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Inaugurazione emozionante. L’allestimento di Franco e Cinzia, un capolavoro. E tutto sommato ho capito la grande grande fatica che ho fatto a pensare e realizzare la mostra. Ripercorrere gli ultimi 10 anni delle nostre robe, rileggere le notizie, selezionare 200 vignette (e un po’ di più), che rappresentano prima me stesso, poi forse gli stracazzi di molti. Fino alle frustrazioni, ma lucide, attuali. Insomma da ridere, da piangere, da incazzarsi parecchio. Particolarità (ma per me mica tanto) Berlusconi c’è, ma poco poco, l’indispensabile, purtroppo. Il resto c’è tanto tanto. Un orgoglio. La mostra è fino al 24 giugno. il Museo è aperto il venerdì, sabato e domenica dalle 15.30 alle 19.30 (ma se vi trovate la mattina, fate sapere che i responsabili vengono ad aprire). Infine il catalogo, fantastico tomo tutto colorato di 222 paginone: lì ora costa solo 10 euro. ‘Pprofittatene, e sennò sarà, diventerà libro (magari aggiornato).
Una nuova tecnica di brain imaging rivela che l’architettura di base della meravigliosa macchina che dirige l’organismo è sorprendentemente lineare: una griglia tridimensionale organizzata lungo gli assi cartesiani, con incroci ad angolo retto. Una nuova chiave di lettura per capirne meglio lo sviluppo e scoprire anomalie in diversi disturbi.
UN MOSAICO di enorme complessità, una massa di tessuti in grado di dare vita a pensieri e percezioni, ricordi e sentimenti. Eppure, l’architettura di base del cervello, la macchina che dirige il funzionamento dell’organismo, è sorprendentemente semplice e lineare: una griglia tridimensionale organizzata lungo gli assi cartesiani, con incroci che formano solo angoli retti.
A permettere di guardare con tanta precisione dentro un organo così evoluto – e ancora molto misterioso – è una nuova tecnica di brain imaging, con la quale sono state scattate le immagini più dettagliate finora mai ottenute: una sorta di mappa per leggere il cervello, che rivela una struttura ordinata e precisa, quanto di più lontano da un intreccio indistinto e involuto.
Al contrario, le connessioni all’interno del cervello sono organizzate in base a rigide regole geometriche: “Si tratta di strati bidimensionali di fibre neuronali, sovrapposti gli uni agli altri, che si incrociano ad angolo retto”, ha spiegato Van J. Wedeen, del Massachusetts General Hospital, Harvard Medical School, primo autore dello studio pubblicato su Science 2. E che danno vita ad un tessuto fitto e regolare, duttile come la trama di una stoffa.
Studio su Nature di un gruppo di ricercatori italiani, fra Bellinzona e Genova. Il meccanismo nel sistema immunitario è chiamato interleuchina-1: accendendosi o spegnendosi può provocare o combattere le infiammazioni
UN interruttore nel sistema immunitario dalla duplice funzione, che, accendendosi o spegnendosi, può provocare o combattere le infiammazioni.
Si chiama interleuchina-1 e la scoperta si deve al gruppo dell’italiana Federica Sallusto, che lavora in Svizzera nell’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona diretto da Antonio Lanzavecchia. La ricerca è stata pubblicata su Nature ed è stata confermata grazie alla collaborazione con l’Istituto Gaslini di Genova. “Questo risultato è la conseguenza di un nuovo modo di studiare la risposta immunitaria nell’uomo, in grado di fornire un maggior numero di informazioni perchè molto più preciso”, ha osservato Sallusto. Per Lanzavecchia la novità maggiore sta nella “possibilità di studiare il sistema immunitario direttamente nell’uomo”.
(ANSA) – ROMA, 30 MAR – Il Pianeta viaggia a una velocita’ superiore alla nostra capacita’ di reazione. Cosi’ Achim Steiner, sottosegretario generale dell’Onu e direttore esecutivo dell’Unep (Programma ambiente delle Nazioni unite), durante l’Aurelio Peccei lecture, la conferenza accademica annuale intitolata al fondatore del Club di Roma, organizzata a Roma dal Wwf Italia e dalla Fondazione Peccei in collaborazione con UniCredit, e dedicata al vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Rio+20. ”Siamo ancora sulla strada sbagliata – spiega Steiner – la nostra capacita’ di agire e’ stata superata dal ritmo del degrado e dell’erosione del Pianeta”. Secondo il direttore dell’Unep un terzo della popolazione si ritrovera’ a breve a vivere in terre con problemi legati alla scarsita’ d’acqua. ”In 200 anni di rivoluzione industriale – aggiunge – siamo stati in grado di cambiare le condizioni del Pianeta”, dalle emissioni di CO2 al buco dell’ozono. Ora, ”in meno di 50 anni avremo sfruttato gli oceani talmente tanto che i 2/3 delle creature andranno perse”.
Emergenza rifiuti a Palermo: dopo quattro giorni di sciopero dei dipendenti dell’Amia la città è diventata invivibile. La raccolta è ripresa ma ci sono ancora duemila tonnellate di rifiuti in strada. Spazzatura che ostacola l’ingresso alle scuole e che ha bloccato nei giorni scorsi anche un centro dialisi e persino una famiglia.