Pochi mesi più tardi, il 19 luglio, la stessa sorte sarebbe toccata all’altro magistrato in prima linea nella lotta contra Cosa Nostra, Paolo Borsellino.
I protagonisti di quelle stragi sono finiti tutti in carcere: il mandante Brusca, Totò Riina, capo di Cosa Nostra, e Bernardo Provenzano, ritenuto il capo di tutti i capi, catturato, dopo una latitanza quarantennale, nel paesino di Corleone. I veri mandanti sono ancora nascosti nelle istituzioni, ma tutta l’Italia sa che hanno un nome e un cognome.