Un pezzo del 2005 ricco di melodie orecchiabili. Un pezzo importante molto avanti rispetto alla precedente produzione di Bacharach.
l’ indecente spettacolo del consiglio regionale lombardo.
Non si sono solo gli inquisiti celebri, la Minetti accusata di induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile e Renzo Bossi oggi al centro della bufera politica che ha investito la Lega.
Ecco l’elenco dei pregiudicati e inquisiti che governano la regione Lombardia:
Romano la Russa (PDL, Assessore alla Sicurezza) fratello dell’ex ministro della difesa Ignazio è indagato per finanziamento illecito ai partiti nell’ambito dell’inchieste sulle case Aler.
Davide Boni (LEGA, Presidente del Consiglio Regionale): indagato per corruzione, per un giro di tangenti milionarie che sarebbero state intascate nell’ambito dei lavori per la realizzazione di alcuni centri commerciali dell’hinterland.
Filippo Penati (PD, vicepresidente del Consiglio Regionale): indagato per corruzione, concussione e finanziamento illecito al partito;
Franco Nicoli Cristiani (PDL, ex vicepresidente del Consiglio Regionale): arrestato a Brescia a fine 2011 per corruzione nel settore delle discariche e per un giro di tangenti relative allo smaltimento di rifiuti tossici nell’area del cantiere della BreBeMi;
Massimo Ponzoni (PDL, assessore all’ambiente): in carcere per bancarotta, corruzione, concussione e finanziamento illecito.
Piergianni Prosperini (PDL, ex assessore al Turismo): arrestato 2 vole nel 2009 e nel 2011 per corruzione ed avasione fiscale. Ha patteggiato tre anni e cinque mesi.
Nicole Minetti (PDL, consigliere regionale): imputata nel processo per induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile.
Gianluca Rinaldini (PDL, consigliere regionale): è in corso il processo per corruzione e truffa e finanziamento illecito per la campagna elettorale del 2005.
Monica Rizzi (LEGA, assessore allo sport): indagata nel 2011 per presunti dossieraggi a favore di Renzo Bossi
Daniele Belotti (LEGA, assessore al territorio): indagato per i suoi rapporti con i tifosi dell’Atalanta, l’ipotesi di reato è concorso esterno in associazione a delinquere
Giancarlo Abelli (PDL, ex assessore alla sanità): arrestato (ha poi patteggiato) per un giro di riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta sul re delle bonifiche ambiental Giuseppe Grossi
maroni non è un legista buono ma solo un assassino.
O.t. ieri la notizia di “Contastorie” su Il Fatto Quotidiano.
RISTRUTTURAZIONE MENTALE CERCASI
Cartilagini riparate con l’uso di cellule staminali.
E’ possibile rigenerare la cartilagine direttamente li’ dove serve, con una semplice iniezione nell’articolazione danneggiata dall’artrosi: questo grazie alla cartogenina, una nuova molecola che risveglia le cellule staminali della cartilagine spingendole a riparare i danni creati dalla malattia.
L’hanno sperimentata con successo nei topi i ricercatori dello Scripps Research Institute in California, che presentano i primi risultati su Science.
Questa piccola, ma potente, molecola ‘anti-artrosi’ agisce sulle cellule staminali adulte presenti nelle articolazioni e chiamate staminali mesenchimali: queste ultime sono capaci di differenziarsi in diversi tipi di cellule e da tempo si sospetta che possano essere coinvolte nella riparazione della cartilagine articolare.
Cancro al seno: le verdure nella dieta potrebbe avere un ruolo determinante in termini di sopravvivenza.
Una dieta che comprenda buone quantità di verdure si ritiene aumenti le probabilità di sopravvivere al cancro della mammella. Lo studio
Le donne con diagnosi di cancro al seno se vogliono aumentare le possibilità di sopravvivere alla malattia dovrebbero includere le verdure nella propria dieta, in particolare le crucifere come broccoli e cavoli. Secondo gli scienziati, infatti, proprio il consumo di questo tipo di verdure è legato a un calo dei tassi di morte per cancro alla mammella, e non solo.
A sostenere che mangiare broccoli e cavoli fa aumentare le possibilità di guarire del tumore del seno sono i ricercatori della Vanderbilt University, di Nashville (Stati Uniti) i quali hanno seguito per cinque anni un gruppo di quasi 5.000 donne con diagnosi di cancro del seno.
Lo scopo era proprio di individuare quali fattori potessero influire sul decorso della malattia, nel bene o nel male.
I dati raccolti dalla dottoressa Sara Nechuta e colleghi hanno permesso di scoprire che, in effetti, il consumo di verdure del tipo crocifere avesse un ruolo nella riduzione dei tassi di morte. Nello specifico si è rilevato che le donne che includevano nella propria dieta un buon numero di queste verdure, durante i primi tre anni dalla diagnosi, vedevano ridursi le probabilità di soccombere alla malattia.