Lo chiamavano Iceman perchèmentre cantava saltò l’impianto elettrico e lui continuò a cantare come se nulla fosse. La canzone diede il nome a un bellissimo documentario sulla Stax recdords di Menphis nell’epoca d’oro del soul.
…..e la Fornero che ne pensa?
Si è dato fuoco in un parco, nel cuore della città, perché era stato licenziato. La verità sulla vicenda di Gaetano Menale, muratore torinese di 59 anni, è venuta alla luce solo quando i tre figli hanno fatto il riconoscimento del corpo, straziato dal fuoco e completamente carbonizzato. Agli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Torino e del Commissariato Dora Vanchiglia hanno raccontato che l’uomo era stato da poco lasciato a casa dall’impresa edile per cui lavorava ed era disperato perché non sapeva come sopravvivere.
Era depresso, sempre più depresso al punto da organizzare un gesto così drammatico ed eclatante: ha raggiunto il parco della Colletta in bicicletta, si è cosparso il corpo di liquido infiammabile in mezzo a un cespuglio e poi si è dato fuoco.
Quel grand’uomo di Sgarbi.
Paccate di miliardi. Una vera signora.
Mal di schiena: team di ricercatori italiani scopre una molecola responsabile.
Scoperta una molecola che ha un ruolo chiave nel classico “colpo della strega”, la lombalgia e anche in altri dolori acuti (come la cervicalgia) tutti dovuti al fisiologico invecchiamento della colonna vertebrale.
Infatti, ricercatori dell’Universita’ Cattolica-Policlinico universitario “Agostino Gemelli” di Roma hanno scovato una molecola, “NF-kB”, responsabile della degenerazione dei dischi intervertebrali, che inizia gia’ a 30 anni, soprattutto se si adotta uno stile di vita sedentario. E’ emerso che quando NF-kB diventa iperattiva all’interno delle cellule dei dischi intervertebrali, innesca una serie di reazioni deleterie che finiscono per alterare la struttura fisiologica della colonna.
Ma non e’ tutto, i ricercatori hanno visto che “spegnendo” NF-kB con un “farmaco sperimentale”, e’ possibile rallentare la degenerazione dei dischi intervertebrali. Il risultato, che sara’ pubblicato sulla rivista Spine, e’ merito del professore aggregato Enrico Pola, e del dottor Luigi Aurelio Nasto, specializzando in Ortopedia e Traumatologia presso il Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia dell’Universita’ Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma, diretto dal professor Carlo Fabbriciani. Lo studio e’ stato realizzato in collaborazione con il gruppo di ricerca dell’Universita’ di Pittsburgh diretto dal professor Paul Robbins e dal professor James Kang. I risultati del lavoro saranno presentati e premiati con l’ISSLS Award il 31 maggio ad Amsterdam presso l’Auditorium dell’Amsterdam Rai Congress and Exhibition Venue.
Diabete: individuata soglia specifica test sangue.
L’American Diabetes Association raccomanda il test dell’emoglobina A1c (HbA1c) come prova base per identificare il diabete e il prediabete. In particolare, l’impostazione di una soglia specifica di HbA1c per l’individuazione del prediabete potrebbe essere utilizzata per determinare l’eleggibilita’ degli interventi di prevenzione dei tipi piu’ grave diabete di tipo 2.
Ora un nuovo studio condotto dai Centers for Disease Control and Prevention dimostra che l’abbassamento di questa soglia aumenta i benefici per la salute degli interventi di prevenzione, anche se a costi piu’ elevati. La ricerca sara’ pubblicata nel numero di aprile del Journal of Preventive Medicine. “L’implementazione su larga scala di iniziative di prevenzione evidence-based sul diabete di tipo 2 dipende da una strategia chiara ed efficace finalizzata a identificare gli individui ad alto rischio di questa tipologia di diabete”, ha spiegato Xiaohui Zhuo, direttore della Division of Diabetes Translation dei Centers for Disease Control and Prevention, “si tratta del primo studio che analizza il rapporto tra costi e benefici di metodi alternativi di test basati sull’emoglobina HbA1c per determinare l’eleggibilita’ di interventi di prevenzione sul diabete di tipo 2″.
Grande Bologna.
Un intero weekend senz’auto invece di un solo giorno, ma anche un piano per estendere la pista ciclabile a 130 km. Queste ed altre sono state le carte vincenti giocate da Bologna, per la conquista del premio della Settimana europea della mobilita’ del 2011. La citta’ italiana ha battuto cosi’ la concorrenza delle altre due finaliste: Larnaca a Cipro e la capitale della Croazia, Zagabria.