
E ancora una volta il calcio diventa una potente metafora del momento sociale.
Ricostruiamo la scena: Adem Ljajic è un calciatore della Fiorentina, squadra che dopo un annata disastrosa (rispetto al valore della squadra e ai suoi contratti) rischia la retrocessione in B e sta perdendo in casa 0-2 col Novara penultimo in classifica.
Ljaijc sta giocando da schifo, senza voglia, senza corsa, senza passione e l’allenatore Delio Rossi lo sostituisce. A quel punto il ragazzino ventenne, ricco e viziato milionario della pedata, nell’andare in panchina prende in giro il proprio allenatore, lo applaude ironicamente davanti a uno stadio intero. Umilia un uomo di oltre cinquant’anni (che anche lui guadagna fior di soldini, va detto) che in quel momento è al culmine della tensione perchè sa che sta rischiando il posto e la carriera.
Come si sa la guida tecnica paga per tutti in questi casi.
E Delio Rossi che fà? Invece di abbozzare come tanti altri allenatori umiliati dai semi-dei del pallone, si gira verso la panchina e lo redarguisce duramente e quando il giocatore insiste ha un momento di black out, un raptus, si avventa su di lui e gli molla due-tre ceffoni nello sbigottimento generale!!