini.
L’estate porta consiglio a Gianfranco Fini: è la stagione che preferisce per mettere in crisi maggioranza di governo, per varare nuovi partiti, per preparare trappoloni agli ex alleati. Anche quest’anno, con Caronte che passa sull’Italia, il presidente della Camera ha annunciato grandi novità. Si va verso lo scioglimento di Futuro e Libertà, l’atomo che ha raccolto qualche colonnello ex aennino, socialista e forzista nato per far cadere Berlusconi.
Dateci sotto, prima si finisce meglio è!
Al fine di “ottimizzare l’allocazione delle risorse” , dal primo gennaio 2013 il fondo per il finanziamento ordinario delle università pubbliche sarà ridotto di 200 milioni di €.
Gennaro Carotenuto su http://www.gennarocarotenuto.it
Il keynesiano che non ti aspetti.
Le condizioni economiche dell’Area euro si stanno rivelando molto peggiori di quel che era stato previsto pochi mesi fa. Le misure finora adottate dalla BCE e dai governi, alla luce dell’andamento delle variabili reali e della reazione dei mercati finanziari (con una stretta interrelazione in entrambe le direzioni tra le prime e i secondi), si sono dimostrate del tutto inadeguate.