Una volta si occupavano le scuole, le fabbriche, le strade. A Lamezia Terme, invece, le barricate si alzano in difesa del tribunale che rischia di essere soppresso in nome della “spending review”- tagli alla spesa pubblica – e accorpato a quello di Catanzaro, sede della Direzione distrettuale antimafia e della Corte d’appello. Piccolo particolare: la rimodulazione non tiene in considerazione la produttività del tribunale, ma soprattutto il fatto che Lamezia è terra di ‘ndrangheta. Un territorio in cui, da diversi anni, è ripresa la faida tra le cosche. Dove si spara sulle saracinesche dei negozi e si mettono bombe. Dove il parroco antimafia don Panizza viene intimidito un giorno sì e l’altro pure. E lo Stato che fa? Decide di sopprimere un ufficio che il 14 agosto compirà 150 anni
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